Giocare ai moderni titoli 3D alla risoluzione di 1920x1080 pixel con schede video dal costo accessibile era l'obiettivo che AMD si era prefissata con la serie R7 ed in particolare con la Radeon R7 260X basata su GPU Bonaire XTX. Dal punto di vista delle funzioni (e della micro-architettura) Bonaire è uno dei chip grafici più evoluti della casa di Sunnyvale: fa parte dello stesso IP di Hawaii e per questo può contare sul design GCN 1.1 e sull'integrazione del DSP audio ma ha il difetto di sfruttare un controller delle memorie ampio appena 128-bit e di avere solo 16 ROP a disposizione per l'elaborazione dei pixel, condizioni che limitano la fruizione dei giochi a 1080p, soprattutto quando si applicano filtri AA (come avevamo segnalato in una nostra recensione relativa alla HD 7790: la prima scheda video ad utilizzare una GPU Bonaire).
Con la Radeon R7 265, che andremo a recensire quest'oggi, AMD tenta di superare quest'ostacolo ma per farlo è costretta ad utilizzare una GPU diversa. Il compromesso in questo caso è quello di rinunciare ad alcune delle nuove feature (sia architetturali che tecnologiche) per poter inserire un chip grafico più potente (ma già rodato) senza aumentare il prezzo di commercializzazione. La Radeon R7 265 infatti viene lanciata a 134 Euro, ovvero alla stessa cifra del debutto della R7 260X (quest'ultima, di conseguenza, ha ricevuto un taglio di prezzo e ora è passata a 109 Euro).
La GPU in questione è una nostra vecchia conoscenza, si tratta della declinazione PRO di Pitcairn che abbiamo già visto sulla HD 7850 presentata ben due anni fa. Se volete possiamo chiamarlo rebrand con overclock ma AMD ci tiene a precisare che il chip è sì lo stesso della HD 7850 ma è abbinato ad un PCB che presenta un nuovo layout per assecondare il PHY delle memorie a 5.6 GHz (le HD 7850 si fermavano a 4.8 GHz). Motivazione che ovviamente non giustifica il cambio di nome (nella pratica AMD ha ribattezzato la GPU come "Curacao PRO") ma senza il cambio di maschera per la produzione possiamo affermare con certezza che i due nomi identificano indistintamente lo stesso chip grafico.
La R7 265 rappresenta la nuova scheda di punta della serie R7 ma come caratteristiche e prestazioni è più vicina alle schede della serie superiore (R9 270 e R9 270X, entrambe basate su GPU Pitcairn XT) che alla R7 260X.
Non ci soffermeremo sull'analisi dell'architettura di Pitcairn PRO perchè ormai la conoscete bene (28nm, GCN 1.0, 16 CU, 2 triangoli per clock, 64 TMU, 32 ROP ed un IMC a 256-bit) e tra le specifiche tecniche della tabella sottostante aggiungiamo solo che - a parte le 4 Compute Unit in meno (256 stream processor con le relative 16 texture unit) - la R7 265 è praticamente la fotocopia della R9 270 "liscia" (persino le frequenze di clock sono identiche).
Il modello oggetto della rece odierna è realizzato da Sapphire. Propone specifiche e clock reference ma è dotato di un sistema di raffreddamento custom (Dual-X) più efficiente, grazie alle due ventole assiali da 80mm e al radiatore con due super-pipe da 8mm.
