E' passato un anno da quando abbiamo avviato il progetto BitsAndChips. Ne abbiamo viste di cotte e di crude tra processori, schede video, cabinet e chi più ne ha più ne metta! Talvolta ci sono capitate più declinazioni di uno stesso prodotto, caso che oggi si ripete col portatile che vi proponiamo, così uguale ai predecessori eppur così diverso. Stiamo parlando dell'Alienware M17X-R4, che, dotato di scheda video Nvidia Geforce GTX 680M e processore Intel i7 Ivy Bridge, entra a pieno diritto nell'olimpo degli onnipotenti.
Il ritorno di un mito! Mai frase fu più azzeccata, anche perchè Alienware M17X fa il suo terzo ingresso nella nostra redazione. Il primo contatto con l'alieno è avvenuto esattamente un anno fa, nel Dicembre 2011 ed in configurazione "entry level" (se core i7-2720QM e Radeon HD 6870M si possano definire entry level), per poi tornare parecchio potenziato qualche mese più tardi con uno dei più potenti processori Core i7 Sandy Bridge (i7-2860QM), GeForce GTX 580M (versione mobile di GeForce GTX 560TI per computer desktop) e schermo 3D. Entrambi i modelli rappresentavano la terza declinazione di Alienware M17X, denominata R3.
Nel frattempo la tecnologia è andata avanti: i processori Sandy Bridge di Intel sono stati sostituiti da Ivy Bridge a garanzia di consumi inferiori a parità di prestazioni, mentre Nvidia ed AMD hanno presentato rispettivamente GeForce GTX 680M e Radeon HD 7970M, versioni mobile delle architetture Kepler e Graphic Core Next che equipaggiano le gaming station da scrivania. Prendete una coppia di questi prodotti, mettetela nell'elegante case Alienware, aggiungete qualche tocco di moderne chicche di contorno ed otterrete la quarta serie di M17X, siglata R4.
La macchina in prova appartiene a Nvidia Italia, ragion per cui è equipaggiata con la sua attualmente più potente GPU Mobile, GTX 680M. GTX 680M è, tra l'altro, una "vecchia" conoscenza: basata sul chip Kepler GK104, altri non è che una GTX 670 da desktop a cui sono state implementate tecnologie di risparmio energetico, ridotte le frequenze di clock per core e memorie e, conseguentemente, i consumi. M17X-R4 è stato configurato con un SSD da 256 Gigabytes come disco primario, un HDD secondario da 1 Terabyte che fornisce sufficiente spazio per la memorizzazione di dati, lettore e masterizzatore Blu-ray Disc, 8 Gigabytes DDR3 1600 MHz, scheda di rete Killer Wireless-N 1103 a/g/n 3x3 MIMO con Bluetooth 4.0 e processore Intel Core i7-3610QM, già visto in Asus G75Vw. Peccato per lo schermo, che è l'arcinoto e pessimo modello 1600x900 punti fornito di base con tutte le macchine Alienware, assolutamente da evitare, specie se si considera che l'upgrade al decente modello Full HD costa solo 80 euro.
La dotazione di serie prevede un alimentatore da 240 Watts, un cappellino Alienware, una borsa in stoffa per il trasporto, il classico manuale di istruzioni accompagnato da pieghevoli ed una piccola guida. La macchina è RTR (ready to run): basta tirarla fuori dalla scatola, accenderla ed installare il proprio software per renderla operativa sin da subito. In caso di problematiche al sistema operativo basta seguire la procedura di ripristino guidata, che si basa su di un'immagine ISO preinstallata nei dischi.
Vi chiariamo sin da subito che, essendo un refresh di un prodotto che abbiamo già avuto sotto le mani in più occasioni e di cui vi abbiamo fornito recensioni molto accurate, ci soffermeremo sulla sola parte prestazionale, in modo da evidenziare eventuali passi avanti rispetto alle precedenti serie. Ricordiamo, inoltre, che M17X-R4 è una macchina configurabile a proprio piacimento: le prestazioni dipendono da quanto si è disposti a spendere, con prezzi che oscillano da 1.500 euro del modello base (sufficientemente veloce), 3.200 euro del prodotto in prova e 4.000+ euro del top assoluto di gamma.
