Ragazze & Videogames
Inviato: venerdì 9 dicembre 2011, 12:52
Riposto qui quello che avevo scritto sul blog. Piano piano lo amplierò, e se qualcuno avesse degli aneddoti da condividere, che li scriva! Adoro le ragazze che videogiocano!
Incipit
Una delle domande che più spesso si fa un videogiocatore, soprattutto un videogiocatore online, è quante ragazze pratichino il suo stesso hobby. Sui forum, discussioni di questo tipo sono cicliche e la quasi totalità delle volte non si riesce mai a dare una risposta precisa alla richiesta. Anzi, la discussione abbandona il proprio principale tema e si avventura verso altri lidi argomentativi, quali ad esempio la bravura delle ragazze nei giochi, la loro proverbiale indifferenza verso gli stessi, per shiftare verso apprezzamenti più pesanti: il loro atavico odio verso i divertimenti maschili, la congenita ignoranza nei riguardi degli apparecchi elettronici, per finire con battute volgari sulla loro intelligenza.
Poiché l’argomento interessa anche me, in quanto in famiglia ho delle giocatrici di vecchia data , ho deciso di effettuare qualche ricerca su internet per sfatare vecchi miti e trovare alcune curiosità .
Tutto ha inizio così
L’articolo che mi ha messo in moto per scrivere queste righe è stata una colonna di alcune centinaia di caratteri apparsa sul sito Computers Time. L’articolo è vecchio, essendo datato 15 settembre 2004, ma riporta un’interessante serie di informazioni. In quell’anno partecipò ai WCG (acronimo per World Cyber Games) un clan composto esclusivamente, a parte un componente, da ragazze e, sebbene non abbia vinto premi, piazzò le proprie squadre in buone posizioni nella classifica generale. Ultima preziosa informazione presente è l’elencazione dei clan di CS prettamente femminili presenti a Singapore, ben quattro!
Se in un paese relativamente piccolo (eh sì, perché conta quasi 5 milioni di abitanti) come Singapore le giocatrici organizzate in clan (Per un solo gioco!) sono così numerose, quante ve ne saranno nel resto del mondo?
Le ricerche
Utilizzando vari motori di ricerca i risultati non sono mancati. Primo clan tutto al femminile che trovo è il [*Girlz*] All Female Gaming Clan, composto principalmente da ragazze americane. Decido quindi di iscrivermi al loro forum per richiedere di persona alcune informazioni. Essendo un giornalista provetto, non ancora iscritto all’albo, impossibilitato a viaggiare, è l’unico modo per racimolare preziose informazioni. Creo un thread nella sezione dedicata alle discussioni OT esplicando i miei proponimenti e ponendo alcune domande. Il giorno seguente torno sul loro forum e cosa vedo? La schermata di Ban.
Ho poi chiesto chiarimenti in privato con un secondo account e tramite email, ma non ho ricevuto nessuna risposta. Primo insegnamento sulle videogiocatrici: mai averci a che fare quando sono in gravidanza.
Si prosegue sulla stessa strada
Continuo a fare ricerche sui vari motori di ricerca e trovo un sito dedicato alle giocatrici, LadyGamers.com. Scorro un po’ la home quando i miei occhi si posano (essendo maschio ed etero) sul bel volto di Jade Raymond. Chi è costei? A parere di molti esperti del settore, della stragrande maggioranza dei videogiocatori e di qualche maniaco che non ha mai visto un videogioco in vita sua, siamo di fronte alla più bella e simpatica Producer di videogames. Attualmente, dopo un passato in Sony e EA, lavora per, e con, la Ubisoft, è alta circa 5 piedi e 7 pollici, è per il 25% di origine cinese, per un altro 25% australiana e per il rimanente 50% canadese, è laureata alla McGill University e … Credo che vi starete chiedendo come faccia a sapere tutte queste cose su di lei. La risposta è semplice: alcune persone le hanno dedicato un sito come si farebbe con le idol più famose, a questo indirizzo. Messo da parte il pensiero di conoscerla di persona (prima dovrei diventare giornalista professionista, avere un viaggio pagato fino a Montreal, luogo dove lavora, ed essere scelto per un’eventuale intervista con la fanciulla … insomma, ho più possibilità di fare 6 al superenalotto) la mia mente ha partorito un paio di considerazioni:
- la maggior parte dei videogiocatori maschilisti non sanno che dietro molti grandi videogiochi ci sono belle donne;
- chi posso contattare, e quanto dovrei pagare, per avere almeno l’email di Jady?
