Da tempo la serie MATRIX contraddistingue le più veloci schede video a singola GPU realizzate da Asus. Al pari delle serie Lightning di MSI, SuperOverClock di Gigabyte, Classified di EVGA e Toxic di Sapphire, si tratta di soluzioni pesantemente modificate e in grado di offrire una grande capacità di overclock all'utente appassionato grazie alle numerose funzioni e ai tool che i produttori stessi mettono a disposizione.
La decisione di AMD di portare il core Tahiti anche sulla generazione Volcanic Islands (famiglia Radeon R200) ha permesso ai partner della casa di Sunnyvale di "riutilizzare" quelle che prima erano costose schede top di gamma e di proporle a prezzi maggiormente competitivi. E' il caso dell'Asus R9 280X Matrix, la scheda oggetto della nostra recensione, lanciata esattamente un anno fa dal produttore taiwanese con il nome di HD 7970 Matrix a 549 Euro e riproposta adesso al prezzo di 349 Euro.
Al contrario della R9 280X Toxic analizzata da noi poche settimane fa a questo indirizzo, scheda che Sapphire ha deciso di lanciare in abbinamento ad un nuovo sistema di raffreddamento rispetto alla precedente HD 7970 Toxic, Asus ha preferito non modificare nulla giustificandosi con la classica frase "E' difficile migliorare quello che è già perfetto!". In effetti la R9 280X Matrix (o "HD 7970 Matrix" che dir si voglia) ha già tutto quello che anche il più incallito degli overclocker può chiedere ad una scheda video (Asus offre in bundle con questo prodotto persino un heatsink aggiuntivo per la sezione VRM da utilizzare in caso di overclock estremo sotto azoto liquido).
Al pari della precedente generazione, anche la R9 280X Matrix è disponibile in versione "standard" e Platinum. Il sample a nostra disposizione è quello dell'edizione Platinum caratterizzata da un maggiore pre-overclock. Vi ricordiamo che la versione "standard" presenta le stesse features ed è venduta a circa 15~20€ in meno.
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AMD R9 280X | Sapphire R9 280X Toxic |
Asus R9 280X MATRIX Platinum |
GPU | Tahiti | Tahiti | Tahiti |
SPs / TMUs / ROPs | 2048 / 128 / 32 | 2048/128/32 | 2048 / 128 / 32 |
Base Clock | 850 MHz | 1100 MHz | 950 MHz |
Boost Clock | 1000 MHz | 1150 MHz | 1100 MHz |
Quantitativo e tipo di memorie | 3GB GDDR5 | 3GB GDDR5 | 3GB GDDR5 |
Frequenza memorie | 6000 MHz | 6400 MHz | 6400 MHz |
Interfaccia memorie |
384 bit |
384 bit |
384 bit |
TDP | 250 W | 285W | ~300 W |
Alim. esterna | 6 + 8 pin | 8 + 8 pin | 8 + 8 pin |
Sez. VRM | 5+1 fasi PWM | 8+2 fasi LPS | 20 fasi SAP |
Raffreddamento | ventola radiale + heatsink (2 slot) | tre ventole + heatsink + heatpipe (2 slot) | due ventole assiali + heatsink + heatpipe (3 slot) |
Uscide video |
2 x DVI |
2 x DVI |
2 x DVI |
Prezzo | 299 Euro | 339 Euro | 349 Euro |
Sulla carta l'Asus R9 280X Matrix Platinum ha frequenze di clock inferiori alla Sapphire R9 280X Toxic pur costando di più. Occorre specificare che in questo caso la filosofia (o meglio: il focus) dei due prodotti è leggermente diverso. Sapphire ha puntato subito su un elevato clock di fabbrica per accontentare tutti, mentre Asus si è tenuta più bassa invitando gli utenti a scoprire da soli i limiti di clock di questo prodotto. Prodotto che, ricordiamolo, è coperto da garanzia sia per l'overclock che per l'overvolt (ovviamente entro i limiti concessi dal tool GPU Tweak).