Di seguito riportiamo le specifiche tecniche del notebook Alienware M17X-R4 secondo la configurazione scelta da Nvidia Italia.
Processore, mainboard e memorie
- Intel Core i7-3610QM (Ivy Bridge) Quad-Core con frequenza di funzionamento nominale pari a 2,3 GHz, Turbo Mode fino a 3,2 GHz (singolo core), 4 x 256 kilobytes di Cache L2, 6 MB di Cache L3 condivisa, Intel Hyperthreading. La CPU è realizzata con processo produttivo a 22 nanometri e supporta le estensioni MMX, SSE 4.2, AVX a 256-bit, EM64T, VT-x e crittografia AES.
- Il configuratore Alienware permette le seguenti scelte, tutte basate su Intel Core i7: Intel 3630QM (Base), Intel 3740QM (+190 Euro) ed Intel 3840QM (+460 Euro).
- Il processore è accoppiato ad una scheda madre di produzione Alienware con chipset Intel H77M Panther Point. E' dotata di connettori Mini PCI Express per schede d'espansione, connettore mSATA per l'installazione di unità SSD (nel configuratore è presente un'opzione per dischi da 32 o 128 Gigabytes), due connettori SATA per unità standard da 2,5" configurabili in modalità singolo disco o RAID e ben quattro slot per memorie DDR3, con configurazioni possibili sino a 32 Gigabytes.
- Il computer è equipaggiato con due moduli di memoria DDR3 1600 MHz da 4 Gigabytes cadauno per un totale di 8 Gigabytes di memoria di sistema. Gli altri due slot localizzati sotto la tastiera permettono di portare il quantitativo a 16 Gigabytes, se si vogliono mantenere i moduli in dotazione, o sino ad un massimo di 32 Gigabytes se si decide di rimpiazzare il tutto con moduli da 8 Gigabytes.
- Le configurazioni possibili in fabbrica sono le seguenti: 6, 8, 12, 16, 24 e 32 Gigabytes.
Sottosistema Video
- Il comparto grafico è al top di gamma. La iGPU di Ivy Bridge, Intel HD4000, è accompagnata da GeForce GTX 680M, che si contende il trono di prodotto mobile più veloce del 2012 assieme a Radeon HD 7970M di AMD. Specifiche tecniche: 1.344 Cuda Cores operanti a 720 MHz (frequenze stock Nvidia), 2 Gigabytes di memoria GDDR5 operanti a 1.800 MHz su bus a 256-bit e banda max pari a 115,2 GB/s, TDP 100 Watts e form factor MXM 3.0B. DX11 ed Open GL 4.1 compliant.
- Ulteriori configurazioni possibili: GeForce GTX 660M (Kepler - Base), GTX 670M (Fermi - Base), GTX 680M (Kepler - Top di Gamma), Radeon HD 7970M (Graphic Core Next - Top di Gamma).
Disco Fisso
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Come per scheda video e processore, il comparto dischi dipende da quanto si è disposti a spendere. La configurazione in prova impiega un disco SSD 2,5" da 256 Gigabytes affiancato da un disco HDD 2.5" da 1 Terabyte.
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Ulteriori configurazioni comprendono:
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unità singole HDD da 500/750 Gigabytes ed 1 Terabyte
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combinazione HDD da 500/750 Gigabytes + mSATA SSD da 32 Gigabytes con funzioni di caching
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unità singole SSD da 256/512 Gigabytes
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combinazione Raid0 da 512 Gigabytes (2x SSD da 256 Gigabytes), 1 Terabyte (2x HDD da 500 Gigabytes oppure 2x SSD da 500 Gigabytes), 2 TB (2x HDD da 1 Terabyte)
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combinazione Raid1 1 Terabyte (2x HDD da 1 Terabyte)
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combinazioni SSD + HDD (mSATA da 128 Gigabytes SSD oppure SATA SSD da 256 Gigabytes + HDD da 512 Gigabytes oppure 1 Terabyte)
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Unità ottica
- L'unità ottica è di tipo slot-in (il caricamento dei media avviene tramite inserimento diretto nell'apposita fessura), piuttosto rara in questo genere di prodotti: è di tipo combo con supporto Blu-ray, capace di leggere quasi tutti i moderni tipi di media disponibili in commercio e scrivere su dischi DVD single e dual layer.
