Pagina 1 di 12

[Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 10:33
da Spitfire84
Guida all’overclock di AMD Ryzen

Immagine
Il contenuto di questo thread (dal primo al quarto post) è rilasciato con licenza "Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.5". La paternità dell'opera deve essere riportata e visibile in modo libero qualora tale guida venga riprodotta su altri siti web o altri formati (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/).


Non mi ritengo responsabile di eventuali guasti in seguito all’esecuzione delle procedure qui descritte. Invito inoltre alla lettura completa della guida prima di iniziare con la procedura di overclock.

Con questa guida desidero fornire ai nuovi arrivati nella famiglia delle CPU AMD Ryzen le nozioni di base per l'ottenimento dei primi risultati in overclock.


AVVISO: non rispondo a richieste d'aiuto via PVT, perchè lo scopo di questo thread è quello di AIUTARE chi si trova in difficoltà, e chiunque deve poter partecipare con le proprie conoscenze ad aiutare gli altri.

Overcloccare significa, come dice il nome stesso, aumentare la frequenza di funzionamento di un dispositivo. Tale pratica è spesso accompagnata dalla pratica dell’overvolt, ovvero un aumento delle tensioni di funzionamento, necessario per mantenere in piena stabilità operativa la cpu. Il risvolto della medaglia delle due pratiche, ed in particolare dell’overvolt, è l’aumento della potenza dissipata (che dipende linearmente dal quadrato della tensione applicata e dalla frequenza di switch) che porta all’aumento dei consumi e quindi della temperatura di funzionamento. Un aumento eccessivo di quest’ultima può portare ad instabilità della cpu andando quindi ad annullare i benefici derivanti dall’aumento di tensione applicata. A causa di questo comportamento ricorsivo è fortemente consigliato a chi non è in possesso di un dissipatore performante (e quindi, ad esempio, per chi è in possesso del dissipatore fornito con la cpu) di overcloccare solo con tensione default o con overvolt leggeri.

La guida è orientata a tutti i processori della famiglia Ryzen; la tabella seguente riporta tutti i processori attualmente presentati da AMD, con alcune informazioni utili (frequenza a default, numero di core / thread, TDP, ecc..):
Immagine
L'overclocking di Ryzen è abilitato solo sulle schede madri con chipset a base X370, X300 o B350.

Fatta questa dovuta introduzione, aiutandoci con le immagini che seguono, passiamo ad introdurre brevemente i principali parametri del BIOS che bisogna conoscere per overcloccare queste cpu (i nomi dei parametri del BIOS potrebbero differire a seconda della motherboard utilizzata, in questo caso gli screenshot si riferiscono a una scheda madre Gigabyte AX370 Gaming 5 con bios ver. F22b):
Immagine
Menù base per l'accesso ai parametri della cpu.

Immagine
Parametri relativi alla frequenza base (Host Clock Value), al moltiplicatore (CPU Clock Ratio), ai parametri avanzati della CPU (XFR, risparmi energetici, ecc...), all'abilitazione dei timing XMP delle ram e alla frequenza di quest'ultime.

  • Host Clock Value: rappresenta la frequenza di riferimento da cui vengono ottenute successivamente, tramite moltiplicatori e divisori, la frequenza finale della cpu, la frequenza di Infinity Fabric (bus di interconnessione tra moduli CCX - modulo a 4 core - che AMD ha sviluppato per costruire le CPU Ryzen in modo modulare) e la frequenza delle ram. Di conseguenza, una modifica di questo parametro porterà alla modifica delle frequenze di tutte le componenti appena nominate. Il valore a default è 100 MHz (poco meno - 99,80 MHz circa con Spread Spectrum abilitato) ed è uguale per tutte le cpu AMD.
    NB: questo parametro è modificabile solo su schede madri di gamma alta che dispongono di un generatore di clock esterno, altrimenti non è modificabile (come nel caso della Gigabyte AX370 Gaming 5).
  • CPU Clock Ratio: è il moltiplicatore della CPU. Moltiplicando questo valore per il CPU Host Clock Control si ottiene la frequenza finale della CPU. Tale valore può essere modificato a passi di 0.25x.
  • Extreme Memory Profile (X.M.P.): tecnologia sviluppata da Intel, che consente, richiamando un profilo precaricato nelle ram, di abilitare tutti i timings e i subtimings certificati dal costruttore alla massima frequenza certificata.
  • System Memory Multiplier: rappresenta il moltiplicatore che setta la frequenza del bus Infinity Fabric interno alla CPU (nel caso della CPU in mio possesso, un Ryzen 7 1700, interconnette 2 moduli CCX da 4 core) che è uguale alla frequenza delle ram. Il valore finale di frequenza si ottiene anche questa volta moltiplicando tale valore per il Host Clock Value. I moltiplicatori differiscono a seconda della scheda madre in uso. Valori tipici per le ddr4 sono 21,33x – 24,00x - 26,66 - 29,33x - 30,66x - 32,00x - ...
Immagine
Parametri avanzati della CPU tra cui Core Perfomance Boost (detto anche XFR/XFR2), risparmi energetici (Cool & Quiet, C-State, ...), abilitazione/disabilitazione di singoli core (Downcore control) e del Symultaneous Multi Threading (SMT Mode).

  • Core Performance Boost (XFR / XFR 2): è una tecnologia sviluppata da AMD che consente di incrementare la frequenza dei core in funzione del carico richiesto (l'equivalente dello Speedstep di Intel) andando oltre alla frequenza massima del turbo (50-100 MHz a seconda della CPU) qualora le temperature lo consentano.
    Va segnalato che per garantire stabilità durante l'attivazione dell'XFR, la tensione sui core coinvolti può salire per brevi istanti a livelli molto alti (1,45 V): si tratta di un comportamento normale, certificato da AMD, che non impatta nella vita della CPU.
    Quindi:
    - con software che caricano pochi core, questi verranno fatti lavorare in automatico a una frequenza prossima alla frequenza turbo e leggermente superiore se le temperature rientrano nella soglia di sicurezza mentre gli alteri core lavoreranno alla frequenza base o inferiore;
    - con software che caricano tutta la cpu questa lavorerà alla frequenza base o leggermente superiore se le temperature lo consentono.
    Immagine
    Spiegazione funzionamento Turbo e XFR.
  • AMD Cool & Quiet function: la tecnologia C&Q è presente sulle CPU AMD da molti anni e consente di ridurre la frequenza e la tensione sui core nel momento in cui questi non sono sollecitati da carichi software.
  • SVM Mode: consente di abilitare le funzioni integrate nella CPU di accelerazione delle virtual machine.
  • Global C-state Control: consistono in funzionalità di risparmio energetico più avanzate rispetto al C&Q che consentono di portare fino allo spegnimento completo del core o di parti di esso in caso di inutilizzo. Al seguente link: https://software.intel.com/en-us/articl ... c383778910 potete trovare interessanti approfondimenti da parte di Intel.
  • Downcore control: opzione che consente di spegnere i core della CPU.
  • Simultaneous Multithreading (SMT): equivalente all'Hyperthreading di Intel, consente ad ogni singolo core di gestire più thread in contemporanea. Nel momento in cui le istruzioni di un thread rimangono bloccate nella pipeline il processore procede ad elaborare un secondo thread al fine di mantenere le unità di elaborazione sempre attive. I singoli thread possono infatti venire bloccati nella loro esecuzione da molteplici fattori, quali ad esempio problemi di recupero dei dati da elaborare (per esempio un cache miss) o per problemi di dipendenza dai dati che si trovano in elaborazione presso altre istruzioni in esecuzione. Dai test effettuati, l'SMT è risultato leggermente più efficiente rispetto all'Hyperthreading proposto da Intel.
Immagine
Configurazione ventole.


