Un sito che visito spesso è Storie dalla Sala Macchine, in cui il simpaticissimo Davide Bianchi, un Amministratore di Sistema che lavora all'estero, racconta dal 2003 quanto gli capita al lavoro. Due delle storie più divertenti, a mio parere, sono “Quando Ti Prendono Alla Lettera...” e “Non è sempre lunedì”.
GFI Software, importante azienda attiva nel campo della sicurezza informatica, per il terzo anno consecutivo ha pubblicato la ricerca annuale indipendente “Admin Stress Survey”. Come è scritto nel comunicato ufficiale, questa ricerca “valuta il livello di stress lavorativo dei responsabili IT di aziende britanniche e statunitensi. Gli intervistati hanno rivelato quali sono le loro principali fonti di pressione lavorativa, confrontandole con quelle di parenti e amici e descrivendo come esse abbiano influenzato la loro vita personale e professionale”.
Se credevate che Davide scrivesse delle storie del tutto inventate, è ora di ricredersi. Gli Amministratori di Sistema intervistati, infatti, hanno confermato che gli utenti finali da fine del mondo (o Luser, secondo il mitico Davide) esistono davvero. Ecco alcune delle situazioni più strampalate citate dalla ricerca di GFI:
- “Alla richiesta di aprire “Windows” - alcuni l’hanno presa alla lettera aprendo le finestre (ovvero Windows)”
- “Ho dovuto riparare e sostituire PC danneggiati, perché ripetutamente colpiti”
- “Un dipendente con l’auto in panne aveva usato il laptop aziendale come cric. Non ha funzionato”
- “Un utente si è lamentato della presenza di un fantasma nel suo PC: era l’assistenza da remoto”
- Per il terzo anno consecutivo la più diffusa rimostranza è stata: “sono dovuto intervenire perché il computer o la stampante non funzionavano mentre bastava solo accenderli…”
Tali richieste astruse, comunque, potrebbero anche essere sopportate, dai SysAdmin, se l'ambiente di lavoro fosse confortevole e lo stipendio congruo, ma non è così:
- il 77% degli intervistati considera stressante il proprio lavoro (+ 12% rispetto ai risultati dello scorso anno)
- oltre un terzo (38%) non ha una vita sociale a causa del superlavoro (Come già evidenziato nelle edizioni passate dello studio, sono molte le ore lavorative extra non retribuite; in media, un professionista IT lavora 8,5 ore in più alla settimana con picchi tra le 8 e le 12 ore per il 23% di loro);
- il 35% ha dichiarato di aver dovuto sacrificare al lavoro anche parte del tempo destinato alla famiglia;
- un terzo di chi lavora nell’IT soffre di insonnia, a causa delle pressioni lavorative;
- un quarto ha sofferto di malattie legate allo stress ed un ulteriore 17% lamenta di sentirsi fuori forma - meno comunque dello scorso anno (20%);
- il 24% degli intervistati ha avuto difficoltà di relazione causate dal lavoro;
- il 30% ha la percezione di essere la persona più stressata nel proprio ambito famigliare o sociale.
In ultimo, secondo questo studio, sembra che i tecnici IT più soddisfatti siano quelli impiegati nelle aziende con un più alto numero di dipendenti: “Sono in molti a pensare di cambiare lavoro e nelle grandi aziende – tra i 250 e i 500 dipendenti – la percentuale è altissima (83%). La situazione non cambia molto nelle PMI, tra i 10 e i 49 dipendenti: il 71% di chi si occupa di Information Technology sta cercando lavoro. Sorprendentemente, il lavoratori di aziende con oltre 500 dipendenti sono i più soddisfatti e solo il 60% di loro sta pensando ad un cambiamento di ruolo”.