Non è semplice descrivere la R9 280X MATRIX in poche parole. Questa è una scheda video che va toccata con mano e provata sul campo per essere realmente apprezzata. Probabilmente la maggior parte degli utenti che inquadrano le VGA solo come semplici mezzi per giocare e vogliono subito il massimo delle performance servite su un piatto d'argento non riusciranno mai a comprendere la necessità di un prodotto del genere, con un design cosi ingombrante e con feature particolari dai nomi indecifrabili, ma per gli appassionato di overclock - i vero appassionati di overclock - questa scheda è lo strumento perfetto con il quale realizzare i propri sogni.
La R9 280X MATRIX (a.k.a HD 7970 Matrix) è costruita dal reparto ROG di ASUS in maniera specifica per coloro che vogliono spingere al limite la GPU Tahiti sia nei giochi che nei benchmark e che amano le modifiche software/hardware. Cio' non significa che la scheda è scorbutica, fastidiosa o ingestibile nell'uso normale, anzi a default è di gran lunga la soluzione più silenziosa basata su GPU Tahiti che abbiamo ma provato, ma semplicemente che un prodotto del genere dà il meglio di sè quando opera al di fuori dei parametri standard ed è affidato a mani esperte. Comprare una scheda del genere e tenerla a default è una cosa senza senso, oltre ad essere uno spreco di denaro.
La componentistica elettronica ed il materiale utilizzato sono quanto di meglio possiamo trovare in circolazione. Il sistema di raffreddamento è la versione estrema del DirectCU 2 dual-fan / triple-slot aggiornata da Asus con due ventole 100mm di diametro, mentre il PCB è una soluzione oversize completamente custom sulla quale trovano posto ben 20 fasi di alimentazione con tecnologia Super Alloy Power, supportate da due connettori esterni PCIe da 8 pin. Ma è dal punto di vista delle funzioni per l'overclock che la 280X MATRIX stacca con decisione tutte le concorrenti. La tecnologia VGA Hotwire che consente di modificare i valori di vGPU, vMem e vPLL senza saldare alcun tipo di trimmer è una feature esclusiva del produttore taiwanese, così come i sistemi ProbeIt e TweakIt che permettono di aggiustare al volo le tensioni di alimentazione agendo sia con modifiche hardware o semplicemente utilizzando i pulsanti MOM presenti sul PCB. Da notare che tutti questi sistemi di overvolt, comprese le saldature sui punti ProbeIT, possono essere "utilizzati" senza mai rimuovere il backplate in alluminio.
Passando all'overclock estremo con raffreddamenti tipo D-ICE o LN2 la musica non cambia. Asus fornisce tutto il necessario per questo tipo di esperienza, insieme ad un sistema per bypassare la protezione OVP (Over Voltage Protection) e un heatsink VRM aggiuntivo per raffreddare solo i mosfet della sezione di alimentazione una volta rimosso il sistema di raffreddamento originale.
Come prevedibile la nostra prova a default ha visto la 280X MATRIX posizionarsi dietro la 280X Toxic di Sapphire, anche se di poco, ma in overclock la MATRIX mostra i muscoli e riesce a superare persino la GeForce GTX 780. E' una bella soddisfazione se consideriamo che stiamo confrontato una GPU di fascia alta con una GPU di fascia enthusiast che costa 150 Euro in più.
Purtroppo con l'overvolt i consumi salgono in maniera spaventosa. Già a default sono alti per via dell'intrinseca natura della GPU Tahiti, ma impostando una frequenza di 1300 MHz @1.39v ci troviamo con una scheda che non solo consuma più della HD 7990 (dual-GPU Tahiti) ma addirittura supera le HD 7950 in Triple-CrossFire! Ovviamente questo è un problema che non interessa agli overclocks, i quali solitamente sono attrezzati con ottimi alimentatori, ma a nostro avviso va tenuto in considerazione quando si decide di creare un profilo OC da utilizzare in daily perchè (con i tool attuali) i consumi aumentano in maniera esponenziale anche in Idle.
In conclusione la R9 280X MATRIX è l'ideale per gli utenti smanettoni che non si accontentano delle impostazioni di serie ma amano "sporcarsi le mani" per spingere le GPU al limite. Per tutti gli altri questa scheda non è un grande affare se consideriamo che a parità di categoria va meno della la 280X Toxic di Sapphire, pur costando di più, e che per i puristi delle performance non regge il confronto con le nuove soluzioni R9 290 di AMD.