In principio non capivo cosa potessi aver fatto di tanto grave per subire un simile trattamento da parte dell’amministratrice del forum, ma andando a vedere il suo profilo le cose si sono fatte più chiare.
La ragazza, o meglio la signora Starlight , è in cinta di ben 7 mesi e probabilmente durante quegli attimi in cui ha letto il mio thread avrà avuto una delle solite crisi che colpiscono le donne in stato interessante. Cosa ha fatto per trovare sollievo? Mi ha bannato. Dando un’occhiata più accurata all’avatar credo proprio sia andata così, eheh …
Sì, ma le videogiocatrici?
Scorrendo ulteriormente la home di Ladygamers si giunge all’ultimo post, che ha quale tema le ragazze del videogaming e riporta i link a due articoli di un secondo sito . Riporto anche qui i link:
Girls Of Gaming 1
Girls Of Gaming 2
Questi due scritti si rivelano particolarmente interessanti perché descrivono l’avvicinarsi al mondo dei videogiochi delle ragazze e indovinate, non vi è alcuna differenza rispetto ai ragazzi! Spinte dalla presenza in casa di un computer, dai fratelli o da genitori particolarmente aperti queste ragazze abbracciano l’hobby videoludico come qualsiasi essere umano di sesso maschile. Invito quindi a leggere le pagine sopra linkate per farvi un’idea più completa delle videogiocatrici, e del mondo torneistico che ruota loro attorno, e che mi ha fatto schizzare alla mente un pensiero: spero di non trovarmi mai di fronte una di queste belve in una partita online!
Intervistiamo le ragazze!
Ora non ci resta che sapere di più sulle ragazze italiane: in quante giocano? cosa pensano dei videogiocatori? conoscono il mondo dei videogiochi?
Le domande
Durante l’arco dei sei mesi non ho mantenuto lo stesso elenco di domande, più per cause di forza maggiore che per inventiva o estro. Spesso ho dovuto improvvisare e mi sono lanciato in gaffes da sotterrarsi. Esempio epico è il questionario che ho fatto ad una ragazza sudamericana che mi ha contattato su Skype. Tra un argomento e un altro le ho chiesto se si interessava di videgiochi e le ho domandato: “Do you know what does ‘i own you easy’ mean?“. Lungo silenzio … credo sia durato almeno cinque minuti, poi mi salta subito in mente il perché: mi sono ricordato che pochi giorni prima Alberto Stasi aveva ammazzato la fidanzata! Scrivo subito che non sono un maniaco, un pervertito, e che quella è una frase utilizzata dai videogiocatori, il cui significato è “ti batto facilmente“. Alla fine abbiamo appianato il malinteso, però già in tutto questo vi può essere un insegnamento: il linguaggio dei videogiocatori è altamente fraintendibile. Questo è uno dei motivi per cui spesso ho cambiato le domande in corsa.
I risultati
Ora veniamo ai risultati di questo immenso lavoro di ricerca sul campo (qui potete ridere).
Prima domanda che facevo era: “Trovi attraenti i videogiocatori?“. Non ci crederete, ma la risposta più utilizzata è stata un secco “NO!“. A quanto pare i videogiocatori non godono di grande popolarità tra il sesso femminile, non più di quanto ne godano i rutti, le bruschette all’aglio e le marmitte tamarre. Perché? In primo luogo perché videogiocare è roba da bambini, non certo da persone adulte responsabili, non come giocare a calcio o basket. Secondariamente non piace che il proprio ragazzo passi più tempo a tacchinare le elfe su WoW invece di dedicarsi alla propria amata.
Ho chiesto quindi se trovassero sexy il termine Noob e se conoscessero il suo significato. Un terzo delle intervistate lo considerava sexy, il restante no, ma nessuna ne conosceva il significato. Quando però ho spiegato loro il significato di Noob, quelle ragazze che lo trovavano sexy hanno cambiato subito idea: “Che schifo! Non mi piacciono i perdenti!“.
