La Svezia piange sui tablet comprati: chi l'avrebbe mai detto?

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Fottemberg
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La Svezia piange sui tablet comprati: chi l'avrebbe mai detto?

Messaggio da Fottemberg »

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ragen-fio
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Re: La Svezia piange sui tablet comprati: chi l'avrebbe mai detto?

Messaggio da ragen-fio »

Concordo con ogni singola lettera di quest'ottimo articolo. :ok:

Aggiungo che oltre agli insegnanti anche la stragrande maggioranza degli alunni, a parte per quelle 4 cose in croce imparate in maniera meccanica e ripetitiva, non sa utilizzare gli strumenti informatici.

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Fottemberg
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Re: La Svezia piange sui tablet comprati: chi l'avrebbe mai detto?

Messaggio da Fottemberg »

Già, proprio per questo servono insegnanti pienamente formati. Il problema è che i corsi sono su base volontaria e quasi nessuno li vuole fare ...
Quest'anno ho tenuto un corso d'aggiornamento nella mia scuola media e, su oltre 40 docenti, hanno partecipato solo in 12 (7 sono stati obbligati dalla Dirigente :rotfl: ). :s
Questo perché il contratto degli insegnanti consente la libera formazione. Libera = fancazzismo.
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Blobay
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Re: La Svezia piange sui tablet comprati: chi l'avrebbe mai detto?

Messaggio da Blobay »

Nei lontani anni '90, il mio professore di fisica delle superiori creò una serie di test ed esercizi in basic, con relativi grafici e verifiche a risposta multipla, con esito dei risultati in automatico. Il professore di telecomunicazioni ci diede come esercizio la creazione di una chat tra due computer collegati tramite cavo seriale a tre fili. Ricordo quanto ci divertimmo a creare le cornici dello split screen a forza di asterischi. I professori di italiano ci facevano scrivere i temi a mano (purtroppo ho perso la manualità e se devo prendere appunti lo faccio in stampatello) e quella di disegno tecnico ci insegnava le proiezioni ortogonali fatte a matita, per un paio d'anni di fila. A meccanica ci facevano limare il metallo, dandoci il voto su quanto questo venisse liscio al pari di una fresa, oltre poi a farci produrre pezzi al tornio (manuale ed a cnc) disegnati e progettati prima da noi.
Tutto questo ci portava non solo alla teoria (era comunque un ITIS ed avevo comunque un'ottima media in Italiano e storia.), ma anche alla pratica più spicciola.
Ringrazio tutti loro per avermi dato sia una formazione teorica, quasi pari a quella di un liceo scientifico, sia una pratica, che mi permette oggi di essere indipendente dai professionisti/artigiani nel fare riparazioni e piccoli lavoretti. Rido e contemporaneamente mi dispero vedendo chi non è capace nemmeno di assemblare una sedia dell'Ikea. Il mio rimpianto più grosso è che tra lavoro, casa e famiglia, di non ho tempo per riprendere gli studi e di conseguire una laurea.
Sono invece profondamente preoccupato di questa generazione zeta, buona solo ad installare app scaricate da uno store, o copiare a mano il testo scovato da una ricerca su Google, Wikipedia o ChatGpt.

In merito all'utilizzo dei tablet, mi sembrano più un mezzo universitario per visionare le slide (dunque una sintesi della lezione) piuttosto che leggere un testo vero e proprio o fare un esercizio pratico. Si deve anche imparare l'impaginazione del testo, la dislocazione spaziale delle formule, insomma, tutta una serie di formalità che rimane nascosta se non si prende in mano una penna.
Non sono ovviamente una persona che ha studiato pedagogia, né che ha figli o che si confronta con professori. Commento solo per esperienza personale.

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Fottemberg
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Re: La Svezia piange sui tablet comprati: chi l'avrebbe mai detto?

Messaggio da Fottemberg »

Ed è giustissimo insegnare in questo modo: pratica e teoria vanno a braccetto. Alle medie io ho utilizzato il seghetto con il legno per realizzare una lampada. Abbiamo anche costruito un circuito elettrico, quindi, con cavi, spina, ecc. Abbiamo dovuto assemblare noi la spina con relativi cavi! E questa è un'attività tra le tante che abbiamo effettuato.
Oggi, per fare una cosa del genere, non basterebbe chiedere il permesso alla Prefettura. Troppo pericoloso! :asd:
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