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Le difficoltà che sta avendo TSMC hanno scoperchiato il vaso di Pandora del mercato dei semiconduttori, nella maniera più fragorosa possibile: la più grande fonderia conto terzi al mondo ha creato notevoli complicazioni ad aziende più o meno grandi, ed ha dato origine a situazioni imprevedibili per buona parte degli analisti.

Un'azienda in considerevole difficoltà è Qualcomm, la quale sta lottando contro il tempo per riuscire a produrre il nuovo SoC Snapdragon 4 a 28nm che dovrà equipaggiare il prossimo venturo iPhone 5, previsto per l'autunno. Ad oggi, di Snapdragon 4 ne sono stati prodotti pochi wafer, un numero irrisorio rispetto a quelli richiesti da Apple e da altri clienti, ma sarebbe nulla se il problema fosse solo un lieve ritardo. Con Apple Qualcomm ha firmato un contratto sì molto vantaggioso, se tutto dovesse andare bene, ma anche poderosamente critico nel caso vi siano insostenibili ritardi: Qualcomm dovrebbe pagare una multa stratosferica. E' per questo che l'azienda californiana sta cercando di contattare precipitosamente altre fonderie, come UMC e Samsung, a costo di produrre il proprio SoC anche perdendoci: meglio un lieve passivo in bilancio che vedere quasi fallita l'azienda.

In una situazione simile si trovano altre aziende, tra cui possiamo citare Altera, la quale si sarebbe dovuta appoggiare a TSMC per la produzione a 28nm dei nuovi FPGA Cyclone V e Stratix V. Questo improvviso stop della produzione ha determinato una quantità immane di vendite mancate tanto che Altera, da un supposto primo trimestre in forte attivo, a parere degli analisti, si è ritrovata con il fatturato in calo del 16%.

Questi ed altri casi hanno portato i dirigenti delle aziende Fabless a porsi una domanda: conviene ancora appoggiarsi ad altre fonderie o, invece, è tempo di avere delle fonderie proprie?