In questa schermata è possibile configurare la modalità di funzionamento delle ventole. Ogni produttore di schede madre ha la propria modalità di controllo e sta a noi la scelta se preferire un sistema fresco e rumoroso con ventole ad alta velocità o un sistema con temperature leggermente più alte, ma silenzioso durante il funzionamento (personalmente preferisco quest'ultima filosofia).
Immagine
High Precision Event Timer (HPET).

  • High Precision Event Timer (HPET): si tratta di un contatore hardware utilizzato per sincronizzare flussi multimediali. Viene usato dal SB chipset per comunicare con le periferiche utilizzando un timer ad alta precisione. Non viene usato da oltre un decennio della CPU a meno di non modificare le impostazioni del sistema operativo. Lasciare il valore di default./list]


    Vediamo ora brevemente le voci di maggiore interesse riguardanti l’overvolt:
    Immagine
    Tensioni di funzionamento.

    Immagine
    Schermata di riepilogo tensioni di funzionamento.


    • CPU Vcore: rappresenta la tensione applicata alla CPU. Come detto in fase introduttiva, l’aumento del valore di default è utile per migliorare la stabilità in overclock, ma porta a un aumento della temperatura di funzionamento che può essere causa di instabilità.
      Il Vcore applicato istantaneamente può essere letto in Windows utilizzando HWInfo facendo riferimento al parametro CPU Core Voltage (SVI2 TFN).
      Immagine
    • Dynamic Vcore: non presente in tutte le schede madri, rappresenta l'offset di tensione da sommare al vcore base. Si utilizza in caso di OVERCLOCK DINAMICO. Si applica sia alla tensione in idle che alla tensione a pieno carico.
    • VCore SOC: rappresenta la tensione del SOC Ryzen. Utilizzata principalmente per stabilizzare il funzionamento delle RAM.
    • Dynamic VCore SOC: non presente in tutte le schede madri, rappresenta l'offset di tensione da sommare al VCore SOC. Se ne sconsiglia l'utilizzo in quanto può portare a instabilità del memory controller.
    • DRAM Voltage: tensione applicata alle DDR4.
    • CPU Vcore Loadline Calibration: la funzionalità di calibrazione della linea di carico è una funzionalità introdotta da alcuni anni il cui scopo consiste nello stabilizzare il Vcore in fase di carico elevato riducendo il vdrop. A pieno carico infatti il VCore può abbassarsi portando ad instabilità; un adeguato livello di Loadline Calibration consente di compensare questo fenomeno stabilizzando il sistema.
    • VAXG Loadline Calibration: funzionalità di calibrazione presente principalmente su schede madri Gigabyte. Non si hanno molti dettagli in merito, ma sembra sia legato alla parte di alimetazione dei chip integrati nelle APU AMD. Si consiglia di utilizzare lo stesso livello impostato per la CPU Vcore Loadline Calibration.
    Fornita questa carrellata di parametri, definiamo gli ultimi consigli prima di iniziare con l’overclock vero e proprio:
    1. E’ consigliato disabilitare il C&Q e i risparmi avanzati C-state nelle fasi di test dell'overclock. Posso essere riattivati, se si desidera risparmiare qualche Watt e mantenere la CPU a una temperatura più bassa, dopo aver trovato i limiti di stabilità della CPU.

    2. HPET va disabilitato in quanto aumenta le latenze del sistema riducendo le prestazioni globali. Ma anche no!
    3. Core Performance Boost o XFR/XFR2 vanno disabilitati in overclock in quanto possono portare a instabilità andando a variare in modo automatico e imprevedibile la tensione e la frequenza della CPU in fase di stress test. Deve essere abilitato solo se si decide di procedere all'overclock tramite la funzionalità Precision Boost Override disponibile sui Ryzen 2 (descritta nella guida by LOLN1) nel secondo post.
    4. CPU Vcore Loadline Calibration e VAXG Loadline Calibration è consigliabile impostarli al livello High o Turbo (livello 3 e 4 su 5 - Low, Normal, High, Super, Extreme). La scelta tra i 2 livelli va fatta verificando sotto carico (OCCT) quale tra i 2 livelli consente di avere una CPU Core Voltage (SVI2 TFN) e un SoC Voltage (SVI2 TFN) (su HWInfo) più prossimi alle tensioni Vcore e Vsoc impostate nel bios.
    5. E' consigliato l'utilizzo di un dissipatore aftermarket di buona fattura. Seppur i Ryzen siano CPU tendenzialmente "fresche" e AMD fornisca in dotazione buoni dissipatori, se si utlizzano tensioni oltre 1,3 V il calore generato diventa di difficile smaltimento. Per questo è consigliato a chi vuolte cimentarsi nell'overclock con il dissipatore AMD di non superare i 3,5-3,6 GHz e 1,28-1,3 V sul Vcore monitorando continuamente la temperatura della CPU al fine di non superare i 75 gradi.
    6. AMD "certifica" le CPU Ryzen in overclock fino a un massimo di 1,425 V, ovvero l'invecchiamento della CPU per elettromigrazione fino a tale tensione è definito normale. In realtà, nell'uso normale di tutti i giorni è consigliato non superare 1,35 V.
    7. Le CPU Ryzen serie 1x00 e le APU 2x00G raggiungono mediamente frequenze massime in overclock che possono oscillare tra 3,7 e 4.0-4.05 GHz con 1,35 V, mentre i Ryzen serie 2x00 con la medesima tensione possono essere overcloccate in un range tra 4,0 e 4,2-4,3 GHz.
    8. Il VSOC può essere impostato in sicurezza fino a un massimo di 1,2 V. Questo componente genera però parecchio calore pertanto, durante i test in overclock della CPU, si consiglia di impostarlo a 1,125 V. Successivamente, travata la stabilità della CPU si potrà affinare questa tensione andando a ridurla fino a che il sistema rimane stabile (solitamente un valore ottimale può essere identificato tra 1,1 e 1,15 V).
    9. Qualora si preveda di virtualizzare sistemi operativi è consigliato abilitare la voce riguardante la virtualizzazione nel BIOS. Questa funzionalità tende ad utilizzare maggiormente la CPU e quindi a “scaldarla” di più. Per questo, se si prevede di utilizzarla, è bene averla attiva in fase di test.
    10. La voce “Spread Spectrum”, qualora fosse presente nel BIOS, è consigliato impostarla su “Disabled”.
    11. Tutte le voci non considerate finora non sono strettamente necessarie ai fini di un buon overclock e starà all’appassionato interessato ad overclock estremi informarsi personalmente sulle voci che possono portare a risultati migliori.
    12. Ricordo che nel periodo estivo, a causa delle maggiori temperature, potrebbe essere necessario ridurre l’overclock rispetto al periodo invernale per garantire stabilità.
    13. Last but not least: ogni CPU fa storia a sé. E’ inutile dire “Tizio fa 4GHz ed io no”, perché i risultati dipendono dalla bontà della cpu e delle altre componenti del sistema e non sono prevedibili a priori.
    Cosa ci serve per iniziare: Passiamo ora alla guida vera e propria.

