IHS ha pubblicato recentemente un nuovo studio sull'andamento del mercato degli HDD meccanici e il futuro non si rivelerà roseo, soprattutto per l'utente finale.
Le calamità naturali che hanno colpito il sud est asiatico a fine 2011, ed in particolare l'Indocina, hanno provocato notevoli danni alle numerose infrastrutture industriali presenti nel territorio. Tra le aziende ivi presenti vi erano anche molti produttori di hard disk, tra cui Seagate, Western Digital ed Hitachi.
Le alluvioni hanno distrutto buona parte delle catene produttive e queste perdite hanno provocato un netto calo dell'offerta, innalzando vertiginosamente il prezzo dei beni in questione.
Alcune settimane fa, Seagate e Western Digital hanno tentato un accordo con i grandi OEM produttori di PC per cercare di velocizzare una ripresa normale della produzione, ma il tavolo delle trattative è saltato in molti casi. (Qui la notizia più in dettaglio)
Per tali motivi l'abbassamento dei prezzi sarà molto lento e graduale, e un loro ritorno ai livelli pre-crisi potrebbe avvenire solo nel 2013.
Il restringimento del mercato a poche case, dopo le passate acquisizioni, joint venture e ad alcune defezioni (Ad esempio l'abbandono di Fujitsu del mercato consumer), potrebbe determinare una sorta di cartello. Ora che le poche case rimaste (Western Digital-Hitachi, Seagate-Samsung, Toshiba) hanno la scusa per realizzare ampi margini, perché farsi una concorrenza spietata?
Questo si può intuire dalla parole di Fang Zhang, analista di IHS, parafrasate dal sito Digitimes: “In addition, given the two megamergers between Seagate/Samsung and WDC/Hitachi GST, IHS expects the HDD industry could hold prices higher than pre-flood levels for a few more quarters because there are fewer competitors in the market”.