La scheda
La R9 280x MATRX Platinum ha dimensioni di 31 x 14.4 x 5.3 centimetri (ingombro triple slot) per un peso di ben 1.35 kilogrammi. In pratica è enorme, sicuramente la più grande scheda a singola GPU con la quale abbiamo mai avuto a che fare.
La colorazione nero/rosso è tipica della famiglia ROG, così come le linee del dissipatore che appartengono alla serie DirectCU, ma su questo modello tutto è stato ingrandito. Il PCB si estende ben oltre l'altezza della staffa PCI, mentre le due ventole (regolari, ovvero non di tipo slim) passano da 92millimetri a 100 millimetri di diametro.
Lateralmente spicca la "gobba" con il logo MATRIX retroilluminato a LED.
Purtroppo dobbiamo segnalare che la copertura esterna al sistema di raffreddamento è realizzata in plastica e non in metallo, al contrario delle precedenti soluzioni DC2 top di gamma, ma la scelta di Asus è comprensibile visto che già così il peso di questa soluzione è decisamente importante (zavorrarlo ulteriormente avrebbe creato problemi di tenuta per lo slot PCIe della scheda madre).
Il back-plate montato sul retro è realizzato in alluminio ed ha il compito di proteggere la componentistica elettronica, oltre a fare da supporto all'intera struttura di fissaggio sia per la placca metallica anteriore che per l'enorme dissipatore di calore sulla GPU.
I connettori di alimentazione PCIe AUX sono due da 8pin. Asus ha inserito un sistema d'indicazione a LED (uno rosso ed uno verde, per ciasciun connettore) per controllare rapidamente il funzionamento ed il corretto inserimento dei cavi PCIe.
Immancabile lo switch dual-BIOS su una soluzione di questo livello, utile per caricare un secondo BIOS modificato per l'overclock estremo, anche se la funzione di base utilizzata in questo caso da ASUS è un'altra (vedi descrizione output video più in basso). Una feature che solo ASUS offre è quella denominata VGA Hotwire (speciali header posizionati sul PCB che consentono di connettere la scheda video direttamente alle schede madri ROG-series compatibili in modo da poter modificare i valori di vGPU, vMem e vPLL via BIOS). Altra chicca sono gli Extreme Mod Points sui quali saldare i trimmer (resistenza variabili) per aumentare le tensioni di GPU e Memorie.
La scheda dispone di 6 uscite video: 2 porte DVI e 4 DisplayPort native. Grazie allo switch per il doppio BIOS di cui parlavamo in precedenza è possibile selezionare il primo BIOS per pilotare fino a 6 display in simultanea (con una la seconda porta DVI che commuta a single-link) oppure il secondo BIOS per pilotare un massimo di 5 monitor (con la DVI dual-link attiva ed una porta DP disabilitata).
Passiamo al bundle che comprende:
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- pacchetto driver & software
- adattatore video da DVI a HDMI
- bridge Crossfire
- guida d'installazione rapida
- heatsink VRM aggiuntivo
- cavi VGA HOTWIRE
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Come detto in precedenza, il sistema VGA Hotwire permette di modificare tramite cavetti (e MoBo compatibili) i voltaggi Vcore, Vmem, PLL in modalità plug-and-play (senza saldare alcun filo). L'heasting aggiuntivo, invece, serve a raffreddare i mosfet della sezione di alimentazione durante le sessioni di oveclock estremo, con azoto liquido o ghiaccio secco sulla GPU, in sostituzione del monoblocco metallico che Asus utilizza sulla zona VRM e sui chip di memoria per il sistema DirectCU II Extreme.
PCB e sistema di raffreddamento
Procediamo con la separazione del PCB dal sistema di raffreddamento. Il blocco per la dissipazione del calore del chip grafico è ancorato con il classico sistema a quattro punti e presenta la regolare foratura (54x54mm) che AMD utilizza per le GPU di fascia alta, mentre sul PCB è applicata una spessa placca in metallo che copre l'intera zona VRM e parte della VRAM (purtroppo 4 dei 12 chip restano scoperti a causa delle heatpipe) ma serve anche da sostegno per scaricare il peso della scheda sulla staffa PCI.
