mantleAMD ha annunciato un nuovo modello di programmazione per le GPU, basato su API grafiche di basso livello, che permette di ottimizzare in maniera profonda l'architettura GCN rispetto alle librerie standard di alto livello come le DirectX e le OpenGL.

Il modello proposto prende il nome di Mantle ed è stato sviluppato con la collaborazione di DICE, tant'è che sarà utilizzato per la prima volta insieme all'engine Frostbite 3 di Battlefield 4.

L'introduzione a Mantle, avvenuta ieri notte in chiusura dell'AMD GPU '14 Tech Day, ha letteralmente spiazzato appassionati e giornalisti che seguivano l'evento. Stamane si è accesso online il dibattito sull'utilità e sulla reale consistenza delle nuove API, alcuni sono andati a rispolverare i discorsi sul fallimentare programma delle API 3D GLide di 3DFx, altri hanno fatto paragoni con CUDA di Nvidia (per inciso sono due cose diverse), mentre altri hanno parlato di un passo necessario fatto da AMD per semplificare e rendere più efficiente il porting dei giochi da console a PC.

La verità probabilmente la sapremo solo a novembre durante l'APU13, quando AMD scenderà nel dettaglio e fornirà tutte le informazioni tecniche relative a questo programma.

I benefici di una programmazione a basso livello per le GPU sono tanti (a partire dalle draw call fino alla gestione dei cambi di stato) ma l'usabilità delle nuove API richiede specifiche conoscenze da parte degli sviluppatori ed uno sforzo non indifferenze se paragonato alla flessibilità delle API grafiche attualmente standardizzate. Il fatto poi che siano legate esclusivamente all'ISA dell'architettura GCN frena ancora di più la loro diffusione, senza scomodare gli altri players del settore (Nvidia e Intel) basti dire che AMD stessa realizza ancora GPU con architetture di base diverse. Per questo motivo AMD sarà comunque costretta a mantenere una compatibilità di alto livello, infatti Mantle è conforme all'HLSL delle DirectX.

Tuttavia Mantle non è un progetto che nasce dall'oggi al domani, già ATI all'epoca criticava il surplus di transistor on-die e di funzioni implementate in hardware che Microsoft sfruttava solo in parte con i vari step delle DirectX, e a detta di AMD è stato fortemente voluto da alcuni importanti sviluppatori di videogiochi triple-A (capeggiati da Johan Andersson, direttore tecnico del Frostbite engine). Mantle non è per tutti gli sviluppatori, i quali avranno sempre la possibilità di utilizzare le API tradizione, ma è un'alternativa per un codice più efficiente e diretto.

Detto questo siamo sicuro che AMD in virtù del "monopolio" che ha costruito in ambito console next-gen (ricordiamo che PS4 e XBOne hanno un'architettura dal design GCN ed una CPU X86) potrebbe provare a spingere in maniera decisa i programmatori verso le nuove API.

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