Come potrete notare già da queste prime due semplici domande le ragazze sono decisamente condizionate dai media: i videogiocatori sono brutti e sfigati, non come quelli che giocano a calcio, loro sì che sono pVo, e, soprattutto, guai se il proprio ragazzo passasse per un novizio, la genealogia della ragazza, così raffinata da generazioni e generazioni, ne subirebbe un colpo tremendo!
Continuando con il questionario la domanda che segue è stata: “Stai giocando a Counter Strike, sei nella mappa de_Dust2, sei armata di Desert Eagle, e sei da sola. E’ rimasto un unico avversario, armato di AWP, che sta al ponte presso il punto bomba. Che fai?“.
Divertenti le risposte a questa. Ve ne cito solo alcune: “Mi suicido“, “COSA?!“, “Mi sparo“, “Esco dal gioco“, “Formatto il pc“, “Mavaffanculo!“, “Non hai proprio un cazzo da fare“, “Torno a giocare a The Sims“, “Quante domande mancano?“, “Cosa ha detto?” (Rivolgendosi alla sua amica), “Sei serio?“, “Ahahahahah!” (Risata isterica), “Ti devo menare?” (Lì ho avuto un po’ di paura).
Nessuna, a quanto pare, ha mai sentito parlare di CS. E neppure di Dawn of War. Lasciamo perdere infatti i commenti alla domanda su questo gioco.
Sempre ai minimi termini anche la conoscenza del linguaggio dei videogiocatori. ROTFL, I OWN YOU, TANKA!, NICE ONE!111, HS! non fanno parte del loro vocabolario. In parte ne sono anche contento, vedo tanti ragazzi che utilizzano queste espressioni nella vita reale. Ad esempio un ragazzo mi ha raccontato che un suo amico impallinato di WoW era stato disturbato da suo padre durante un importantissimo raid e così ha apostrofato il genitore: “Sparisci, altrimenti ti killo e ti lutto!“.
In effetti non deve essere il massimo sentirsi dire dalla propria ragazza alla fine di una notte favolosa “Nice One!111!“, oppure mentre le mostrate l’anello di fidanzamento “Oooooooh, un Epic Loot!“, o ancora se inciampate un “LOL, what a noob!“.
L’ultima epica domanda che ho posto è sempre stata “Usciresti con un videogiocatore?”. Alcune ragazze hanno visto in questa domanda, e nelle domande precedenti, tutto un pretesto per chiedere loro di uscire. Alcune si sono messe a ridere come delle oche con le amiche, altre hanno risposto con il classico, secco, “No!” (ma ancora più deciso), altre ancora hanno posto delle condizioni come: “Dipende, giocando dovrebbe sapere usare bene le mani …” o “Giocando tutto il giorno, e non facendo altro, deve essere pieno di soldi“.
Il panorama è vario a quanto pare, ma in linea di massima le ragazze tendono ad essere diffidenti nei confronti dei videogiocatori, soprattutto superata la soglia della maggiore età . Trovano più attraente un uomo in carriera rispetto a un noob di mezza tacca. Se però questo ragazzo è facoltoso, allora può anche essere un videogiocatore incallito. Ma questa è una storia vecchia come il mondo …
Conclusioni
Che conclusioni possiamo trarre da questa inutile ricerca? Prima di tutto, che trovare una ragazza disposta a condividere con noi questo nobile hobby è assai difficile. Ho conosciuto uomini che hanno abbandonato questa fantasia, volenti o nolenti, e con essa, spesso, anche il mondo dei videogiochi per far contenta la propria amata: “I briganti ti chiedono la borsa o la vita. Le donne tutte e due” recita un detto, sfortunatamente vero. Ho conosciuto ragazzi, invece, fidanzati con dei mostri assurdi, che però lasciavano loro completa libertà , anche di giocare 20 ore al giorno: non esitono donne brutte, dipende solo quanto riesci a rintronarti giocando.
Ma soprattutto questa mia breve ricerca mi ha fatto capire una cosa: non parlate mai di videogiochi con una ragazza, e se lei vi chiede se giocate, negate, negate e negate, ad oltranza. La vita reale ha la precedenza. Ve lo implora il vostro amichetto al piano di sotto.