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Radeon R7 260X | Sapphire R7 265 Dual-X | Radeon R9 270 |
GPU | Bonaire XTX | Pitcairn PRO | Pitcairn XT |
Architettura | GCN 1.1 | GCN | GCN |
N. Transistor | 2.08 mld | 2.8 mld | 2.8 mld |
Die Size | 160mm^2 | 212mm^2 | 212mm^2 |
SPs / TMUs / ROPs | 896 / 56 / 16 | 1024 / 64 / 32 | 1280 / 80 / 32 |
Motore geometrico | 2 prim/clk | 2 prim/clk | 2 prim/clk |
Base Clock | ~ | 900 MHz | 900 MHz |
Boost Clock | 1100 MHz | 925 MHz | 925 MHz |
Quantitativo e tipo di VRAM | 2GB GDDR5 | 2GB GDDR5 | 2GB GDDR5 |
Frequenza memorie | 6500 MHz | 5600 MHz | 5600 MHz |
Interfaccia memorie | 128 bit | 256 bit | 256 bit |
TBP* | 115 W | 150 W | 150 W |
Alim. esterna | 1 x 6pin | 1 x 6pin | 1 x 6pin |
Sez. VRM | 4+1 fasi | 4+1 fasi | 4+1 fasi |
Raffreddamento |
singola ventola assiale + heatsink
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due ventole assiali + heatsink + heatpipe |
singola ventola assiale + heatsink + heatpipe |
Uscite video |
2 x DVI |
2 x DVI |
2 x DVI |
Mantle | Si | Si | Si |
TrueAudio | Si | No | No |
Prezzo | 109 Euro | 133 Euro | 164 Euro |
*Typical Board Power
La scheda video
La Sapphire R9 265 Dual-X è esteticamente identica alla R9 270 Dual-X recensita da noi a questo indirizzo. Le dimensioni sono di 210 x 105 x 35 millimetri (lunghezza x altezza x profondità) ed il peso pari a 450 grammi. Parliamo di un design compatto con ingombro dual-slot, che non crea problemi all'installazione della scheda in qualsiasi tipo di case.
Ritroviamo il sitema di dissipazione dual-extractor aggiornato con il design e la colorazione della copertura della nuova serie Rx200 mainstream di Sapphire.
Sulla parte anteriore dominano le due ventole assiali da 80mm di diamentro mentre sul lato superiore s'intravede una delle due heatpipe da 8mm in rame.
La parte posteriore mette il mostra il PCB nero caratterizzato da un layout già visto sulle Sapphire HD 7850 e alcune HD 7870 custom. Il pettine MIO-CF è uno solo in quanto la R9 270 Dual-X supporta la tecnologia multi-GPU di AMD per un massimo di due schede in parallelo.
Viste le dimensioni contenute, il singolo connettore per l'alimentazione esterna a 6pin è stato posizionato in vertitcale sulla parte terminale del PCB. La scheda ha la predisposizione per un secondo connettore PCIe AUX 6-pin ma Sapphire non lo ha utilizzato visto che il TDP di questo prodotto è sotto la soglia dei 150 Watt.
Per quanto riguarda le uscite video troviamo una porta DVI-D, una DVI-I, una HDMI ed una DisplayPort. Rispetto alle HD 7800-series l'output adesso consente di pilotare tre monitor in configurazione Eyefinity sfruttando solo le porte DVI e HDMI, senza dover connettere un monitor all'uscita DisplayPort. Si tratta di una feature che AMD ha abilitato solo sulla nuova serie Rx200, ma obbliga l'utente ad utilizzare monitor che abbiano pannelli identici e timing uguali.
PCB e sistema di raffreddamento
La semplice procedura per rimuovere il dissipatore dal PCB e per smontare il radiatore dal frame delle ventole è illustrata nel video che riportiamo in fondo a questa pagina.
Nessuna novità sotto al cofano: la scheda non utilizza faceplate o heatsink dedicate per raffreddare la zona VRM, per liberare il circuito stampato è sufficiente svitare le quattro viti di fissaggio agli angoli del core grafico.
Il PCB ha una disposizione tipica delle schede video di fascia media, con la sezione di alimentaziose interna spostata a sinistra per ridurre le dimensioni in lunghezza.
La GPU Pitcairn utilizzata sulla R7 265 è la declinazione PRO (1024 SP abilitati). Costruito con il processo produttivo a 28nm di TSMC, questo chip grafico sfrutta l'architettura di base GCN, integra 2.8 miliardi di transistor ed ha una superficie di 212 millimetri quadrati. Gli 8 chip di memoria video GDDR5 sono marchiati Hynix ed hanno una capacità di 256 MB l'uno.
L'alimentazione della GPU è fornita da 4 fasi PWM composte da choke con nucleo in ferrite e DrMOS di Fairchild. Il regolatore di tensione è l'NCP4206 prodotto da OnSemi con supporto alla lettura e alla modifica via software della tensione delle GPU.
Il sistema di dissipazione è composto da due blocchi separati: 1) radiatore, 2) frame con ventole. Il monoblocco "base + heatpipe + heatsink" presenta un'estenzione della placca di contatto per raffreddare i chip delle memorie video. Le due ventole hanno un diametro di 80mm e presentano un design a basso profilo con regolazione PWM.