Sistema Operativo
- Microsoft Windows 7 Home Premium a 64-bit.
Schermo
- Pannello LG con diagonale visiva di 17,3", risoluzione massima di 1600 x 900 punti, fattore di forma 16:9, effetto glossy, vetro a filo e retroilluminazione LED. In fase di configurazione può essere sostituito dal modello 1920 x 1080 Full HD 60 Hz (+89 Euro) ed, in caso di impiego di schede video NVIDIA, dal modello 120 Hz con supporto 3D, comprensivo di ricevitore integrato.
Dimensioni e peso
- Dimensioni pari a 410x304x50 millimetri (L/L/A). Peso con batteria pari a 4,5 kg.
Batteria
- Agli ioni di litio da 9300 mAh, adattatore in dotazione da 240W.
Varie
- Uscita VGA D-SUB 15 pin tradizionale
- Uscita HDMI con audio
- Entrata HDMI
- Porta Mini-DP
- Porta RJ-45 per Gigabit Ethernet
- 2 porte USB 2.0 + 2 porte USB 3.0
- Bluetooth 4.0
- Jack audio IN e audio OUT
- Kensington Lock
- Lettore Memory Card SD/MMC
- Webcam con doppio microfono
Come vi abbiamo già detto, il DTR Alienware M17X-R4 altri non è che un refresh hardware dell'ottimo M17X-R3 basato su processore Intel Sandy Bridge e venduto per tutto il corso del 2012. M17X-R4 prende tutto ciò che è proprio di M17X-R3 a livello estetico, telaistico e di elettronica di contorno, ed innova con una moderna scheda madre basata su chipset Intel H77M Panther Point, processori Intel Core i7 di terza generazione ed un nuovo set di schede video, tutte sviluppate su standard MXM 3.0b. Vi rimandiamo ad una lettura degli articoli su M17X-R3, disponibili a questa pagina e questa pagina, per una completa analisi tecnica e di design.
M17X-R4 ha un design sui generis. Le parole che vanno impiegate sono "appariscente" ed "elegante". Appariscente perchè, da acceso, offre un sistema di retroilluminazione di tutte le componenti più a vista che salta definitivamente all'occhio, e che può essere programmato con colori ed effetti d'animazione secondo il proprio gusto. Elegante perchè tale sistema può essere disattivato, lasciando alla vista le discrete plastiche opache rivestite in materiale soft touch ed i pochi elementi lucidi o cromati, incastonati ad arte nei punti giusti.
Gli altoparlanti sono due, ma sono generosamente dimensionati ed installati sul frontale, a scaricare direttamente il flusso audio "in faccia all'utente". Sono stati inseriti dietro delle finestre coperte da una superficie in plexiglass trasparente e rete metallica che, tra l'altro, celano parte del sistema di illuminazione. Il risultato è gradevole.
La tastiera è di tipo gaming: estesa, con tasti ben dimensionati e dalla corsa cortissima. La digitazione è pressochè perfetta, senza problemi di scricchiolii od inceppamenti che caratterizzano i prodotti più economici. Il piano della tastiera è molto rigido, e non flette neanche se sottoposto a forti pressioni. Il sistema di retroilluminazione offre quattro zone liberamente personalizzabili (tre per la tastiera ed uno per il tastierino numerico).
Il touchpad è molto grande e sensibile, e non fa sentire la mancanza di un mouse. Il sistema di retroilluminazione ne illumina tutta la superficie di contorno, rendendolo facilmente localizzabile in ambienti bui.