Incipit
Una delle domande che più spesso si fa un videogiocatore, soprattutto un videogiocatore online, è quante ragazze pratichino il suo stesso hobby. Sui forum, discussioni di questo tipo sono cicliche e la quasi totalità delle volte non si riesce mai a dare una risposta precisa alla richiesta. Anzi, la discussione abbandona il proprio principale tema e si avventura verso altri lidi argomentativi, quali ad esempio la bravura delle ragazze nei giochi, la loro proverbiale indifferenza verso gli stessi, per shiftare verso apprezzamenti più pesanti: il loro atavico odio verso i divertimenti maschili, la congenita ignoranza nei riguardi degli apparecchi elettronici, per finire con battute volgari sulla loro intelligenza.
Poiché l’argomento interessa anche me, in quanto in famiglia ho delle giocatrici di vecchia data , ho deciso di effettuare qualche ricerca su internet per sfatare vecchi miti e trovare alcune curiosità .
Tutto ha inizio così
L’articolo che mi ha messo in moto per scrivere queste righe è stata una colonna di alcune centinaia di caratteri apparsa sul sito Computers Time. L’articolo è vecchio, essendo datato 15 settembre 2004, ma riporta un’interessante serie di informazioni. In quell’anno partecipò ai WCG (acronimo per World Cyber Games) un clan composto esclusivamente, a parte un componente, da ragazze e, sebbene non abbia vinto premi, piazzò le proprie squadre in buone posizioni nella classifica generale. Ultima preziosa informazione presente è l’elencazione dei clan di CS prettamente femminili presenti a Singapore, ben quattro!
Se in un paese relativamente piccolo (eh sì, perché conta quasi 5 milioni di abitanti) come Singapore le giocatrici organizzate in clan (Per un solo gioco!) sono così numerose, quante ve ne saranno nel resto del mondo?
Le ricerche
Utilizzando vari motori di ricerca i risultati non sono mancati. Primo clan tutto al femminile che trovo è il [*Girlz*] All Female Gaming Clan, composto principalmente da ragazze americane. Decido quindi di iscrivermi al loro forum per richiedere di persona alcune informazioni. Essendo un giornalista provetto, non ancora iscritto all’albo, impossibilitato a viaggiare, è l’unico modo per racimolare preziose informazioni. Creo un thread nella sezione dedicata alle discussioni OT esplicando i miei proponimenti e ponendo alcune domande. Il giorno seguente torno sul loro forum e cosa vedo? La schermata di Ban.
Ho poi chiesto chiarimenti in privato con un secondo account e tramite email, ma non ho ricevuto nessuna risposta. Primo insegnamento sulle videogiocatrici: mai averci a che fare quando sono in gravidanza.
Si prosegue sulla stessa strada
Continuo a fare ricerche sui vari motori di ricerca e trovo un sito dedicato alle giocatrici, LadyGamers.com. Scorro un po’ la home quando i miei occhi si posano (essendo maschio ed etero) sul bel volto di Jade Raymond. Chi è costei? A parere di molti esperti del settore, della stragrande maggioranza dei videogiocatori e di qualche maniaco che non ha mai visto un videogioco in vita sua, siamo di fronte alla più bella e simpatica Producer di videogames. Attualmente, dopo un passato in Sony e EA, lavora per, e con, la Ubisoft, è alta circa 5 piedi e 7 pollici, è per il 25% di origine cinese, per un altro 25% australiana e per il rimanente 50% canadese, è laureata alla McGill University e … Credo che vi starete chiedendo come faccia a sapere tutte queste cose su di lei. La risposta è semplice: alcune persone le hanno dedicato un sito come si farebbe con le idol più famose, a questo indirizzo. Messo da parte il pensiero di conoscerla di persona (prima dovrei diventare giornalista professionista, avere un viaggio pagato fino a Montreal, luogo dove lavora, ed essere scelto per un’eventuale intervista con la fanciulla … insomma, ho più possibilità di fare 6 al superenalotto) la mia mente ha partorito un paio di considerazioni:
- la maggior parte dei videogiocatori maschilisti non sanno che dietro molti grandi videogiochi ci sono belle donne;
- chi posso contattare, e quanto dovrei pagare, per avere almeno l’email di Jady?