    N.B.: è consigliabile testare un componente per volta, motivo per cui mentre si testa la CPU, le memorie DDR4 dovranno essere impostate a una frequenza non superiore a quella certificata da AMD (2400 MHz con 4 banchi, 2666 MHz con 2 banchi - sempre che le ram in possesso garantiscano tali frequenze). Individuati i limiti di entrambi i componenti singolamente, il sistema andrà ritestato con entrambi i componenti in overclock così da validarne definitivamente la stabilità.

    N.B. 2: in questa guida non tratterò la tecnica dell'overclock tramite aumento dell'Host Clock Value. Questa pratica ha infatti perso valore con Ryzen in quanto l'estrema granularità a passi di 25 MHz per la CPU e l'elevato numero di moltiplicatori disponibili per le ram rende complicato (un'ulteriore variabile in gioco che impatta su più componenti) e praticamente superfluo la variazione della frequenza base. Per chi è interessato a sperimentare con una scheda madre che lo consente, può comunque provare anche questa pratica di overclock.


    OVERCLOCK TRAMITE P-STATE


    Una delle modalità di overclock consiste nell'andare a modificare la frequenza e la tensione dei p-state. Quest'ultimi sono una serie di livelli di frequenza-tensione integrati nelle CPU moderne che consentono di adattare la coppia f-V al carico richiesto dal software in uso.

    In realtà molto spesso si va ad agire sul solo p-state0 che rappresenta il p-state relativo alla frequenza più alta ed è ciò che andremo a fare in questa guida.

    Il vantaggio di questa modalità di overclock consiste nel fatto che la CPU continua a lavorare come a default, abilitando quindi i massimi risparmi energatici certificati da AMD in funzione del carico e andando a modificare solo la frequenza massima disponibile.
    Va però segnalato che non tutte le schede madri presenti sul mercato dispongono di questa funzionalità (ad esempio Gigabyte ha introdotto questa funzionalità a un anno dal lancio delle schede madri) e in alcuni casi (come ad esempio con alcune schede madri Asus) si rischia il blocco del sistema qualora si impostino valori errati che neanche un clear cmos può azzerare portando all'RMA della scheda.

    Per abilitare questa modalità è necessario impostare il CPU Clock Ratio e il CPU Vcore su AUTO.
    Immagine

    Immagine
    Questo consentirà di abilitare i parametri relativi ai vari p-state, ed in particolare al p-state0 che è quello che andremo a modificare:
    Immagine
    Schermata p-state.


    Una volta impostato il p-state0 su Custom vengono abilitate le voci:
    • PSTATE0 FID
    • PSTATE0 DID
    • PSTATE VID
    La combinazione dei valori dei parametri PSTATE0 FID (esadecimale) e PSTATE0 DID (esadecimale) secondo la seguente formula:
    Core Speed ​​= Reference Clock * FID (multiplier) / DID (divider)


    consente di applicare la frequenza, mentre il valore di PSTATE VID (esadecimale) definisce la tensione secondo la formula:
    Core Voltage = 1.55-0.00625*VID.
    Mettendo da parte la teoria, al seguente link è possibile scaricare un file che permette in modo semplice di calcolare i 3 parametri in funzione della frequenza della CPU e della tensione che desideriamo applicare.
    Immagine
    Ryzen P-state Calculator.


    A questo punto è possibile iniziare con l'overclock.

    Impostiamo quindi la tensione al massimo livello consigliato in sicurezza, ovvero 1,35 V con un disspatore aftermarket (PSTATE VID = 20) e 1,3 V con il dissipatore AMD (PSTATE VID = 28) e impostiamo una frequenza di 3,6 GHz (PSTATE0 FID = 144 e PSTATE0 DID = 8).

    A questo punto è necessario verificare la stabilità del sistema, pertanto apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R15.
    Immagine
    Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (PSTATE0 FID = 148 e PSTATE0 DID = 8) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

    Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

    A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT, sia in modalità Large Data Set che Linpack.

    Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

    Lanciamo quindi OCCT in modalità Large Data Set e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.
    Immagine
    Se il test viene completato procediamo con un ulteriore test con OCCT, questa volta in modalità in modalità Linpack (memoria 90%, 64 bits, AVX Capable Linpack e Use all logical cores) e effettuiamo un altro run da 2-3 ore.

    Se i test
    • vengono entrambi superati significa che il sistema può essere considerato stabile.
    • non vengono superati, si può procedere come segue:
      - il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un'ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).
      - se l'aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e riprocedere ai 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.
    Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo) e a riabilitare il C&Q e i C-state (se desiderate avere i risparmi energetici attivi).

    Va infine segnalato che la modalità di overclock descritta è la via più sicura in quanto prevede di fissare la tensione e verificare la massima frequenza raggiungibile, ma quando si avrà coscienza della pratica e della CPU in possesso si potrà operare in modalità duale, ovvero fissare la frequenza che si desidera ottenere e "giocare" sulle tensioni al fine di ottenerla.

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 10:34
da Spitfire84
OVERCLOCK "DINAMICO" (O CON OFFSET DI TENSIONE)


Una modalità di overclock alternativa a quella con pstate è quello cosidetto "dinamico" o con offset di tensione.