Un caratteristico pannello di controllo permette l'accesso al configuratore Alienware, oltre a contenere i comandi per il lettore multimediale, espulsione per l'unità ottica, attivazione o disattivazione della scheda di rete senza filo e controllo del volume. Il tasto d'accensione e spegnimento è posizionato accanto, rappresentato dalla testa dell'alieno (il logo Alienware). Integra i led di funzionamento delle unità disco (incastonati negli occhi).
Data la possibilità di installare hardware di una certa caratura, e' fondamentale che il sistema di raffreddamento assolva al suo compito in modo efficace. Ecco che nella parte inferiore del prodotto sono posizionate due enormi feritoie dotate di filtro antipolvere, che celano due grosse e silenziose ventole a turbina e che garantiscono un costante flusso d'aria in aspirazione e scarico.
Ogni macchina Alienware riconosce il proprio padrone, e lo fa tramite una targhetta in alluminio posizionata sempre alla base, personalizzabile al momento della configurazione on-site del prodotto. Fate attenzione poichè se scegliete questa opzione i tempi di consegna si allungano!
Infine l'enorme parco connessioni, che si sviluppa sui tre lati secondo quanto segue:
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Frontale: jack per l'alimentatore esterno
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Laterale Destro: lettore di schede di memoria MMC/SD, due porte USB 3.0, un connettore External Serial ATA ed una porta HDMI con funzioni di ingresso (potete connettere un qualunque dispositivo video al vostro Alienware ed utilizzarne lo schermo integrato per riprodurne i flussi multimediali).
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Laterale Sinistro: Kensington Lock, porta RJ45 per Gigabit Lan, connettore VGA 15pin, connettore HDMI con audio in uscita, connettore Display Port, due porte USB 3.0 ed un set di jack Audio per sistemi 7.1.
Per testare il notebook in oggetto abbiamo seguito alcune regole, fermo restando che abbiamo utilizzato la configurazione così come ci viene consegnata dal produttore, sia in termini di hardware che di software (si leggano le eccezioni):
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Ogni test è stato ripetuto per tre volte e se i valori di qualche test sembravano sballati il test stesso è stato di nuovo ripetuto;
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Alla fine di ogni sessione di prova l'hard disk è stato riformattato e di nuovo si è ripetuta l'installazione del sistema operativo.
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Le uniche eccezioni che abbiamo fatto in questo caso riguardano la suite di sicurezza installata di default sul sistema che è stata debitamente disinstallata prima dell'esecuzione dei test.
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Per le specifiche dei singoli test vi rimandiamo alla relativa sezione dove trattiamo i risultati che ne derivano.
Impostazioni di prova | |
Piattaforma | Panther Point Ivy Bridge Chipset HM77 Express |
Processore | Intel Core i7-3610QM Quad-Core 2,3 GHz, Turbo Mode fino a 3,2 GHz |
Memoria | 8 Gigabytes DDR3 Dual Channel 1600MHz |
Hard Disk | Combinazione SSD 256 Gigabytes S-ATA 3 (Primario) ed HDD 1Terabyte 5400 RPM (Secondario) in modalità singolo disco |
Scheda video | - Intel HD4000 Graphics - Nvidia Geforce GTX 680M 2 Gigabytes GDDR5 Kepler, su PCB MXM 3.0b |
Scheda audio | Integrata |
Media | Lettore Blue Ray Disk Combo |
Schermo | 1600x900 17.3" |
Sistema operativo | Microsoft Windows 7 Home Premium 64-bit |
Benchmark sintetici
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Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.
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HD Tune Pro (versione 4): utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l'occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.
Grafica 3D
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3DMark06 (versione 1.1.0 Professional): ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.
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World In Conflict (RTS): si tratta di uno strategico in tempo reale, che unisce a questo tipo di giochi una visuale simile a quella degli sparatutto in prima persona e che fa degli effetti particellari e della fisica le sue armi migliori.
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Crysis: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.
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Alien vs. Predator: la versione originale progettata per console Atari subisce una profonda rivisitazione per essere adattata a sistemi DirectX 11, API delle quali sfrutta in particolare effetti SSAO (Screen Space Ambient Occlusion), di ombre dinamiche e di smooting delle curve dell´alieno.
