AMD ha deciso di far valere i propri brevetti
Inviato: mercoledì 9 maggio 2012, 12:25
Mark Papermaster, Vice CEO e Chief Technology Officer di AMD, ha recentemente affermato in un'intervista a ZDnet che forse AMD dovrebbe cambiare la propria tattica di gioco.
Fino ad oggi AMD non ha mai richiesto denaro, o se lo ha fatto ne ha richiesto troppo poco, a chi in passato ha utilizzato i suoi brevetti. Spesso era proprio AMD a favorire questo modo di fare, per esempio con l'Hyper Transport, sfruttabile gratuitamente da chiunque volesse utilizzarlo per piattaforme AMD. Questo modo di fare ha però sortito un effetto controproducente.
Essendo sfruttabili da chiunque, rimanendo comunque sempre nella sfera AMD, i datasheet e le caratteristiche di questi prodotti erano visibili e consultabili liberamente, e dunque duplicabili. Facendo un paragone, per spiegare quello che Papermaster sta tentando di dire, possiamo affermare che Microsoft potrebbe copiare del codice GNU/Linux, e difficilmente qualcuno lo verrebbe a sapere, mentre è l'esatto opposto se GNU/Linux copiasse del codice Microsoft: la casa di Redmond lo verrebbe a sapere sicuramente, sarebbe solo una questione di tempo.
Ecco quindi le conclusioni di Papermaster: sfruttare l'ampio portfolio di brevetti in possesso di AMD, soprattutto relativi al periodo 1999-2004, anni in cui AMD brevettava molto più della stessa Intel. Sfurtunatamente, in seguito, complici le politiche illegali della casa di Santa Clara, AMD ha dovuto mettere un tetto alquanto basso alle proprie spese di ricerca, le quali hanno comunque portato all'integrazione del North Bridge nelle CPU, all'introduzione dei 64 Bit, al CTRL di memoria integrato, alla realizzazione di CPU multicore native, alle APU, e a molto altro.
Secondo il Vice CEO di AMD, la casa di Sunnyvale si è dimostrata troppo accondiscendetente con le pratiche illecite, contrariamente a quello che hanno fatto le altre case: Sun, Microsoft, Intel, Apple non ci hanno pensato due volte a citare in giudizio i concorrenti.
AMD è ora che si riprenda, almeno in parte, quello che ha creato. Parola di Papermaster: "How we architect bringing those IP’s pieces together from a methodology standpoint and a true system-on-a-chip methodology and really marrying that strategy with what’s going on in the industry, because it’s pretty clear the changes that we see every day, I see in front of each of you tablets, you’ve got smartphones, you’ve got your PCs. And what’s your expectation? Your expectation is, you can get it that same data that you need, both your work life, your personal life".
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Fino ad oggi AMD non ha mai richiesto denaro, o se lo ha fatto ne ha richiesto troppo poco, a chi in passato ha utilizzato i suoi brevetti. Spesso era proprio AMD a favorire questo modo di fare, per esempio con l'Hyper Transport, sfruttabile gratuitamente da chiunque volesse utilizzarlo per piattaforme AMD. Questo modo di fare ha però sortito un effetto controproducente.
Essendo sfruttabili da chiunque, rimanendo comunque sempre nella sfera AMD, i datasheet e le caratteristiche di questi prodotti erano visibili e consultabili liberamente, e dunque duplicabili. Facendo un paragone, per spiegare quello che Papermaster sta tentando di dire, possiamo affermare che Microsoft potrebbe copiare del codice GNU/Linux, e difficilmente qualcuno lo verrebbe a sapere, mentre è l'esatto opposto se GNU/Linux copiasse del codice Microsoft: la casa di Redmond lo verrebbe a sapere sicuramente, sarebbe solo una questione di tempo.
Ecco quindi le conclusioni di Papermaster: sfruttare l'ampio portfolio di brevetti in possesso di AMD, soprattutto relativi al periodo 1999-2004, anni in cui AMD brevettava molto più della stessa Intel. Sfurtunatamente, in seguito, complici le politiche illegali della casa di Santa Clara, AMD ha dovuto mettere un tetto alquanto basso alle proprie spese di ricerca, le quali hanno comunque portato all'integrazione del North Bridge nelle CPU, all'introduzione dei 64 Bit, al CTRL di memoria integrato, alla realizzazione di CPU multicore native, alle APU, e a molto altro.
Secondo il Vice CEO di AMD, la casa di Sunnyvale si è dimostrata troppo accondiscendetente con le pratiche illecite, contrariamente a quello che hanno fatto le altre case: Sun, Microsoft, Intel, Apple non ci hanno pensato due volte a citare in giudizio i concorrenti.
AMD è ora che si riprenda, almeno in parte, quello che ha creato. Parola di Papermaster: "How we architect bringing those IP’s pieces together from a methodology standpoint and a true system-on-a-chip methodology and really marrying that strategy with what’s going on in the industry, because it’s pretty clear the changes that we see every day, I see in front of each of you tablets, you’ve got smartphones, you’ve got your PCs. And what’s your expectation? Your expectation is, you can get it that same data that you need, both your work life, your personal life".
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