Questa modalità prevede l'overclock della CPU operando la modifica del moltiplicatore associato a un overvolt applicato tramite un aumento fisso (offset) della tensione base.
Il vantaggio risiede nella semplicità nell'applicare l'overclock e nel mantenimento delle funzionalità di riparmio energetico, mentre gli svantaggi consistono nel fatto che l'offset di tensione è applicato sempre (quindi sia con cpu a pieno carico che in idle) e in una tendenza ad avere un vcore meno stabile rispetto alle altre modalità di overvolt.

E' comunque l'unica modalità di overclock possibile mantenendo attivi i riparmi energetici per tutte le schede madri che non dispongono di un regolatore di tensione digitale, ma analogico (quasi tutte le schede madri di gamma medio bassa) e che non dispongono della regolazione dei pstate.

Per attivare questa modalità è necessario abilitare nel BIOS il parametro relativo all'offset del vcore, che nel caso delle schede madri Gigabyte si realizza impostando il CPU Vcore su Normal (digitandolo letteralmente nel campo); questa operazione abiliterà il campo Dynamic Vcore (DVID) ed è qui che inseriremo il nostro offset di tensione.
Immagine
Come nel caso dell'overclock con i pstate, per chi vuole ottenere la massima frequenza utilizzando vcore sicuri, é conveniente fissare la tensione e aumentare la frequenza.
Applichiamo quindi un offset pari a
  • 1,35 V - vcore a default (per l'R7 1700 è circa +0,125 V), con dissipatore aftermarket,
  • 1,3 V - vcore a default (per l'R7 1700 è circa +0,075 V), con dissipatore AMD,
accediamo a Windows, apriamo HWInfo e lanciamo un run di Cinebench. Terminato il bench, verifichiamo che la tensione massima registrata da HWInfo alla voce CPU Core Voltage (SVI2 TFN) sia allineato alla tensione prevista; qualora non lo fosse, in difetto o in eccesso, incrementiamo o dimininuiamo quanto basta il Dynamic Vcore.
Immagine
Fissata la tensione, procediamo con l'overclock partendo da una frequenza di 3,6 GHz, pertanto impostiamo il CPU Clock Ratio a 36x.

A questo punto è necessario verificare la stabilità del sistema, pertanto apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R15.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (CPU Clock Ratio = 37x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT, sia in modalità Large Data Set che Linpack.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Large Data Set e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.
Immagine
Se il test viene completato procediamo con un ulteriore test con OCCT, questa volta in modalità in modalità Linpack (memoria 90%, 64 bits, AVX Capable Linpack e Use all logical cores) e effettuiamo un altro run da 2-3 ore.

Se i test
  • vengono entrambi superati significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non vengono superati, si può procedere come segue:
    - il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un'ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).
    - se l'aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e riprocedere ai 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.
Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo) e a riabilitare il C&Q e i C-state (se desiderate avere i risparmi energetici attivi). Ricordo che questa modalità di overclock applica un offset COSTANTE, pertanto in idle la cpu si assesterà a circa 1,0 V.

Va infine segnalato che la modalità di overclock descritta è la via più sicura in quanto prevede di fissare la tensione e verificare la massima frequenza raggiungibile, ma quando si avrà coscienza della pratica e della CPU in possesso si potrà operare in modalità duale, ovvero fissare la frequenza che si desidera ottenere e "giocare" sulle tensioni al fine di ottenerla.


OVERCLOCK FISSO


La modalità di overclock fisso è quella "in vecchio stile", ovvero quella che veniva praticata quando sulle CPU non esistevano i p-state o l'offset, in pratica quando le funzionalità di riduzione delle frequenze e dei consumi dovevano ancora essere implementate.

Questa modalità prevede che la CPU operi a una frequenza e a una tensione fisse. Il risultato è un sistema molto reattivo, ma con una scarsa propensione al risparmio energetico, tant'è che è pratica comune per chi fa questo tipo di overclock non riabilitare al termine dell'overclock da BIOS il C&Q e i C-state (spesso le schede madri stesse non prevedono la possibilità di far coesistere l'overclock fisso con i risparmi energetici che vengono quindi disabilitati automaticamente).
In realtà va comunque detto che il consumo dei transistor dipende anche da quanti transistor stanno commutando, pertanto una CPU impostata a una elevata frequenza, ma che fa commutare pochi transistor a causa del basso carico avrà comunque un livello di consumo limitato: l'energia totale infatti è pari all'energia statica del transistor "fermo" (solo alimentato) a cui si somma l'energia consumata nella fase di commutazione.

Passando alla pratica, questa modalità rappresenta la più semplice tra le 3 presentate in quanto, una volta fissato il CPU Vcore non ci sarà altro da fare che impostare il CPU Clock Ratio e iniziare a testare la stabilità del sistema.
Immagine
Impostiamo quindi il CPU Vcore nei limiti massimi di sicurezza sovradescritti, ovvero 1,35 V con un disspatore aftermarket e 1,3 V con il dissipatore AMD, CPU Clock Ratio a 36x, entriamo in Windows, apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R15.
Immagine
Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (CPU Clock Ratio = 37x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT, sia in modalità Large Data Set che Linpack.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Large Data Set e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.
Immagine
Se il test viene completato procediamo con un ulteriore test con OCCT, questa volta in modalità in modalità Linpack (memoria 90%, 64 bits, AVX Capable Linpack e Use all logical cores) e effettuiamo un altro run da 2-3 ore.

Se i test
  • vengono entrambi superati significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non vengono superati, si può procedere come segue:
    - il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un'ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).
    - se l'aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e riprocedere ai 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.
Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo).

Va infine segnalato che, come per le modalità di overclock tramite e p-state e con offset, ho scelto di descrivere la modalità che prevede di fissare la tensione e trovare la massima frequenza raggiungibile in quanto è la via più sicura per non commettere errori ed evitare di fare danni ottenendo il massimo dal nostro sistema in sicurezza, ma quando si avrà coscienza della pratica e della CPU in possesso si potrà operare in modalità duale, ovvero fissare la frequenza che si desidera ottenere e "giocare" sulle tensioni al fine di raggiungerla.

NOTA IMPORTANTE PER CPU RYZEN 2x00

Guida by LOLN1


Precision Boost Override

Prima di tutto vi rammento che l'overclock è una pratica che può invalidare la garanzia e pericolosa quindi non mi assumo responsabilità per danni che questa guida può causare.
Si raccomanda fortemente di usare ottimi dissipatori Aio Top, Custom liquido o ad aria TOP perchè una volta attivato PBO vi sarà un aumento del calore generato dalla CPU. E' fortemente sconsigliato l'uso del dissipatore in bundle che può essere utilizzato, ma solo controllando costantemente le temperature.