In principio non capivo cosa potessi aver fatto di tanto grave per subire un simile trattamento da parte dell’amministratrice del forum, ma andando a vedere il suo profilo le cose si sono fatte più chiare.
La ragazza, o meglio la signora Starlight , è in cinta di ben 7 mesi e probabilmente durante quegli attimi in cui ha letto il mio thread avrà avuto una delle solite crisi che colpiscono le donne in stato interessante. Cosa ha fatto per trovare sollievo? Mi ha bannato. Dando un’occhiata più accurata all’avatar credo proprio sia andata così, eheh …
Sì, ma le videogiocatrici?
Scorrendo ulteriormente la home di Ladygamers si giunge all’ultimo post, che ha quale tema le ragazze del videogaming e riporta i link a due articoli di un secondo sito . Riporto anche qui i link:
Girls Of Gaming 1
Girls Of Gaming 2
Questi due scritti si rivelano particolarmente interessanti perché descrivono l’avvicinarsi al mondo dei videogiochi delle ragazze e indovinate, non vi è alcuna differenza rispetto ai ragazzi! Spinte dalla presenza in casa di un computer, dai fratelli o da genitori particolarmente aperti queste ragazze abbracciano l’hobby videoludico come qualsiasi essere umano di sesso maschile. Invito quindi a leggere le pagine sopra linkate per farvi un’idea più completa delle videogiocatrici, e del mondo torneistico che ruota loro attorno, e che mi ha fatto schizzare alla mente un pensiero: spero di non trovarmi mai di fronte una di queste belve in una partita online!
Intervistiamo le ragazze!
Ora non ci resta che sapere di più sulle ragazze italiane: in quante giocano? cosa pensano dei videogiocatori? conoscono il mondo dei videogiochi?
Le domande
Durante l’arco dei sei mesi non ho mantenuto lo stesso elenco di domande, più per cause di forza maggiore che per inventiva o estro. Spesso ho dovuto improvvisare e mi sono lanciato in gaffes da sotterrarsi. Esempio epico è il questionario che ho fatto ad una ragazza sudamericana che mi ha contattato su Skype. Tra un argomento e un altro le ho chiesto se si interessava di videgiochi e le ho domandato: “Do you know what does ‘i own you easy’ mean?“. Lungo silenzio … credo sia durato almeno cinque minuti, poi mi salta subito in mente il perché: mi sono ricordato che pochi giorni prima Alberto Stasi aveva ammazzato la fidanzata! Scrivo subito che non sono un maniaco, un pervertito, e che quella è una frase utilizzata dai videogiocatori, il cui significato è “ti batto facilmente“. Alla fine abbiamo appianato il malinteso, però già in tutto questo vi può essere un insegnamento: il linguaggio dei videogiocatori è altamente fraintendibile. Questo è uno dei motivi per cui spesso ho cambiato le domande in corsa.
I risultati
Ora veniamo ai risultati di questo immenso lavoro di ricerca sul campo (qui potete ridere).
Prima domanda che facevo era: “Trovi attraenti i videogiocatori?“. Non ci crederete, ma la risposta più utilizzata è stata un secco “NO!“. A quanto pare i videogiocatori non godono di grande popolarità tra il sesso femminile, non più di quanto ne godano i rutti, le bruschette all’aglio e le marmitte tamarre. Perché? In primo luogo perché videogiocare è roba da bambini, non certo da persone adulte responsabili, non come giocare a calcio o basket. Secondariamente non piace che il proprio ragazzo passi più tempo a tacchinare le elfe su WoW invece di dedicarsi alla propria amata.
Ho chiesto quindi se trovassero sexy il termine Noob e se conoscessero il suo significato. Un terzo delle intervistate lo considerava sexy, il restante no, ma nessuna ne conosceva il significato. Quando però ho spiegato loro il significato di Noob, quelle ragazze che lo trovavano sexy hanno cambiato subito idea: “Che schifo! Non mi piacciono i perdenti!“.
