Questo riassunto del CeBIT ho deciso di realizzarlo in maniera atipica, come scritto nell'incipit, descrivendo quanto si è visto e si è detto presso gli stand di quattro aziende. Non si è scelto di procedere così per pigrizia o perché si era a corto di materiale da pubblicare, quanto perché sono le quattro case che più mi hanno dato da pensare, direttamente ed indirettamente.
Grazie ad AsRock, ho avuto la conferma che ARM fa davvero paura ad Intel. Le storiche partner Dell, HP e Fujitsu-Oracle, dopo aver abbracciato più o meno ardentemente l'architettura ARM, sembrano non essere più nelle grazie della casa di Santa Clara, e questo potrebbe portare a nuovi interessanti risvolti nel prossimo futuro. Nel mentre va notato che SuperMicro e AsRock Rack si stanno rivelando gli unici veri alleati di Intel nel mercato Server, in quanto offrono una linea di prodotti ancora 100% x86 (o ARM-Free).
OCZ e Toshiba hanno confermato una visione comune a molti analisti di mercato, e cioè che il numero di case attive nel settore degli SSD diminuirà con estrema velocità, portando ad una situazione che sa di già visto. Come nel mercato degli HDD ci si è ridotti a quattro case (WD, HGST, Seagate e Toshiba), anche nel mercato degli SSD si giungerà ad una situazione simile. L'unica domanda da porsi è: quando si materializzerà questo scenario?
La chiaccherata con Christian, presso lo stand di Shuttle, ha confermato nuovamente i miei timori riguardo la mancanza di interesse che il mercato italiano è in grado di generare presso le aziende estere. L'elevata ignoranza (siamo un paese con uno spiccato analfabetismo di ritorno), la pigrizia culturale (ci informiamo poco, ed infatti siamo uno dei paesi dove si leggono meno quotidiani e libri) e la propensione a fare uno smodato tifo da stadio per qualsiasi cosa (basta osservare l'ambito politico) sono tutte caratteristiche che bloccano sul nascere qualsiasi tentativo di inserimento da parte di moltissime aziende straniere, in quanto si dovrebbe spendere eccessivamente nel Marketing senza essere sicuri di un ritorno economico.
In ultimo, XMG mi ha fatto conoscere una realtà di cui non ero informato, e di questo ringrazio Vincenzo, mio compagno di viaggio ad Hannover, per avermi convinto a visitare il loro stand. Anche in Europa abbiamo un brand in grado di rivaleggiare con quelli statunitensi e asiatici nel settore dei PC da gioco. Di una cosa, però, non sono sorpreso, e cioè che questa casa ha sede in Germania. Chi vuol intendere intenda.