-> Vi invito a leggere attentamente questi link nei quali e' spiegato il funzionamento dei vari parametri sui nuovi Ryzen 2xxx Pinnacle Ridge tra i quali il Precision Boost Override.

http://www.overclock.net/forum/27208521-post133.html (raccomandano fortemente di usate o acquistare schede madri con ottima sezione di alimentazione quindi top x370-x470 per sfruttare a pieno questi processori e i futuri)

https://forums.anandtech.com/threads/ry ... t-39391302
In questo ottima guida ci sono i vari parametri oltre al PBO ci sarebbero altre voci da configurare ( PPT, TDC, EDC e tJMax) nel comparto elettrico della scheda madre.

Partiamo!
Se avete gia fatto dei test senza attivare nulla teneteveli conservati in modo da paragonarli prima e dopo.

Si consiglia di non toccare i voltaggi delle ram e frequenze (a meno che non le abbiate già testate sia come frequenze che come voltaggi e latenze).

1) Entriamo nel bios sezione M.I.T. - Advanced Frequency Settings e lasciamo la frequenza della cpu a default
Immagine
Immagine

2) Poi tornate nella schermata M.I.T. sezione voltaggi e settate solo i voltaggi che interessano il comparto CPU in questo modo, come da figura (tralasciate i settaggi delle ram quelli che vedete sono quelli che uso io). Potete dare anche un pochino più di voltaggio nella sezione dynamic Vcore ad esempio 1-2 step in più, così alzerete un po' il voltaggio totale e la cpu potrebbe essere più stabile. Dipende dalla bontà della cpu e da come eroga i voltaggi la scheda madre.
Per quanto riguarda il Vsoc dipende anche dalle ram in uso quindi può variare tra 1.1v-1.2 si consiglia di non superare 1.15v
Immagine

3) Riavviate il pc ed entrate in windows, dopo di che controllate con cpuz o altri programmi che i voltaggi e le frequenze siano dinamici quando la cpu è in idle, vada a riposo abbassando le frequenze e i voltaggi.
Andate nel pannello di controllo windows -Opzioni risparmi energetici Attivate il profilo bilanciato di windows modificandolo e portando il livello minimo di uso cpu da 5% a sopra il 10% (consigliato 20%), il livello massimo lasciatelo a 100%.

4) Spegnete il pc, non riavviatelo (meglio sempre spegnerlo così si salva nel bios secondario).

5) Riaccendete il pc entrando nel bios andate nella sezione Peripherals-AMD CBS-NBIO Common Option- Precision Boost Overdrive e cliccateci sopra:
Vi chiedera' di accettare o declinare.
Una volta accettato troverete il PBO su disable, voi abilitatelo:

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

6) Riavviate il pc, entrate nel Bios e salvate il profilo in modo che nel caso di problemi possiate attivarlo.

7)Ora riavviate il pc entrate in windows aspettate 1 minuto e spegnete poi riavviate e spegnete ancora cosi si salva bene il profilo

8) Ora che avete attivato tutto provate con i test che avete effettuato in precedenza

Mi raccomando attivando il PBO c'è un aumento considerevole del calore.

Buon divertimento

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 10:34
da Spitfire84
Fin dal debutto di Ryzen, la compatibilità delle memorie DDR4 ad elevate frequenze (a partire dai 2933 MHz) presenti sul mercato è risultata molto complicata; allo stesso tempo però è apparso evidente il vantaggio che Ryzen trae da memorie veloci, motivo per cui vale la pena approfondire l'overclock delle ram con Ryzen.

Innanzitutto vale la pena ricordare che AMD certifica le seguenti frequenze per le memorie DDR4 con Ryzen 1x00:
Immagine
E solo con l'introduzione dei Ryzen 2x00 la frequenza massima certificata è stata portata a 2933 MHz, motivo per cui, nonostante su alcune schede madri sia possibile raggiungere frequenze per le DDR4 fino a 3800 MHz, ogni frequenza superiore a quelle certificate da AMD è considerata una frequenza in overclock.

Come visibile anche nell'immagine precedente, un'importante specifica da verificare per le RAM da abbinare a Ryzen è il rank, che può essere single o dual:
a pari capacità, un banco di memoria single rank ha una densità doppia rispetto a quella di un modulo dual rank e la caratteristica è facilmente riconoscibile osservando le RAM in quanto le prime hanno i chip saldati solo su un lato, le seconde su entrambi i lati.
Più in dettaglio, ogni slot DDR ha accesso a due linee di memoria ("ranks"): se i moduli sono a doppia faccia vengono occupate tutte e due le linee (2 ranks), se i moduli sono a faccia singola occupano solo una linea (1 ranks).
Dal punto di vista delle prestazioni, a parità di frequenze le memorie dual rank restituiscono performance leggermente superiori, ma il gap viene facilmente compensato dalle single rank in quanto quest'ultime salgono molto più facilmente in frequenza, con timings più aggressivi e sono in grado di accettare tensioni più elevate.
In particolare per Ryzen sono fortemente consigliate RAM single rank e possibilmente con chip Samsung b-die (tipicamente montati sui kit certificati CL14 a 3200 MHz) che sono risultate le più compatibili e le più facili da far lavorare oltre i 3000 MHz.
Per identificare il produttore e le specifiche dei chip di memoria montati sulle ram installate consiglio l'uso del comodo Thaiphoon Burner, mentre per identificare le impostazioni in uso consiglio Ryzen Timing Checker. In alternativa potete verificare una lista di ram molto completa con il relativo chip utilizzato al seguente link: DDR4 chip list oppure attraverso questo utilissimo motore di ricerca di memorie: Samsung b-die finder.

Vediamo ora però di quantificare il vantaggio prestazionale derivante dell'aumento dei frequenza delle memorie e gli impatti dei timings con alcuni test in ambiti di utilizzo reale.