Il calore prelevato dalla base di contatto in rame con la GPU è trasferito al corpo dissipante tramite due super-pipe da 8mm di diametro. L'heatsink vero e proprio è costituito da 40 sottili alette in allumnio.
Di seguito il video che mostra come rimuovere il dissipatore dalla Sapphire R7 265 Dual-X
Info, monitoring e funzionamento a default
La Sapphire R9 265 Dual-X vista dal pannello CCC:
GPU-Z:
Nella tabella seguente abbiamo indicato le frequenze di clock di GPU e memorie video e le tensioni di alimentazione GPU in modalità Desktop 2D e Load 3D.
Frequenze e tensioni (Sapphire R7 265 Dual-X) |
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Freq. GPU (MHz) |
Freq. Memorie (MHz) |
Tensione GPU (V) |
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Desktop 2D | 300 | 600 | 0,875 |
Load 3D | 925 | 5600 | 1,219 |
Monitor dei principali parametri di funzionamento effettuato con Afterburner:
Piattaforma e metodologia di test
I test sulle schede grafiche sono eseguiti applicando scrupolosamente sempre le stesse condizioni di prova al fine di garantire una perfetta comparabilità degli stessi e la ripetibilità, quale requisito essenziale di qualunque test. Nella pratica scegliamo le sequenze che meglio si adattano alle nostre condizioni di prova, preferendo i titoli che contengono al loro interno un sistema di benchmark grazie al quale è facile escludere eventuali errori umani nelle misurazioni.
I test sono ripetuti per tre volte e nel momento in cui la varianza fra un risultato e l'altro dovesse risultare troppo elevata, il test viene ulteriormente ripetuto fino a scartare le cause che hanno determinato il risultato non conforme. Il sistema utilizzato include solo i componenti strettamente necessari mentre il sistema operativo è installato di fresco ed i software sono limitati ai giochi utilizzati per le prove con i rispettivi tool di benchmark.
La configurazione di prova include i seguenti componenti:
Sistema di prova |
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Scheda madre | Intel DX79 LGA 2011 |
Processore | Intel Core i7-3960X @4.2GHz |
Memorie | 8GB DDR3 @1600MHz |
Hard disk | Hitachi 500GB SATA2 |
Alimentatore | Enermax MaxRevo 1350W |
Sistema operativo | Windows 8 PRO 64-bit |
La scheda montata e pronta per i test:
I driver utilizzati per testare la scheda sono i Catalyst 14.3 Beta . I test sono stati eseguiti alla risoluzione di 1920x1080 pixels con e senza filtri Anti-Aliasing.
Battlefield 4
FPS bellico basato sull'engine Frostbite 3.0 di DICE. Il motore grafico è compatibile con le DirectX 11.1 e gestisce in tempo reale radiosity e rendering differito, oltre al sistema di collisioni Destruction 4.0. Battlefield 4 mostra tutto quello che un sistema hardware moderno è in grado di fare grazie ad una qualità delle scene davvero impareggiabile. Per le nostre prove abbiamo utilizzato una sequenza fissa ed il tool di registrazione del framerate FRAPS.
Bioshock Infinite
Sparatutto in prima persona sviluppato da Irrational Games e pubblicato da 2K Games. Il gioco sfrutta una versione modificata dell' Unreal Engine 3 con supporto alle DirectX 11 ed implementa effetti avanzati di post-processing, ombre dinamiche, raggi di luce ed occlusione ambientale.
Dirt Showdown
Episodio arcade della serie di giochi di guida DiRT di Codemasters. Showdown è basato sull'EGO Engine 2.0, lo stesso di DiRT 3, compatibile con DirectX 11 ed arricchito con i nuovi effetti di Advanced Lighting, Global Illumination, Contact Hardening Shadows e High Definition Ambient Occlusion.
Far Cry 3
Terzo episodio della saga di sparatutto in prima persona targata Ubisoft. Il gioco è basato su motore grafico Dunia Engine 2 in DirectX 11 e supporta la fisica tramite Havok.
Hitman Absolution
Quinto episodio della saga di videogiochi action/stelth che hanno come protagonista l'agente 47.Hitman: Absolution sfrutta il nuovo motore grafico Glacier 2 che, nella versione PC, supporta le DirectX 11 di Microsoft con gli effetti grafici avanzati di Global illumination, Bokeh e Tesselation, insieme alle tecnologie multi-monitor Eyefinity e stereoscopiche HD3D di AMD (il gioco fa parte del piano "AMD Gaming Evolved").
