Più è grosso, più si fa male quando cade
Pochi giorni fa Rory Read di AMD ha affermato, nuovamente, che la casa di Sunnyvale si dedicherà non più alla realizzazione della CPU più veloce sul mercato, ma alla creazione di un sistema equilibrato in quanto, ormai, vi è potenza da vendere per quasi ogni esigenza attuale: “That era is done. There’s enough processing power on every laptop on the planet today”.
Questo teorema, seppure sembri campato per aria, ha una certa solidità di pensiero. Guardando i listini hardware attuali notiamo che la differenza di prezzo tra vari componenti non è realistica, se confrontata con le prestazioni. La CPU Intel i7-3960X da 900 euro ha prestazioni inferiori, in certi ambiti, alla CPU Intel i7-3770K da 330 euro.
Lasciando da parte il differente socket utilizzato dalle due CPU, le differenti caratteristiche e quindi i differenti ambiti di impiego per cui sono studiate, e il fatto che AMD oggi non abbia nessun processore in grado di competere nelle prestazioni assolute con queste, vi è comunque una costatazione da fare, seguendo le parole di Read: spendere tanto, oggi, non equivale ad avere le prestazioni migliori, o le prestazioni richieste.
Un esempio ne è il recente lancio della APU Trinity mobile, da parte di AMD, la quale riesce spesso a garantire, nei giochi e nei programmi multimediali, prestazioni migliori delle top di gamma Intel con grafica integrata, a prezzi decisamente inferiori. La stessa cosa è accaduta con Llano e Brazos, nelle rispettive fasce di commercializzazione.
Tale visione l'ha ora capita molto bene Intel, la quale sta cercando di aumentare le prestazioni della GPU integrata in maniera massiccia, attraverso il raddoppio della potenza di calcolo della stessa ad ogni generazione di CPU. Con Haswell la storia, molto probabilmente, si ripeterà. In linea teorica, quindi, la potenza di calcolo della GPU aumenterà percentualmente in modo più marcato rispetto alla potenza di calcolo della CPU.
Alla luce di queste constatazioni non deve sorprendere che ARM, nei giorni scorsi, abbia affermato, attraverso il proprio CEO Warren East, che entro il 2015 punterà al 20% del mercato dei portatili, ed in maniera alquanto sicura: “It's going to be quite hard for Intel to be much more than just one of several players. But they'll be a perfectly credible player”.
I produttori di notebook, infatti, possono avere un prodotto meno costoso, che consuma meno, e quindi permette di utilizzare batterie più economiche, e che richiede la realizzazione di PCB meno complessi, aumentando ulteriormente gli utili per pezzo.