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Crysis Warhead: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.
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Far Cry2: è dotato di un motore 3D evoluto, che fa uso intensivo di effetti DX10 e fisica.
- Lost Planet 2: nuova avventura d'azione sci-fi di CAPCOM disponibile in versione DirectX 9 e DirectX 11 nella quale vengono pesantemente sfruttati effetti di tessellation.
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Staker: Clear Sky (FPS): innovativo First Person Shooter DX10, con splendida gestione di luci, ombre, fisica ed effetti DX10 in generale.
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Staker: Call of Prypiat (FPS): altro capito del noto First Person Shooter questa volta in modalità DX11 ch come al solito offre un'ottima gestione di luci ed ombre.
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The Last Remnant: dalla Square Enix (già conosciuta per la fantastica serie Final Fantasy) giunge un nuovo gioco di ruolo alla giapponese, caratterizzato da un comparto grafico eccezionale e da una giocabilità piuttosto elevata, tali da garantire una certà longevità al titolo.
Utilizzo generico
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PovRay (versione 3.6): il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file .ini.
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Cinebench (versione 10 e versione 11): suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l'influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.
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7-Zip (versione 9.15 beta): con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L'operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.
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Auto Gordian Knot (versione 2.55): software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l'occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.
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Handbrake (versione 0.9.4): un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.
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Mainconcept H.264 (versione 1.6.1): tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.
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DaCapo (versione 9.12): questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all'esecuzione di tutti i test.
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ScienceMark 2.0: grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.
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X264 Benchmark: test di conversione video che rileva la velocità di codifica in FPS (fotogrammi per secondo) di due sorgenti video, dal formato MPEG ad H264.
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PCMark Vantage: di questa suite utilizziamo sia i test sintetici che quelli reali. In particolare ci riferiamo ai test TV and Movies, Music, Communication e Productivity dei quali vi forniamo una breve descrizione di seguito:
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TV and Movies: sono avviati due task simultanei che effettuano operazioni di transcodifica video e video playback di formati differenti utilizzando anche Windows Media Center;
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Music: sono avviati tre task simultanei che prendono in considerazione operazioni di rendering delle pagine web di uno store musicale, di transcodifca audio e di aggiunta dei file su Windows Media Player;
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Communication: sono avviati tre task simultanei che eseguono operazioni di crittazione e compressione dei dati, gestione delle emaile e delle regole, rendering di pagine web, decrittazione dei dati e utilizzo di Windows Defender
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Productivity: sono avviati quattro task simultanei che eseguono l'editing di testi, gestiscono la ricerca di contatti ed email in Windows, eseguono il rendering di pagine web e caricano applicazioni dal disco fisso.
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L'aver già recensito un prodotto basato sulla stessa CPU i7-3610QM, il DTR Asus G75VW, ci permette di avere un ottimo metro di paragone per comprendere se la proposta di Alienware sia maggiormente efficiente di quella Asus nelle varie tipologie di benchmark. Ecco che in Sandra di SiSoft si raggiunge un primo risultato decisamente variegato, ove le prestazioni sui numeri interi si equivalgono per entrambe le macchine; di converso, la macchina Asus resta dietro quando si passa ai calcoli in virgola mobile.
Il test "Multimedia" della stessa suite si esaurisce in un nulla di fatto, con entrambe le ammiraglie Alienware ed Asus che si pongono a pari merito in prima piazza. Interessante osservare che, al confronto con gli M17X-R3 con architettura Intel Sandy Bridge, M17X-R4 ottiene un netto vantaggio.
A livello di operatività multicore ci rendiamo conto che, con la prova del nove offerta dal M17X-R4 e con i valori precedentemente rilevati per Asus G75VW, le soluzioni Ivy Bridge restano indietro rispetto a quelle dotate di chip Sandy Bridge di fascia medio - alta.
In termini di latenze negli accessi multicore viene riproposto lo stesso valore di 18ns rilevato con Asus G75Vw.
