UMC, seconda fonderia Pure-Play a Tawain, e terza nel mondo dopo TSMC e GlobalFoundries, annuncia che i propri 28nm sono ormai maturi e che diventeranno la propria principale fonte di sostegno.
Attualmente i 28nm BULK generano appena il 3% del fatturato della fonderia asiatica, contro il 24% dei 40nm, ma nel prossimo futuro le cose cambieranno notevolmente, grazie alla chiusura di numerosi contratti con importanti aziende Fabless. Po-Wen Yen, CEO di UMC, alla conferenza stampa sui risultati del 3Q14, ha affermato a tal proposito: “Twenty-eight nanometer revenue will more than double during the fourth quarter compared with the third quarter. We have more than 20 customers engaged, more than 15 in tape-out, and five in production”.
Non va dimenticato, inoltre, che il recente accordo con Fujitsu permetterà ad UMC di dividere in parte le spese di R&D per i prossimi nodi, favorendo così un più veloce passaggio ai processi produttivi più recenti. Anche IBM giocherà un ruolo fondamentale in questi aggiornamenti in quanto, sebbene UMC non faccia parte della Common Process Platform, da diversi anni le due case stanno collaborando, e i futuri 14nm FinFET che commercializzerà UMC saranno figli di questa relazione.
UMC, in ultimo, cercherà di trarre quanto più giovamento possibile anche dal recente accordo siglato con la provincia cinese dello Xiamen, così da rimpinguare le proprie casse attraverso l'utilizzo dei rodati processi produttivi a 55nm e 40 nm. Il Governo di Taiwan, infatti, ha negato l'esportazione nelle nazioni estere delle tecnologie relative ai nodi a 28nm e più recenti, in quanto vuole mantenere la leadership tecnologica tra le fonderie Pure-Play.
Interessanti, in ultimo, i dati relativi all'utilizzo dei propri impianti. UMC dichiara che la capacità produttiva è occupata al 93%, contro il 100% di TSMC. GlobalFoundries, invece, non dichiara il grado di occupazione delle proprie fonderie.