Max Payne 3
Terzo capitolo del'action/shooter in terza persona con "Bullet-Time" sviluppato da Rockstar sulla base della serie Remedy. Il gioco sfrutta una versione modificata del RAGE engine con l'aggiunta del supporto alle DirectX 11 e alle funzionalità 3D stereoscopico.
Metro Last Light
Sparatutto in prima persona con ambientazione post-apocalittica sviluppato da 4A Games e pubblicato da Deep Silver. Al pari del precedete capitolo (Metro 2033) anche Metro Last Light supporta tutte le feature DirectX 11, come tessellation e DirectCompute, e per questo richiede molte risorse hardware.
Rome 2
Strategico in tempo reale sviluppato da Creative Assembly e pubblicato da SEGA. Il motore grafico è compatibile con le DirectX 11 ed offre effetti avanzati di tesseletion, anti-aliasing ed ombre dinamiche.
Sleeping Dogs
Gioco d'azione free roaming sviluppato da United Front Games e pubblicato da Square Enix. La versione PC supporta le DirectX 11 ed è stata aggiornata con le texture in alta definizione mediante apposito DLC.
Sniper Elite V2
Tactical shooter sviluppato da Rebellion Developments e basato sull'engine Asura con supporto DirectX 11. Il gioco implementa funzioni avanzate di Supersampling, DirectCompute Accelerated Antialiasing e DirectCompute Accelerated Post Processing.
The Witcher 2 Enhanced Edition
Gioco di ruolo di CD Projekt che sfrutta il motore proprietario Red Engine. Nonostante il supporto limitato alle DirectX 9 è uno dei titoli con la migliore grafica in circolazione, merito soprattutto dell'elevatissimo dettaglio poligonale e della massiccia presenza di effetti di post-processing.
Thief
Reboot della nota saga stealth/action con protagonista l'astuto ladro Garrett. Il gioco è basato su una versione modificata dell'Unreal Engine 3 e sfrutta la tesselletion insieme ad effetti avanzati come POM (Parallax occlusion mapping), screenspace reflection, Contact Harfering Shadows, Image-based refrection e filtro FXAA.
Tomb Raider
Reboot di una delle serie più famose della storia dei videogiochi. Il nuovo Tomb Raider è basato su una versione modificata del Crystal Engine e su PC supporta le DirectX 11, la Tessellation e la tecnologia TressFX. Querst'ultima consente di renderizzare dettagliatamente i capelli di Lara Croft e gestisce la simulazione dei loro movimenti in maniera realistica.
Benchmark sintetici DX11
3DMark - Fire Strike (preset: Performance)
Test in ambiente DirectX 11 dell'ultima versione del popolare benchmark 3DMark di Futuremark dedicata GPU di fascia alta. Fire Strike propone pesanti effetti di post processing, tessellation, simulazione del fumo in base alla fluidodinamica, profondità di campo ed illuminazione dinamica-volumetrica.
Unigine Valley (preset: Extreme HD)
Dai creatore di Heaven un nuovo benchmark 3D basato sul'ultima revisione del motore grafico proprietario Unigine, utile per l'analisi prestazionale delle schede video con API DirectX 11 in abbinamento alla tecnica di tessellation.
3DMark11
Benchmark sintetico sviluppato da Futuremark per testare le potenzialità di rendering 3D delle moderne GPU di AMD e nVidia compatibili con le DirectX11. Il test supporta l´illuminazione volumetrica, la tessellation, la profondità di campo e gli effetti di post processing, oltre alla simulazione della fisica.
Extreme Preset
Performance Preset
Temperature
Le temperature della GPU sono state rilevate tramite il tool GPU-Z cercando di far rimanere quelle ambientali costantemente sui 21°C.
Consumi
I consumi si riferiscono all'intero sistema.
Rumorosità:
Overclock
Per la prova di overclock della R7 265 Dual-X ci siamo affidati all'ultima versione dell'utility TriXX di Sapphire che permette di modificare la tensione di alimentazione della GPU e riconosce perfettamente la scheda. Abbiamo settato la barra del PowerTune al +20% e quella del VDDC a 1.299V, raggiungendo una frequenza di clock stabile sulla GPU pari a 1250 MHz (partendo dai 925 MHz di default). Le memorie sono state overcloccate di +400MHz e la velocità delle ventole lasciata in automatico
Interessanti i risultati ottenuti: con le nuove frequenza la R7 265 Dual-X raggiunge le prestazioni della R9 270X, scheda video che costa 50 Euro in più (cifra che in fascia mainstream ha un peso importante!).