A valori minori corrispondono migliori risultati
In Fritz Chess Benchmark si ottiene la conferma sulle ottime prestazioni di Ivy Bridge che, nella declinazione 3610QM (il più economico dei core i7 mobile Quad Core) batte 2860QM, che era il più veloce prodotto mobile (escludendo le versioni XM) quad core di generazione Sandy Bridge. La macchina Alienware risulta leggermente più lenta di quella Asus, rimanendo dietro di circa 50 punti.
Nulla di fatto in entrambi i tests effettuati con Science Mark: entrambe le macchine Alienware ed Asus si contendolo lo stesso gradino del podio, con distacchi l'un l'altra pressochè inesistenti.
A valori minori corrispondono migliori risultati
A valori minori corrispondono migliori risultati
Il portatile Alienware M17X-R4 e' stato configurato con 8 gigabytes di memoria DDR3-1600 MHz in modalità dual channel, e può ospitare sino ad un massimo di 32 gigabytes.
Sembra proprio che entrambi i prodotti Asus ed Alienware vadano d'amore e d'accordo, tanto che il livello di prestazioni offerto resta il medesimo. La banda massima registrata per il sottosistema memorie è pari a 15 GB/s, valore di gran lunga inferiore a quello ottenibile con molte soluzioni basate su architettura Sandy Bridge.
Il Memory Test di Science Mark 32 rafforza il quadro complessivo che finora ci siamo fatti sui due sistemi, ma precisa che le prestazioni di banda massima sono decisamente differenti da quelle rilevate con Sandra di SiSoft: in entrambi i casi si toccano i 18,5 GB/s, valore da prima posizione in classifica.
Il Memory Test di PCMark Vantage restituisce valori anomali, probabilmente dovuti a tutta l'elettronica di contorno che equipaggia M17X-R4 (del resto, si sa che PCMark Vantage è un benchmark che tocca molti aspetti di un sistema, talvolta intersecandoli l'un l'altro).
Nel caso dei dischi fissi l'analisi è puramente scolastica: la macchina performa in modo diverso a seconda delle scelte effettuate nella configurazione o a seguito di aggiornamenti after market.
In tutta sincerità quel che presentiamo è un test un pò falsato, poichè dipende dalla disponibilità economica di chi ordina la macchina. Nel caso in esame, infatti, M17X-R4 è stato configurato con un disco SSD SATA 3.0 come unità primaria, tale da far schizzare le performances del relativo sottosistema alle stelle. Interessante il confronto con l'Acer Aspire Timeline U che, nella declinazione da noi provata, offre un disco SSD di pari capienza (su slot mSATA): il guadagno del prodotto in prova è di appena 8 MB/s.
A livello di accessi il prodotto in prova mostra un leggero ritardo rispetto a Timeline U di Acer (anche se, a questi livelli, le differenze sono pressochè inavvertibili).
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
PCMark Vantage non può che uniformarsi alla media, con entrambe le macchine dotate di unità SSD che si posizionano in prima piazza e spazzano via la concorrenza, letteralmente.
L'analisi di un sistema con applicazioni di transcodifica video e compressione dati permette di valutare correttamente le sue performance e definire un confronto corretto fra più modelli. Tali strumenti sono infatti abbastanza pesanti da gestire e richiedono una forte sinergia fra più sottosistemi.
Il prodotto in prova dimostra di avere muscoli sufficienti per spazzare via quasi tutta la concorrenza, ma deve chinare il capo al predecessore M17X-R3 che, dotato del più veloce Core i7 Sandy Bridge allora disponibile, si piazza in prima posizione senza colpo ferire.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
La compressione video in formati XviD avvantaggia la macchina Asus di appena due secondi rispetto al prodotto in prova.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
Il software AutoGordianKnot mostra ancora un leggero vantaggio per la macchina Asus nei confronti del prodotto in prova, pari ad un secondo.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
La conversione di un file mpeg in formato iPod compatibile restituisce un quadro decisamente simile a quanto sinora visto: le differenze prestazionali tra M17X-R4 e G75Vw esistono, ma sono talmente ridotte che, nell'uso domestico, risultano essere intangibili.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
Il test integrato in 7-Zip mostra nuovamente un leggero vantaggio della macchina Asus nei confronti di quella in prova...