Il PCB è una soluzione custom realizzata da Asus in maniera specifica per questo modello ed ha la peculiarità di estendersi per 3.5 centimetri oltre l'altezza delle comuni scheda video. La casa taiwanese ha aumentato la superficie a disposizione per far posto ad una poderosa sezione di alimentazione 20 a fasi che occupa il 50% di spazio in più rispetto a quella tradizionale della HD 7970/R9 280X. La suddivisione delle varie zone è ottimale e la componentistica elettronica utilizzata è di assoluta qualità.
Nel dettaglio la sezione di alimentazione è composta da 16+2+2 fasi (le 16 fasi dedicate alla GPU sono posizionate su due file da otto) e si avvale di quella che Asus chiama tecnologia SAP (Super Alloy Power). Questa tecnologia fa uso di una combo speciale di choke, condensatore e mosfet in grado di azzerare il coil-whine e di aumentando la stabilità in overclock.
Il regolatore di tensione porta la sigla Digi+ ASP1211. In realtà dalle informazioni in nostro possesso si tratta del controller CHL8228G di CHiL rimarchiato da Asus. Parliamo comunque del miglior controller VRM in circolazione, in grado di offrire pieno supporto alla modifica ed al monitoring delle tensioni via software. I chip VRAM sono marchiati Hynix serie H5GQ2H24AFR.
Il sistema TweakIT prevede 4 pulsati di tipo MOM posizionati sul PCB. Il primo è il "Turbofan Button" che imposta la ventola alla massima velocità di rotazione (molto utile durante le sessioni di benchmark), seguono i due "Voltage Buttons" per aumentare o diminuire la tensione della GPU al volo, mentre il quarto pulsante è il "Safe Mode Switch" che resetta istantaneamente le frequenze e carica il BIOS di default in caso di problemi.
Per quanto riguarda i punti "Extreme Mod" abbiamo (dall'alto verso il basso):
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- ProbeIT, per le tensione PCIe 3.3V
- ProbeIT, PCIe GND (massa)
- ProbeIT, per le tensioni PCIe 12V
- Punti di saldatura per disabilitare la GPU OVP (over voltage protection)
- Punti di saldatura per la vMem manuale
- Punti di saldatura per la vGPU manuale
- Punti di saldatura per attivare le funzione VGA Hotwire
- Header per il cavo VGA Hotwire (vGPU)
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Di seguito il semplice circuito a LED che ASUS utilizza per illuminare il logo MATRIX in modo da segnalare in tempo reale il carico di lavoro applicato sulla GPU. Cinque le colorazioni disponibili, si va dal verde per l'IDLE fino al rosso per il full-load passando per i valori intermedi (celeste, blue e viola).
Ecco come si prestano, su entrambi i lati, i componenti del sistema di raffreddamento: il dissipatore DC2 Extreme, il faceplate ed il backplate. Sulle zone di contatto tra la piastra metallica anteriore ed i chip VRAM/VRM sono presenti dei pad termici che migliorano lo scambio del calore.
Il radiatore è composto da due heatsink in alluminio collegati alla base tramite 5 superpipe in rame da 8mm di diametro in configurazione 3+2. La base di contatto è anch'essa in rame e presenta uno scalino sagomato con la forma e l'inclinazione a 45° del core Tahiti.
Lo spessore dei due radiatori è ridotto, potremmo quasi dire che si tratta di radiatori slim, ma ricordiamo che sui sistemi di raffreddamento DC2 con ingombro triple slot ASUS preferisce sacrificare la profondità del radiatore per poter montare ventole con spessore regolare in modo da avere maggiore pressione d'aria con minori RPM.