Test sintetico in OC:
Test gaming in OC:
(la GTX 650 Ti swappa in questo gioco perchè ha solo 1GB di VRAM)
Conclusioni
Nonostante i due anni sul groppone il chip grafico Pitcairn PRO continua a farsi valere e la scelta di AMD di riutilizzarlo su una scheda di fascia media dal prezzo aggressivo di 134 Euro si è rivelata giusta. Nell'affollato settore mainstream dell'azienda di Sunnyvale, che prevede addirittura 5 schede video Radeon Rx200 (R7 260, R7 260X, R7 265, R9 270 ed R9 270X) in un fazzoletto di 80€ (segmento dai 100 ai 180 Euro) la R7 265 è quella più bilanciata come rapporto prezzo/prestazioni. E' il 26% più veloce della R7 260X e solo il 10% più lenta della R9 270.
Nell'introduzione non lo abbiamo detto ma, prima ancora della motivazione del gaming a 1080p, la R7 265 nasce come scheda per mettere i bastoni tra le ruote a Nvidia che nello stesso periodo si apprestava a lanciare la GeFoce GTX 750 Ti. Quest'ultima soluzione manca nel nostro parco GPU da test ma considerando che la stessa nVidia parla di un prodotto prestazionalmente inferiore del 10% alla GTX 650 Ti Boost e che dalla nostra prova la R7 265 risulta del 10% più veloce della GTX 650 Ti Boost si capisce facilmente che GTX 750 Ti e la R7 265 condividono solo il prezzo ma sono due schede di classe diversa. Il vantaggio prestazionale della R7 265 è talmente elevato che l'acquisto di una GTX 750 Ti è consigliato solo a coloro che hanno un alimentatore privo di cavi PCIe AUX (visti i consumi bassissimi garantiti dal GK107, chip grafico che ricordiamo non necessita di alimentazione supplementare).
Rispetto alla R7 260X (Bonaire XTX), la R7 265 manca del supporto alla tecnologia TrueAudio ed utilizza una micro-architettura appartenete alla prima generazione GCN (1.0 vs 1.1). Due punti a sfavore che vanno tenuti in considerazioni nell'ottica dei giochi futuri ma che a nostro avviso sono trascurabili se consideriamo che la R7 265 può contare su un bus d'indirizzo dati versi la VRAM ampio 256-bit (contro i 128-bit della R7 260X) e sul doppio delle ROP (32 vs 16); quest'ultimi due parametri sono, a parità di potenza computazionale (~2 TFLOPs per entrambe le schede), fondamentali per poter giocare bene in Full-HD con i titoli più recenti e togliersi lo sfizio di attivare anche qualche filtro AA.
Passando nello specifico al modello proposto da Sapphire (R7 265 Dual-X) non possiamo che confermare le buone impressioni a livello di circuito stampato e di sistema di raffreddamento (molto silenzioso) già avute con la R9 270 Dual-X (link alla nostra recensione), visto che le due schede condividono entrambi i comparti (PCB & Cooling). In realtà siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla maggiore capacità di overclock della R7 265, probabilmente dovuta alla migliore tolleranza all'overvolt della GPU Pitcairn PRO (chip high-leakage) rispetto a Pitcairn XT (low-leakage). Due i consigli che vi diamo per l'overclock spinto con overvolt di questa scheda: 1) accertatevi di avere un alimentatore di marca in grado di fornire oltre 12.5A sul singolo cavo PCI-E 6-pin (tutte le PSU con i cavi PCI-E AUX in configurazione 6+2 pin lo fanno). 2) cercate di garantire una buona ventilazione sui DrMOS della sezione VRM (perchè questi integrati sono naked e sotto prolungato sforzo possono causare instabilità).
In conclusione: la Radeon R7 265 offre un ottimo bilanciamento tra prestazioni velocistiche e costo d'acquisto, risultando una delle migliore soluzioni per giocare alla risoluzione di 1920x1080 pixel sotto i 150 Euro. Il chip grafico è datato ma assicura comunque il pieno supporto a Mantle (le nuove API di AMD) e, rispetto alla HD 7850, è stato aggiornato con la funzione di PT-Boost (PowerTune with Boost).