...stesso dicasi nel test reale di compressione e decompressione di una cartella di files da 4.5 Gigabytes: la distanza tra un prodotto e l'altro è, in media, pari a 6 secondi, con l'ago della bilancia che pende dalla parte della macchina Asus.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
Processori Dual-Core e Quad-Core con tecnologia Hyperthreading, modalità turbo che massimizza le prestazioni della CPU mantenendo lo stesso livello di consumi, buoni quantitativi di memoria e schede video piuttosto prestanti: questa è la ricetta dei moderni personal computers portatili che, oltre ai tradizionali compiti di intrattenimento domestico o produttività in mobilità, possono essere impiegati come vere e proprie postazioni di lavoro grafiche o da gioco, tanta è la cavalleria a disposizione. Nella seguente serie di tests vogliamo per l'appunto verificare il comportamento della macchina in prova nelle operazioni di calcolo intensivo, che mettono a dura prova tutta la combinazione di sottosistemi in dotazione, onde evidenziare inefficienze o virtù.
Nei test di rendering effettuati con Cinebench R10 la macchina Alienware opera il sorpasso, guadagnando qualche punticino in più rispetto al prodotto Asus che gli permette di scalare una posizione in classifica ma che, in termini di esperienza d'uso reale, conta quanto il 2 di bastoni quando comanda denari. Il più potente dei processori mobile Intel Sandy Bridge continua a dire la sua, rimanendo con prepotenza in prima piazza (i 3,5 GHz in modalità TURBO Singolo Core si fanno sentire, specie contro i 3.2 GHz della controparte Ivy Bridge 3610QM).
In modalità Multicore il discorso cambia: M17X-R4 passa definitvamente in testa alla coassifica e fa registrare circa 500 punti di vantaggio rispetto al precedente top performer, Asus G75Vw.
Il test OpenGL mostra il tallone d'Achille dei prodotti Nvidia rispetto a quelli AMD ma, al contempo, evidenzia che GTX 680M è la più veloce delle GPU Mobile della casa del camaleonte verde, distaccando in modo evidente GTX 580M e GTX 670M.
Povray 3.6 basa il suo benchmark su un'operazione di rendering di una scena in modalità core singolo, indi trae massimo beneficio dalle elevate frequenze raggiungibili dai processori in modalità Turbo Single Core. In questo caso è il G75Vw che passa avanti, e lo scarto prestazionale è piuttosto evidente (M17X-R4 +24 secondi).
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
La versione 3.7 dello stesso benchmark sancisce un distacco ridotto: Alienware M17X-R4 risulta più lento di Asus G75Vw di un solo secondo, e di due secondi rispetto ad Alienware M17X-R3 con Core i7-2860QM.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
Il test OpenGL di Cinebench R11 mette GTX 670M e GTX 680M sullo stesso livello, evidenziando una differenza prestazionale pressochè inesistente.
Nel test CPU si evidenzia nuovamente una situazione di parità, con Asus G75Vw ed Alienware M17X-R4 che forniscono gli stessi punteggi e, stavolta, finiscono a parimerito in prima piazza.
Vediamo il comportamento della macchina in esame con alcuni titoli che, da qualche tempo, usiamo come riferimento.
Questa serie di test mira ad individuare le prestazioni della macchina in prova in condizioni di impiego generico. L'idea è quella di sedersi avanti al computer e di effettuare operazioni che possono tranquillamente avvenire nella quotidianità della giornata lavorativa.
Grazie all'SSD di cui e' dotato, Alienware M17X-R4 si accende in soli 13 secondi e si spegne in 23 secondi. Il wake up da ibernazione richiede appena 8 secondi, tempi che quasi concidono con quelli dell'Acer Aspire U, anch'esso basato su SSD.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
Il 2D performance test di Passmark mira a verificare le prestazioni del sistema in modalità desktop e produttività, ove vengono effettuate operazioni di disegno, apertura di finestre e scrolling. I valori restituiti da Alienware M17X-R4 sono da prima posizione in caso di Aero spento (+50 punti rispetto ad Asus G75VW), mentre crollano sensibilmente con Aero attivo (-150 punti rispetto al top performer).