Per evitare vibrazioni le due ventole da 100 millimetri non sono direttamente appoggiate al radiatore ma si agganciano alle pareti laterali della copertura in plastica tramite uno scheletro in metallo.
Di seguito una comparativa visiva tra il dissipatore DirectCU 2 triple-slot normale ed il DirectCU 2 Extreme triple-slot dell'Asus MATRIX.
Info, monitoring e funzionamento a default
La 280X Matrix Platinum vista dal pannello CCC:
GPU-Z:
Nella tabella seguente abbiamo indicato le frequenze di clock di GPU e memorie video e le tensioni di alimentazione GPU in modalità Desktop 2D e Load 3D.
Frequenze e tensioni (Asus R9 280X MATRIX Platinum) |
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Freq. GPU (MHz) |
Freq. Memorie (MHz) |
Tensione GPU (V) |
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Desktop 2D | 300 | 600 | 0,847 |
Load 3D | 1100 | 6400 | 1,269 |
Monitor effettuato con GPU Tweak dopo 10 minuti di power-virus:
Piattaforma e metodologia di test
I test sulle schede grafiche sono eseguiti applicando scrupolosamente sempre le stesse condizioni di prova al fine di garantire una perfetta comparabilità degli stessi e la ripetibilità, quale requisito essenziale di qualunque test. Nella pratica scegliamo le sequenze che meglio si adattano alle nostre condizioni di prova, preferendo i titoli che contengono al loro interno un sistema di benchmark grazie al quale è facile escludere eventuali errori umani nelle misurazioni.
I test sono ripetuti per tre volte e nel momento in cui la varianza fra un risultato e l'altro dovesse risultare troppo elevata, il test viene ulteriormente ripetuto fino a scartare le cause che hanno determinato il risultato non conforme. Il sistema utilizzato include solo i componenti strettamente necessari mentre il sistema operativo è installato di fresco ed i software sono limitati ai giochi utilizzati per le prove con i rispettivi tool di benchmark.
La configurazione di prova include i seguenti componenti:
Sistema di prova |
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Scheda madre | Intel DX79 LGA 2011 |
Processore | Intel Core i7-3960X @4.2GHz |
Memorie | 8GB DDR3 @1600MHz |
Hard disk | Hitachi 500GB SATA2 |
Alimentatore | Enermax MaxRevo 1350W |
Sistema operativo | Windows 7 Ultimate 64-bit |
La scheda montata e pronta per i test:
I driver utilizzati per testare la scheda sono i Catalyst 13.11 Beta 9.2. I test sono stati eseguiti alla risoluzione di 1920x1080 pixels con e senza filtri Anti-Aliasing.
Nella seconda parte della recensione, quella dedicata all'overclock, abbiamo confrontato la scheda con soluzioni di fascia superiore (comprese le configurazioni dual-gpu) alla risoluzione di 2048x1536 e al massimo dei dettagli.
Alien vs. Predator
Alien vs. Predator: la versione originale progettata per console Atari subisce una profonda rivisitazione per essere adattata a sistemi DirectX 11, API delle quali sfrutta in particolare effetti SSAO (Screen Space Ambient Occlusion), di ombre dinamiche e di smooting delle curve dell´alieno.
Battlefield 3
FPS bellico basato sull'engine Frostbite 2.0 di DICE. Il motore grafico è completamente compatibile con le DirectX 11 e gestisce in tempo reale: radiosity, rendering differito, sistema di collisioni Destruction 3.0 e animazioni ANT. Battlefield 3 mostra tutto quello che un sistema hardware moderno è in grado di fare grazie ad una qualità delle scene davvero impareggiabile. Per le nostre prove abbiamo utilizzato una sequenza fissa ed il tool di registrazione del framerate FRAPS.
Bioshock Infinite
Sparatutto in prima persona sviluppato da Irrational Games e pubblicato da 2K Games. Il gioco sfrutta una versione modificata dell' Unreal Engine 3 con supporto alle DirectX 11 ed implementa effetti avanzati di post-processing, ombre dinamiche, raggi di luce ed occlusione ambientale.