Configurazione di prova:

AMD Ryzen 7 1700 @3925 MHz
Gigabyte AX370 Gaming 5 (Bios F22b)
2 x 8 GB G.skill TridentZ 3200 MHz 16-18-18-18-36-60-CR2
Sapphire RX480 8GB Nitro+ OC
Samsung 840 EVO 250GB

Software testati:
  • 7-zip 18.01: Dizionario 32 MB, 16/16
  • Cinebench R15 Single & Multi core
  • RealBench 2.44
  • Handbrake 1.07: video 809 MB x264 5700 kbps -> 424 MB 3000 kbps, Turbo 1st pass, 2nd pass 3000 kbps
  • Superposition: 1080p Medium e 1080p Extreme
  • Rise of the Tomb Raider
  • Far Cry 5
Immagine
7-zip evidenzia un miglioramento delle prestazioni limitato in decompressione, mentre in compressione il vantaggio è molto marcato ed evidenze, almeno fino a 3066 MHz; il passaggio a 3266 MHz evidenzia un incremento di prestazioni più limitati.
Immagine
Cinebench evidenzia in multithreading uno scaling delle prestazioni lineare all'aumentare della frequenza della ram. A titolo di riferimento 50 punti su Cinebench equivalgono a circa 100 MHz di frequenza su un Ryzen a 8 core.
Immagine
Confrontando i risultati tra memorie a 2400 MHz e 3266 MHz, Realbench evidenzia un miglioramento di circa il 7% nell'image editing, del 4% nell'encoding, del 4% nell'OpenCL e del 16% in un carico pesante multithreading (risultato frutto anche dell''aumento della banda passante dell'infinity fabric che interconnette i 2 moduli quad core presenti su Ryzen 7 e che ricordo essere legato alla frequenza delle ram).
Immagine
Handbrake non evidenza vantaggi in una conversione da x264 a una x265, mentre per una conversione da x264 a x264 il miglioramento è quasi del 14%.
Immagine

Immagine
Il benchmark video Superposition non evidenzia vantaggi. Risultato prevedibile in quanto questo benchmark sfrutta a fondo la scheda video e molto limitatamente il duo CPU-RAM.
Immagine
Grazie a bagnino89 possiamo vedere lo scaling a 1440p su Rise of the Tomb Raider e Far Cry 5 tra memorie a 2666 MHz 16-18-18-35-53 CR 1T e 3200 MHz 14-14-14-28-42 CR 1T (KFA2 GTX 1080 EXOC): in entrambi i giochi il vantaggio è del 2,5%.
Immagine
A 1080p, dove la CPU e le RAM contano maggiormente in quanto rappresentano il collo di bottiglia alla GTX 1080, il vantaggio raggiunge il 3,8% con Rise of the Tomb Raider e l'8,2% con Far Cry 5.

Fatta questa disamina e la dovuta introduzione sulla tipologia di RAM consigliate con Ryzen (single rank), vediamo ora di analizzare l'overclock delle ram.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Parametri relativi alla frequenza delle DDR4 (System Memory Multiplier) e i timings Standard e Avanzati.


La prima cosa da fare è testare il corretto funzionamento del sistema con il profilo X.M.P. delle RAM in nostro possesso (ricordo che X.M.P. è un profilo installato dal costruttore all'interno del singolo banco di ram che consente di configurare, con la sola selezione del profilo dal BIOS della scheda madre, la frequenza, i timings e la tensione certificata dal costruttore).
  • Se il sistema si avvia, il corretto funzionamento del sistema va confermato con uno stress test dedicato alle ram, ed in questo caso utilizzeremo Memtest HCI.

    Per eseguire il test andranno lanciate un numero di istanze pari al numero di thread della CPU in possesso, assegnando a ciascuna una quantità di memoria pari a:
    0,85 * Quantità di memoria totale / Numero di thread della CPU
    Nel mio caso, con 16 GB di RAM e 16 thread, ogni istanta andrà impostata con 850 MB.

    Per considerare le memorie stabili tutte le istanze di memtest dovranno aver superato almeno il 1000% di test senza evidenziare errori.
    Immagine
    Il superamento del test indica la stabilità delle ram alle specifiche impostate nel bios e sarà possibile a questo punto decidere se "accontentarsi" del risultato o cercare prestazioni migliori andando ad aumentare di uno step il moltiplicatore (System Memory Multiplier) oppure ridurre i timing (i timing vanno modificati uno alla volta per non avere più variabili in gioco contemporaneamente che non consente di capire quale parametro rende instabile il sistema), andando poi a testare sempre la stabilità con Memtest HCI. Aumentare la tensione della ram (fino a +5% sul dato base) e/o della tensione del SOC (VSOC fino a massimo 1,2 V) possono essere d'aiuto per stabilizzare il sistema.

    Se invece il test non viene superato bisognerà operare per tentativi fino a individuare il/i parametro/i che consente/ono al sistema di essere stabile:
    • modificare il parametro tRC aumentandolo leggermente rispetto al parametro a default nel profilo X.M.P.. Va precisato che questo parametro, spesso sottovalutato, ha un impatto importante sulle prestazioni, motivo per cui non dovrebbe superare il valore 60 (spesso viene impostato a default a 75). "Rilassarlo" però di qualche punto può favorire la stabilità senza impattare eccessivamente sulle prestazioni.
    • rilassare i timing standard (Cas Latency, tRCDRD, tRCDWR, tRP, tRAS) può essere d'aiuto, ma essendo l'architettura Ryzen molto sensibile a questi parametri, è una operazione tendenzialmente sconsigliata in quanto l'aumento di prestazioni derivanti dall'aumento di frequenza verrebbe azzerato dall'aumento dei timing.
    • aumentare la tensione applicata alla memoria: un aumento di tensione del 5% non comporta generalmente rischi alle memorie; se le memorie sono dotate di dissipatore o raffreddate attivamente con una ventola, l'aumento di tensione può essere smaltito senza difficoltà.
    • aumentare la tensione del SOC può stabilizzare il sistema in quanto questo componente è addetto all'interfacciamento tra la CPU e le RAM. Tensioni tra 1 e 1,2 V sono da considerarsi in un range di sicurezza.
    • i parametri Geardown Mode o Commad Rate dovrebbero essere impostati rispettivamente a "Disable" e "1T" al fine di ottenere il massimo rendimento dalle memorie, ma in caso di instabilità può essere molto d'aiuto abilitare l'opzione Geardown Mode (che consente alla RAM di usare una frequenza pari alla metà della vera frequenza al fine di archiviare un valore nei bus command o address della memoria) o impostare il Command Rate (indica se i comandi vengono impartiti alla memoria ogni ciclo di clock oppure ogni due cicli di clock) a 2T. La perdita prestazionale è quantificabile fino a un massimo del 5%, soprattutto in ambito gaming.
  • Se il sistema non si avvia, anche dopo aver provato i precedenti 5 consigli, si può operare su questi parametri per tentare il boot e la stabilità del sistema:
    • modificare il ProcODT. questo parametro identifica, in ohms, il valore di una resistenza di terminazione che determina come avviene il trasferimento dei segnali delle memorie. Lo scopo di questo parametro è quello di realizzare l'adattamento di impedenza così da garantire il massimo trasferimento di potenza / segnale dal controller alle memorie.
      Questo parametro è molto importante nella fase di boot del sistema e nel trovare stabilità delle ram. Purtroppo il valore ottimale si può trovare solo per via empirica, ovvero provando per tentativi ad aumentare / diminuire il dato base e procedendo in modo opposto se il sistema non risponde come desiderato. Il dato base è 53,3 ohm e si può procedere a modificarlo fino a un massimo di 80 o un minimo di 40 ohm.
    • CLDO_VDDP: parametro che consente di modificare la tensione dei regolatori del SOC. All'atto pratico consente di muovere i memory holes, situazione in cui una ram, ad esempio, può funzionare correttamente a 2666 MHz e a 3200 MHz, ma non a 2933 MHz. Qualora questa situazione si presenti a frequenze delle DDR4 più elevate, può limitare la frequenza di quest'ultime a causa del SOC non in grado di gestirle. CLDO_VDDP può operare andando a spostare il memory hole ad una frequenza delle ram più elevata e consentendo quindi il funzionamento della ram alla frequenza desiderata.
      Il parametro a default è impostato a 950 mV e tale valore può essere modificato tra 900 e 1000 mV. Tale parametro può essere diverso tra sistemi uguali, pertanto, oltre ad essere un tweak per utenti esperti, può essere individuato solo per tentativi.
      Va segnalato che il parametro viene "appreso" dal sistema all'avvio, pertanto, una volta modificato e salvato nel bios sarà necessario riavviare il sistema.
    Una volta che il sistema sarà avviato ricordo di procedere sempre con uno stress test con Memtest HCI con le specifiche sopra riportate, così da certificare la stabilità del sistema.

