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In questo caso non sono d'accordo con lo studio.
Oggi si utilizzano pensieri brevi e semplici perchè siamo un po' tutti narcotizzati dall'inglese (con tutta la buona volontà, ma la lingua di Shakespeare non permette un'articolazione complessa come la nostra).

Trovo la tastiera molto più comoda della penna perchè posso utilizzare due mani. Ben venga l'evoluzione degli strumenti di scrittura, se poi vogliamo tornare a scrivere sulla roccia con martello e scalpello...

Il 99% delle persone che conosco e che sono su Facebook non conoscono l'inglese, ma le frasi sono brevi, e spesso grammaticalmente scorrette da far paura. Io stesso quando scrivo pensieri lunghi più di 3 righe, mi sento dire: "Ma quanto scrivi?!".

E' proprio il mezzo "informatico" che privilegia i messaggi brevi. Difficilmente, ad esempio, troverai messaggi sui forum lunghi più di 3 righe, se non in forum specialistici, ed è raro anche lì ...

Per lo scalpello/pietra, la scrittura manuale con la penna applica una sequenza di ragionamento. Prima di scrivere su foglio si ragiona su come modellare il pensiero, prima di scriverlo. Si ha un ragionamento dietro molto più lungo, anche dal punto di vista estetico. L'uso della videoscrittura ha imposto un modello "a getto", in cui tutto può essere modificato in un secondo momento, o può non essere modificato affatto. Oppure, ancora, la preparazione al pensiero è molto più breve. Questo comporta la scrittura di frasi incorrette o lo sbagliare a scrivere le parole. Puoi notarlo tu stesso: i dubbi su come si scrive una parola sono molto più frequenti quando si scrive al PC che su foglio. Questo perché manca l'accordanza tra pensiero, manualità ed estetica. Ne manca uno e ... puff, gli errori aumentano.

E' vero non ci avevo pensato... però così bisogna infilare dentro anche il discorso del tempo e di come oggigiorno il cervello cerchi di adattarsi alla nuova abitudine di fare molteplici operazioni contemporaneamente, perdendo la capacità di concentrazione.
IO se scrivo una lettera a penna mi concentro solo su quello, se scrivo una e-mail vai tranquillo che contemporaneamente sto facendo altre mille-mila cose

Il mio modo di scrivere..è legato al contesto..
poi che sia carta & penna..piuttosto che tastiera...non cambia niente..

eXo ha scritto:Il mio modo di scrivere..è legato al contesto..
poi che sia carta & penna..piuttosto che tastiera...non cambia niente..

Cambia, e di molto, seppure tu non ne sia cosciente.

Fotty ok tutto..ma ke tu mi conosca meglio di quanto mi conosca io..NO..

Lo dico perché è così per tutti, anche per me. Scrivere su PC/Tablet e scrivere su foglia cambia completamente la psicologia dello scrivente. Sono due media differenti, che richiedono l'applicazione di competenze diverse. Il pensiero elaborato non sarà mai il medesimo.

A meno che ... tu non scriva prima su un media, e poi ricopi.

E' come pretendere che cucinare con un micronde e con un forno a legna sia la medesima cosa. Cucineresti i medesimi cibi?

Fottemberg ha scritto:E' come pretendere che cucinare con un micronde e con un forno a legna sia la medesima cosa. Cucineresti i medesimi cibi?

No..ma hai fatto un esempio del cazzo..

Se devo scrivere una relazione di lavoro..
ke io prenda carta e penna...o dita e tastiera...alla fine esce la stessa identica cosa..
perkè i ragionamenti ke compio sono i medesimi...e medesime sono le azioni...compreso il cancellare e lo riscrivere..
se poi tu cambi modo di ragionare...se ti poni davanti ad un foglio di carta piuttosto che a word pad...indipendentemente da qual'è l'obiettivo..non sò ke dire..

a parte ciò....nell'articolo leggo: "Tablet e smartphone, privilegiando messaggi brevi e concisi, stanno impigrendo la mente degli utilizzatori"
Quando tablet e smartphone privileggerebbero messaggi brevi e concisi ???
I mie non si sono mai lamentati..e mi hanno lasciato sempre scrivere quello ke volevo..

Magari non lo noti, ma a scuola vedo ragazzi che non riescono più a descrivere le proprie emozioni nei temi, limitandosi a pensieri davvero basilari: sono stanco, sono incazzao, sono annoiato, ecc, senza motivare ed ampliare questi concetti. E sono tematiche base, quei temi che si davano alle elementari. Ormai sembra che sia naturale descrivere le proprie emozioni e i propri pensieri in due righe. Quando ho insegnato nel carcere minorile di Bologna questo è giunto ai massimi livelli: i ragazzi, spesso, non sanno neppure spiegare le loro emozioni a parole!

Prendiamo, altro esempio, i quotidiani. Non ci sono più i grandi approfondimenti di 10 o 20 anni fa, o ancora le riviste di storia. La mitica Storia Illustrata ha degli articoli da far impallidire dei libri attuali. O le recensioni di VG online. Chi si ricorda le recensioni da 8/12 pagine su K, TGM o PC Gamer degli anni '90? Adesso, nonostante i fogli virtuali non costino nulla, le recensioni si riducono a 3 o 4 paginette, anche per i titoli AAA. Sembra quasi che al lettore scocci leggere, e allo scrittore scrivere.

Secondo te è un'evoluzione o un'involuzione?