Dirt Showdown
Episodio arcade della serie di giochi di guida DiRT di Codemasters. Showdown è basato sull'EGO Engine 2.0, lo stesso di DiRT 3, compatibile con DirectX 11 ed arricchito con i nuovi effetti di Advanced Lighting, Global Illumination, Contact Hardening Shadows e High Definition Ambient Occlusion.
Far Cry 3
Terzo episodio della saga di sparatutto in prima persona targata Ubisoft. Il gioco è basato su motore grafico Dunia Engine 2 in DirectX 11 e supporta la fisica tramite Havok.
Hitman Absolution
Quinto episodio della saga di videogiochi action/stelth che hanno come protagonista l'agente 47.Hitman: Absolution sfrutta il nuovo motore grafico Glacier 2 che, nella versione PC, supporta le DirectX 11 di Microsoft con gli effetti grafici avanzati di Global illumination, Bokeh e Tesselation, insieme alle tecnologie multi-monitor Eyefinity e stereoscopiche HD3D di AMD (il gioco fa parte del piano "AMD Gaming Evolved").
Just Cause 2
Action in terza persona con elementi da gioco di guida di tipo free roaming sviluppato da Avalanche Studios e pubblicato da Eidos Interactive. Basata sull' Avalanche Engine 2.0 il gioco sfrutta il rendering DirectX 10.
Max Payne 3
Terzo capitolo del'action/shooter in terza persona con "Bullet-Time" sviluppato da Rockstar sulla base della serie Remedy. Il gioco sfrutta una versione modificata del RAGE engine con l'aggiunta del supporto alle DirectX 11 e alle funzionalità 3D stereoscopico.
Metro Last Light
Sparatutto in prima persona con ambientazione post-apocalittica sviluppato da 4A Games e pubblicato da Deep Silver. Al pari del precedete capitolo (Metro 2033) anche Metro Last Light supporta tutte le feature DirectX 11, come tessellation e DirectCompute, e per questo richiede molte risorse hardware.
Shogun 2
Strategico in tempo reale sviluppato da The Creative Assembly e pubblicato da SEGA. Il motore grafico è stato aggiornato con la patch 2.0 alle DirectX 11 ed offre effetti avanzati di tesseletion, anti-aliasing ed ombre dinamiche.
Sleeping Dogs
Gioco d'azione free roaming sviluppato da United Front Games e pubblicato da Square Enix. La versione PC supporta le DirectX 11 ed è stata aggiornata con le texture in alta definizione mediante apposito DLC.
Sniper Elite V2
Tactical shooter sviluppato da Rebellion Developments e basato sull'engine Asura con supporto DirectX 11. Il gioco implementa funzioni avanzate di Supersampling, DirectCompute Accelerated Antialiasing e DirectCompute Accelerated Post Processing.
The Witcher 2 Enhanced Edition
Gioco di ruolo di CD Projekt che sfrutta il motore proprietario Red Engine. Nonostante il supporto limitato alle DirectX 9 è uno dei titoli con la migliore grafica in circolazione, merito soprattutto dell'elevatissimo dettaglio poligonale e della massiccia presenza di effetti di post-processing.
Tomb Raider
Reboot di una delle serie più famose della storia dei videogiochi. Il nuovo Tomb Raider è basato su una versione modificata del Crystal Engine e su PC supporta le DirectX 11, la Tessellation e la tecnologia TressFX. Querst'ultima consente di renderizzare dettagliatamente i capelli di Lara Croft e gestisce la simulazione dei loro movimenti in maniera realistica.
Come sempre abilitando il TressFX la HD 7790 manifesta un pesante swap anche solo a 1080p a causa del quantitativo di VRAM limitato a 1GB.
Per la nostra prova di overclock con la R9 280X Matrix abbiamo utilizzato una versione custom di GPU Tweak che potete scaricare a questo indirizzo.