    Per chi desidera approfondire sui parametri disponibili per le memorie consiglio la lettura di questo approfondimento di Robert Hallock, technical marketing della divisione CPU di AMD:

    https://community.amd.com/community/gam ... -talk-dram
Infine consiglio un'ottimo tools per ottimizzare il funzionamento delle ram, Ryzen DRAM Calculator, un software che consente di parametrizzare i timings delle ram fornendo ottimi spunti nella ricerca della stabilità o del massimo delle prestazioni.
Immagine
Ryzen Dram Calculator 1.1.0

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 10:35
da Spitfire84
Tips & Tricks

  • Profilo energetico RYZEN BALANCED:

    Poco dopo l'uscita delle cpu Ryzen, AMD ha rilasciato un pacchetto aggiornato di driver per chipset X370 e B350 (https://support.amd.com/en-us/download/ ... 0%20-%2064) all'interno del quale era contenuto un nuovo profilo energetico per Windows 10 chiamato Ryzen Bilanciato.
    Lo scopo di questo profilo è quello di eliminare l'"interferenza" delle funzionalità di risparmio energetico del profilo Bilanciato di Windows con quelle integrate nelle CPU Ryzen mantenendo comunque attive le funzionalità di riparmio energetico (questo calo di prestazioni non si rileva con il profilo Massime prestazioni, ma comporta la disabilitazione dei risparmi energetici).
    Entrando un po' più nel dettaglio, le CPU Ryzen dispongono di funzionalità di risparmio energetico avanzate che intervengo a variare tensioni e frequenze della CPU a intervalli fino al millisecondo, mentre il profilo Bilanciato di Windows cerca di ridurre ogni qualvolta possibile le tensioni e le frequenze allo scopo di ottimizzare i consumi: il risultato è una CPU che lavora tentando il minor consumo possibile a discapito delle prestazioni.

    Il profilo Ryzen Bilanciato va nella direzione di risolvere questa problematica andando ad agire principalmente su queste 2 funzioni:
    • disabilitare il core parking: questa funzionalità di risparmio energetico prevede uno stato profondo di "addormentamento" dei core non in uso. All'atto pratico il consumo dei core in questo stato risulta prossimo a zero, ma prevede una elevata latenza al "risveglio" del core. Questa funzionalità è abilitata di default nel profilo Bilanciato, mentre è disabilitata in Ryzen Balanced.
    • livello minimo prestazioni del processore: questo parametro è impostato a default al 5% nel profilo Bilanciato, mentre è impostato al 90% nel profilo Ryzen Balanced. Aumentando il livello minimo delle prestazioni della CPU, questa lavorerà tra il 90 e il 100% delle prestazioni (in pratica tra i pstate più elevati 0 e 1) risultando più reattiva e performante.
    Il vantaggio prestazionale del profilo Ryzen Bilanciato rispetto al Bilanciato può variare tra il 3 e il 21% (fonte AMD su LegitReviews: http://www.legitreviews.com/amd-ryzen-b ... ked_193344), pertanto è consigliato l'utilizzo di questo profilo energetico.

    N.B.: osservando i normali software di monitoraggio di Windows (cpu-z, hwinfo, ecc), con il profilo Ryzen Bilanciato si osserva che la CPU in idle si assesta a una frequenza che non raggiunge mai la frequenza minima di 1550 MHz possibile per Ryzen (effetto del livello minimo prestazioni del processore al 90%).
    Un compromesso per avere un sistema che scende alla frequenza minima possibile in idle mantenendo comunque una discreta reattività nel tornare a operare al 100% delle prestazioni consiste nell'impostare il livello minimo prestazioni del processore tra il 35 e il 39%.
    Immagine
  • RYZEN MASTER:

    In concomitanza con l'uscita delle CPU Ryzen, AMD ha reso disponibile un tool software che consente di monitorare e modificare i principali parametri del sistema (frequenza CPU, frequenza e timings RAM, tensioni, ...) comodamente dall'ambiente del sistema operativo Windows. Il tool si chiama Ryzen Master ed è scaricabile dal seguente link:

    https://www.amd.com/en/technologies/ryzen-master

    Seppur la migliore modalità di overclock rimanga tramite bios in quanto mette a disposizione un maggior numero di parametri e consente di applicare un overclock che viene applicato ad ogni accensione del computer, Ryzen Master è un utile strumento che consente di ricavare una prima impressione della CPU di cui si dispone in un tempo molto ridotto.
    I maggiori pregi sono quindi la semplicità e l'intuitività di utilizzo, i contro sono rappresentati dalla perdita delle impostazioni al reboot del sistema e a un carico non trascurabile (5-6% sulla CPU e 180 MB di ram) sul sistema con software in esecuzione.

    Passiamo ora ad analizzare lo strumento:
    Immagine
    Il tachimetro posizionato nella parte in alto a sinistra misura la velocità massima, ovvero la frequenza più elevata tra i core della CPU, e la temperatura rilevata, mentre le barre sulla destra visualizzano la frequenza istantanea di ogni singolo core.