Come potrete notare già da queste prime due semplici domande le ragazze sono decisamente condizionate dai media: i videogiocatori sono brutti e sfigati, non come quelli che giocano a calcio, loro sì che sono pVo, e, soprattutto, guai se il proprio ragazzo passasse per un novizio, la genealogia della ragazza, così raffinata da generazioni e generazioni, ne subirebbe un colpo tremendo!
Continuando con il questionario la domanda che segue è stata: “Stai giocando a Counter Strike, sei nella mappa de_Dust2, sei armata di Desert Eagle, e sei da sola. E’ rimasto un unico avversario, armato di AWP, che sta al ponte presso il punto bomba. Che fai?“.
Divertenti le risposte a questa. Ve ne cito solo alcune: “Mi suicido“, “COSA?!“, “Mi sparo“, “Esco dal gioco“, “Formatto il pc“, “Mavaffanculo!“, “Non hai proprio un cazzo da fare“, “Torno a giocare a The Sims“, “Quante domande mancano?“, “Cosa ha detto?” (Rivolgendosi alla sua amica), “Sei serio?“, “Ahahahahah!” (Risata isterica), “Ti devo menare?” (Lì ho avuto un po’ di paura).
Nessuna, a quanto pare, ha mai sentito parlare di CS. E neppure di Dawn of War. Lasciamo perdere infatti i commenti alla domanda su questo gioco.
Sempre ai minimi termini anche la conoscenza del linguaggio dei videogiocatori. ROTFL, I OWN YOU, TANKA!, NICE ONE!111, HS! non fanno parte del loro vocabolario. In parte ne sono anche contento, vedo tanti ragazzi che utilizzano queste espressioni nella vita reale. Ad esempio un ragazzo mi ha raccontato che un suo amico impallinato di WoW era stato disturbato da suo padre durante un importantissimo raid e così ha apostrofato il genitore: “Sparisci, altrimenti ti killo e ti lutto!“.
In effetti non deve essere il massimo sentirsi dire dalla propria ragazza alla fine di una notte favolosa “Nice One!111!“, oppure mentre le mostrate l’anello di fidanzamento “Oooooooh, un Epic Loot!“, o ancora se inciampate un “LOL, what a noob!“.
L’ultima epica domanda che ho posto è sempre stata “Usciresti con un videogiocatore?”. Alcune ragazze hanno visto in questa domanda, e nelle domande precedenti, tutto un pretesto per chiedere loro di uscire. Alcune si sono messe a ridere come delle oche con le amiche, altre hanno risposto con il classico, secco, “No!” (ma ancora più deciso), altre ancora hanno posto delle condizioni come: “Dipende, giocando dovrebbe sapere usare bene le mani …” o “Giocando tutto il giorno, e non facendo altro, deve essere pieno di soldi“.
Il panorama è vario a quanto pare, ma in linea di massima le ragazze tendono ad essere diffidenti nei confronti dei videogiocatori, soprattutto superata la soglia della maggiore età . Trovano più attraente un uomo in carriera rispetto a un noob di mezza tacca. Se però questo ragazzo è facoltoso, allora può anche essere un videogiocatore incallito. Ma questa è una storia vecchia come il mondo …
Conclusioni
Che conclusioni possiamo trarre da questa inutile ricerca? Prima di tutto, che trovare una ragazza disposta a condividere con noi questo nobile hobby è assai difficile. Ho conosciuto uomini che hanno abbandonato questa fantasia, volenti o nolenti, e con essa, spesso, anche il mondo dei videogiochi per far contenta la propria amata: “I briganti ti chiedono la borsa o la vita. Le donne tutte e due” recita un detto, sfortunatamente vero. Ho conosciuto ragazzi, invece, fidanzati con dei mostri assurdi, che però lasciavano loro completa libertà , anche di giocare 20 ore al giorno: non esitono donne brutte, dipende solo quanto riesci a rintronarti giocando.
Ma soprattutto questa mia breve ricerca mi ha fatto capire una cosa: non parlate mai di videogiochi con una ragazza, e se lei vi chiede se giocate, negate, negate e negate, ad oltranza. La vita reale ha la precedenza. Ve lo implora il vostro amichetto al piano di sotto.