Trovare una frequenza stabile in tutti i test non è stato semplice, la GPU riesce a reggere anche i 1330 MHz durante i benchmark sintetici ma nei giochi veri e propri la situazione è differente. Alla fine siamo riusciti a configurare le frequenze di clock a 1300 MHz per la GPU e 7200 MHz per le memorie applicando una tensione di alimentazione piuttosto elevata sulla GPU, pari a 1.388v, mentre con le Memorie ci siamo fermati a 7200MHz (effettivi) con tensione di 1.657v.
Il profilo della ventola è stato modificato per non superare mai la temperatura di 75°C per il chip grafico.
Da segnalare che questa versione di GPU Tweak overvolta la GPU anche a riposo, come vedremo delle pagine seguenti questa impostazione fa schizzare i consumi in idle della scheda a valori molto elevati.
Frequenze e tensioni (Asus R9 280X MATRIX Platinum in OVERCLOCK) |
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Freq. GPU (MHz) |
Freq. Memorie (MHz) |
Tensione GPU (V) |
Tensione Mem (V) |
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Desktop 2D | 300 | 600 | 0,947 | 1,657 |
Load 3D | 1301 | 7204 | 1,389 | 1,657 |
Lettura delle tensioni mediante multimetri digitale:
I chip VRAM visti dal tool MemoryInfo:
In overclock abbiamo confrontato la scheda con una soluzione di fascia superiore (GTX 780) e con due configurazioni dual-gpu (GTX 760 in SLI e HD 7990). Questa volta è stata utilizzara la risoluzione di 2048x1536 pixel sempre con tutti i dettagli al massimo.
Alien vs. Predator:
Battlefield 3:
Dirt Showdown:
Far Cry 3:
Hitman Absolution:
Just Cause 2:
Max Payne 3:
Metro 2033:
Shogun 2:
Sleeping Dogs:
The Witcher 2:
Tomb Raider:
3DMark - Fire Strike (preset: Performance)
Test in ambiente DirectX 11 dell'ultima versione del popolare benchmark 3DMark di Futuremark dedicata GPU di fascia alta. Fire Strike propone pesanti effetti di post processing, tessellation, simulazione del fumo in base alla fluidodinamica, profondità di campo ed illuminazione dinamica-volumetrica.
Unigine Valley (preset: Extreme HD)
Dai creatore di Heaven un nuovo benchmark 3D basato sul'ultima revisione del motore grafico proprietario Unigine, utile per l'analisi prestazionale delle schede video con API DirectX 11 in abbinamento alla tecnica di tessellation.
3DMark11
Benchmark sintetico sviluppato da Futuremark per testare le potenzialità di rendering 3D delle moderne GPU di AMD e nVidia compatibili con le DirectX11. Il test supporta l´illuminazione volumetrica, la tessellation, la profondità di campo e gli effetti di post processing, oltre alla simulazione della fisica.
Extreme Preset
Performance Preset
Unigine Heaven 3.0
Ultima versione del benchmark 3D "Heaven" basato sull´omonimo motore grafico proprietario Unigine in grado di sfruttare le API DirectX 11. Nelle nostre prove abbiamo cercato di evidenziare le differenze prestazionali con i seguenti settaggi della Tessellation: Normal ed Extreme.
Tessellation: Extreme
Tessellation: Normal
Temperature
Le temperature della GPU sono state rilevate tramite il tool GPU-Z cercando di far rimanere quelle ambientali costantemente sui 21°C.
Consumi
I consumi si riferiscono all'intero sistema.
Non è semplice descrivere la R9 280X MATRIX in poche parole. Questa è una scheda video che va toccata con mano e provata sul campo per essere realmente apprezzata. Probabilmente la maggior parte degli utenti che inquadrano le VGA solo come semplici mezzi per giocare e vogliono subito il massimo delle performance servite su un piatto d'argento non riusciranno mai a comprendere la necessità di un prodotto del genere, con un design cosi ingombrante e con feature particolari dai nomi indecifrabili, ma per gli appassionato di overclock - i vero appassionati di overclock - questa scheda è lo strumento perfetto con il quale realizzare i propri sogni.