    Cliccando sulla piccola icona in alto sopra il tachimetro a forma di freccia verso destra è possibile monitorare le frequenze dei core e la temperatura della CPU in modo istantaneo, i valori massimi rilevati e la media dei valori. Il grafico in tempo reale sulla destra consente di analizzare l'andamento temporale delle variabili.
    Immagine
    Appena sotto è possibile disabilitare i core della CPU (a coppie) e ancora sotto è presente la sezione di controllo delle tensioni:
    • Tensione CPU: rappresenta la tensione della CPU, ovvero il parametro CPU Vcore presente nel bios;
    • MEM VDDIO: è la tensione che il sistema applica alle ram, ovvero il parametro Dram voltage nel bios;
    • MEM VTT: è un parametro legato alla tensione del controller delle ram; Ryzen Master lo imposta automaticamente a un valore pari a MEM VDDIO / 2, ed è modificabile da bios solo su alcune motherboard. Attenzione, andando a modificare questo parametro può succedere che Ryzen Master non riesca a impostarlo precisamente a metà di parametro MEM VDDIO: in tal caso Ryzen Master non riuscirà a salvare i parametri;
    • VDDCR SOC: rappresenta la tensione del SOC, controllabile nel bios con il parametro VCORE SOC.
    Nella parte sottostante è presente la parte relativa al controllo delle memorie e consente di variarne la frequenza (il dato rilevato è pari a metà della frequenza reale della ram) e i principali timings.

    Tutto quanto descritto finora è disponibile solo in modalità monitoraggio quando ci si trova nella tab C selezionata nella parte inferiore del software; selezionando uno dei 4 tab numerati è invece possibile andare a modificare i parametri sovra descritti, il cui salvataggio comporta il salvataggio nel relativo profilo che si utilizzando tra i 4 disponibili. I profili salvati possono poi essere richiamati secondo necessità.

    La chiusura di Ryzen Master non comporta il ritorno a default dei parametri modificati, che verranno ripristinati solo in occasione del primo riavvio del sistema.

    Segnalo infine a questo link una guida di AMD relativa a Ryzen Master che può tornare utile a chi desidera approfondire la tematica:

    https://www.amd.com/system/files/2017-0 ... -Guide.pdf
BIOS CONSIGLIATI


Aggiornato al 16/04/2018

MSI B350 TOMAHAWK
BIOS CONSIGLIATI:
1) 1c (max oc, migliore stabilità ram)
2) 19 (minimo voltaggio richiesto su vsoc, voltaggio oc CPU impostabile sotto 1.3 Volt)

GIGABYTE AX370 GAMING 5 / K7
BIOS CONSIGLIATI:
1) F22b (stabilità CPU in overclock, presenza P-state, maggiore propensione all'overclock delle ram, ma con CR2)
2) F9d (stabilità CPU in overclock con overvolt vsoc limitato, ram stabili con CR1)

ASUS CROSSHAIR VI HERO
BIOS CONSIGLIATI:
1) 6001 Beta (maggiore propensione all'overclock delle ram oltre i 3200 MHz, anche con RAM non B-Die)

FAQ

  • D: Perché Cinebench restituisce un punteggio inferiore rispetto ad alla media?
    R: possono esserci vari motivi:
    1. La frequenza della RAM, seppur poco, incide nel punteggio finale e può impattare anche per 50 punti;
    2. Le schede madri Asus hanno un'opzione di bias per Cinebench che gli consente, a pari prestazioni, di ottenere circa 70-80 punti in più. Si tratta di una ottimizzazione che impatta solo in questo bench.
    3. Il sistema operativo sta eseguendo qualcosa in background (es.: backup)
    4. Il sistema in overclock è instabile e riesce a completare Cinebench, ma con un risultato più basso rispetto a quanto dovrebbe.
  • D: Cosa sono il Vdroop e il Vdrop? Sono la stessa cosa o indicano cose diverse?
    R: Vdrop è la differenza tra la tensione impostata nel BIOS e quanto effettivamente erogato (Es: da BIOS imposto 1.5V, cpu-z legge 1.48V).
    Vdroop è la differenza tra la tensione con cpu senza carico e sotto carico (a parità di frequenza).
    Ovviamente la problematica in generale è sul Vdroop, non sul Vdrop, in quanto può incidere sulla stabilità della cpu.
  • D: Quanto influisce l'alimentatore per la buona riuscita dell'overclock?
    R: L'alimentatore è un componente che spesso si acquista leggendo solamente la potenza erogabile..non c'è niente di più sbagliato! Tale componente è di importanza fondamentale per la buona riuscita dell'overclock e costituisce un'investimento obbligatorio se non si vuole incorrere in problemi di instabilità causata da tensioni ballerine. Difatti, i famosi alimentatori da "30-40€" che riportano potenze dell'ordine di 500-550W dispongono di efficienze molto ridotte e sono realizzati con circuiteria di scarsa qualità, portando appunto spesso a tensioni instabili ed altrettanto spesso alla loro prematura "morte" a causa di un eccessivo carico. In conclusione, spendiamo qualcosa in più per l'alimentatore piuttosto che per altri componenti; non ci abbandonerà prematuramente e ci eviterà un'infinità di noie nel caso volessimo overcloccare o aggiungere componenti all'interno del nostro PC.
  • D: Ho sempre avuto la CPU overcloccata, ma da quando ho cambiato scheda video il sistema è diventato instabile?
    R: E' un problema abbastanza frequente. Infatti, la sostituzione di un componente con uno più esigente dal punto di vista energetico o l'aggiunta di un altro, può mettere in crisi l'alimentatore e portare quindi a cali di tensioni sotto carico. Per questo motivo, riprendendo la D&R precedente, consiglio un alimentatore di marca che sia in grado di erogare adeguati amperaggi oppure una riduzione dell'overclock per ripristinare la stabilà e sollecitare meno la p.s.u..
Ringraziamenti:

Desidero ringraziare tutti quanti parteciperanno a far crescere questo thread e tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito nei thread riguardanti la famiglia di CPU Ryzen a fornirmi le nozioni che ho riportato in questa guida.

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 11:39
da Fottemberg
Bellissimo Thread! :ok: :D

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 12:08
da Spitfire84
Fottemberg ha scritto:Bellissimo Thread! :ok: :D
Grazie :)

Adesso però serve la partecipazione di tutti per popolarlo :ok:

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 12:09
da Fottemberg
Puoi contarci. ;)

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 12:23
da Spitfire84
La sezione con i bios consigliati andrebbe integrata con i riferimenti di altre schede madri, per cui è gradita la partecipazione di possessori di mobo diverse dalla MSI B350 TOMAHAWK e delle GIGABYTE AX370 GAMING 5 / K7. :)

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 12:31
da Fottemberg
Da possessore della Crosshair VI Hero, consiglio l'ultimo uscito, il 6001 Beta.

Re: [Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Inviato: lunedì 16 aprile 2018, 12:32
da Spitfire84
Fottemberg ha scritto:Da possessore della Crosshair VI Hero, consiglio l'ultimo uscito, il 6001 Beta.
motivazioni? pro e contro rispetto ad altri?