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Shuttle Computer è stata pioniera nel mercato dei PC Barebone e Mini PC, ed ancora oggi è una dei leader incontrastati, in quanto ad innovazione, in tale settore. Negli ultimi anni abbiamo recensito diversi prodotti della casa taiwanese (con sede anche in Germania): l'XPC SZ77R5, l'XPC XS35GT2, l'XS35GTA V3, il DS47 ed il DS437T. In tutti i casi siamo rimasti piacevolmente colpiti sia dalla qualità costruttiva sia dall'ottimo rapporto prezzo/prestazioni offerto.

Quest'anno, al CeBIT, Shuttle non solo ha portato buona parte del proprio portfolio prodotti, ma ha presentato anche una piacevole novità, il MiniPC DS57U5, un piccolo gioiello ingegneristico: in uno chassis di appena 200(L) x 165(W) x 39.5(H) mm riesce a trovare posto un SoC i5 5200U dissipato in maniera completamente passiva (qui il link alla nostra news)!

Oltre ai Mini PC, nello stand di Shuttle anche i classici e storici Barebone facevano bella mostra di sé. I modelli SZ87R6 e SH97R6, dedicati in particolare ai videogiocatori, con installata una GeForce GTX980, dimostrano come si possa creare una perfetta configurazione da gaming senza diventare pazzi nella scelta della componentistica, rimanendo comunque entro un budget umano. L'SH97R6, dotato di alimentatore SFX da 300W 80+ Bronze e di una scheda madre con chipset H97, ha un prezzo di listino di appena 298 Euro Iva inclusa.

 

L'SZ87R6, equipaggiato con l'alimentatore da 500W 80+ Bronze e una GeForce 980

 

Incuriositi dalle politiche commerciali della casa taiwanese, relativamente a questi piccoli capolavori, con Christian Scheibel, PR Manager di Shuttle Computer, è saltato fuori un argomento che al CeBIT abbiamo incontrato spesso: il mercato informatico italiano è un mercato anomalo.

Nonostante Shuttle abbia un ottimo successo in Germania, in Francia, in Gran Bretagna e, in generale, in tutta Europa, in Italia non è mai riuscita a sfondare nell'arco degli ultimi 15 anni. Sfortunatamente, un problema comune a molte aziende, come ci hanno confermato alcuni dirigenti di Chieftech, ECS e Inter-Tech: il cliente italiano compra un prodotto informatico basandosi non sulle reali caratteristiche dello stesso, ma sul brand. Più il brand è famoso, minori domande sull'effettiva qualità del prodotto si pone il compratore. Sebbene questo sia un modo d'agire più o meno comune in tutto il mondo, in Italia questo è però molto più spiccato, tanto che diverse case (come quelle già citate) hanno deciso di snobbare quasi completamente il nostro mercato.

Personalmente, dopo aver lavorato per molti anni nei centri commerciali, questo fatto non mi ha meravigliato più di tanto: non sapete quante mogli comprano un televisore Samsung di fascia bassa solo perché il design si abbina perfettamente al salotto di casa. E chissenefrega della qualità dell'immagine …
E così, mentre la paccottiglia è sempre disponibile in grandi quantità, prodotti ottimi come quelli di Shuttle, Chieftech, ECS o Inter-Tech si faticano a trovare. Shuttle, comunque, non si darà per vinta, quindi aspettatevi le recensioni di alcuni fantastici prodotti nell'arco delle prossime settimane. ;)