La R9 280X MATRIX (a.k.a HD 7970 Matrix) è costruita dal reparto ROG di ASUS in maniera specifica per coloro che vogliono spingere al limite la GPU Tahiti sia nei giochi che nei benchmark e che amano le modifiche software/hardware. Cio' non significa che la scheda è scorbutica, fastidiosa o ingestibile nell'uso normale, anzi a default è di gran lunga la soluzione più silenziosa basata su GPU Tahiti che abbiamo ma provato, ma semplicemente che un prodotto del genere dà il meglio di sè quando opera al di fuori dei parametri standard ed è affidato a mani esperte. Comprare una scheda del genere e tenerla a default è una cosa senza senso, oltre ad essere uno spreco di denaro.
La componentistica elettronica ed il materiale utilizzato sono quanto di meglio possiamo trovare in circolazione. Il sistema di raffreddamento è la versione estrema del DirectCU 2 dual-fan / triple-slot aggiornata da Asus con due ventole 100mm di diametro, mentre il PCB è una soluzione oversize completamente custom sulla quale trovano posto ben 20 fasi di alimentazione con tecnologia Super Alloy Power, supportate da due connettori esterni PCIe da 8 pin. Ma è dal punto di vista delle funzioni per l'overclock che la 280X MATRIX stacca con decisione tutte le concorrenti. La tecnologia VGA Hotwire che consente di modificare i valori di vGPU, vMem e vPLL senza saldare alcun tipo di trimmer è una feature esclusiva del produttore taiwanese, così come i sistemi ProbeIt e TweakIt che permettono di aggiustare al volo le tensioni di alimentazione agendo sia con modifiche hardware o semplicemente utilizzando i pulsanti MOM presenti sul PCB. Da notare che tutti questi sistemi di overvolt, comprese le saldature sui punti ProbeIT, possono essere "utilizzati" senza mai rimuovere il backplate in alluminio.
Passando all'overclock estremo con raffreddamenti tipo D-ICE o LN2 la musica non cambia. Asus fornisce tutto il necessario per questo tipo di esperienza, insieme ad un sistema per bypassare la protezione OVP (Over Voltage Protection) e un heatsink VRM aggiuntivo per raffreddare solo i mosfet della sezione di alimentazione una volta rimosso il sistema di raffreddamento originale.
Come prevedibile la nostra prova a default ha visto la 280X MATRIX posizionarsi dietro la 280X Toxic di Sapphire, anche se di poco, ma in overclock la MATRIX mostra i muscoli e riesce a superare persino la GeForce GTX 780. E' una bella soddisfazione se consideriamo che stiamo confrontato una GPU di fascia alta con una GPU di fascia enthusiast che costa 150 Euro in più.
Purtroppo con l'overvolt i consumi salgono in maniera spaventosa. Già a default sono alti per via dell'intrinseca natura della GPU Tahiti, ma impostando una frequenza di 1300 MHz @1.39v ci troviamo con una scheda che non solo consuma più della HD 7990 (dual-GPU Tahiti) ma addirittura supera le HD 7950 in Triple-CrossFire! Ovviamente questo è un problema che non interessa agli overclocks, i quali solitamente sono attrezzati con ottimi alimentatori, ma a nostro avviso va tenuto in considerazione quando si decide di creare un profilo OC da utilizzare in daily perchè (con i tool attuali) i consumi aumentano in maniera esponenziale anche in Idle.
In conclusione la R9 280X MATRIX è l'ideale per gli utenti smanettoni che non si accontentano delle impostazioni di serie ma amano "sporcarsi le mani" per spingere le GPU al limite. Per tutti gli altri questa scheda non è un grande affare se consideriamo che a parità di categoria va meno della la 280X Toxic di Sapphire, pur costando di più, e che per i puristi delle performance non regge il confronto con le nuove soluzioni R9 290 di AMD.