La visione di un filmato su Youtube non impensierisce affatto il potente processore di cui questa macchina è dotata, con carichi massimi pari all'8% dei tempi CPU in modalità FullHD.

Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
Geekbench, suite di test che evidenzia le prestazioni del sistema con un valore di sintesi dopo aver effettuato una serie di prove sui comparti CPU e Memorie. In questo caso, la presenza di un disco SSD e di una scheda video sensibilmente più potenti dei prodotti impiegati in Asus G75Vw fanno schizzare la macchina in prova in prima posizione (+500 punti rispetto a G75Vw).

Alienware M17X R4 necessita di un secondo in più rispetto ad Asus G75VW per concludere il test, mentre perde due secondi rispetto al top performer.
Nota bene: a valori più bassi corrispondono performances migliori.
I tempi per l'applicazione di un filtro con adobe Photoshop sono in linea con quelli della concorrenza di fascia alta (ricordiamo che il test può essere poco indicativo poichè le misurazioni sono cronometrate a mano).
A valori inferiori corrispondono migliori risultati
Il predominio. M17X-R4 fa man bassa e vince, sbaragliando la concorrenza. PCMark vantage fa ampio uso della potenza di calcolo offerta da GTX 680M e dai veloci trasferimenti via SSD, e premia la macchina in prova senza mezze misure.
La creazione di un documento PDF da un file di riferimento richiede circa 16 secondi, che è un tempo decisamente decente anche se ben distante dalle prime posizioni.
La batteria ha una capacità nominale di 9324mAh con tensione d'uscita di 11V. E' dotata di led che indicano il livello di carica. Si ricarica in circa 2 ore e 50 minuti.
La batteria
La carica e' garantita da un grosso alimentatore da 240 Watts con profilo ribassato, dotato di led di ricarica sullo spinotto.
Il caricabatteria / alimentatore
Abbiamo misurato l'autonomia del sistema in tre scenari tipici:
- IDLE: lasciamo la connessione Wi-Fi attiva e lo schermo acceso e non permettiamo la disattivazione di alcun altro componente. Registriamo il tempo che intercorre dal momento in cui stacchiamo il cavo di alimentazione con batteria al 100% al momento in cui il notebook si spegne con batteria al 5%. La luminosità dello schermo è impostata al 50%.
- Load: lasciamo attivo in loop il PCMark Vantage per simulare un utilizzo misto e continuo del sistema. Registriamo il tempo che intercorre dal momento in cui stacchiamo il cavo di alimentazione con batteria al 100% al momento in cui il notebook si spegne con batteria al 5%.
Il test in modalità IDLE mostra che M17X-R4, al pari del predecessore, consuma molto poco quando la cavalleria è messa a riposo, garantendone l'impiego in mobilità. Nel complesso, l'autonomia scende di circa 20 minuti rispetto al modello entry level di precedente generazione.
In condizioni di massimo carico di lavoro, Geforce GTX 680M pretende un grosso pegno da pagare in termini di assorbimenti, limitando l'autonomia a meno di un'ora e mezza.
Temperature
- Temperatura della stanza: 23°C
°C misurati sul lato superiore del notebook | °C misurati sul lato inferiore del notebook | ||||||||||||||||||||||||||||||||
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Blu: Idle |
Lato superiore: Il sistema di raffreddamento è talmente ben studiato ed efficiente che, nonostante i carichi di lavoro imposti a CPU e GPU, riesce a garantire valori di esercizio ottimali che si traducono in temperature sul piano tastiera appena tiepide, quasi inavvertibili, piuttosto confortevoli..
Base: E' ovvio che il calore da qualche parte deve pur andare e, fortunatamente, viene scaricato alla base, lato in cui sono orientati CPU e GPU. Le temperature arrivano a toccare anche i 50 gradi, ma c'è da ricordare che essendo M17X-R4 un pesante sistema DTR, difficilmente vi capiterà di usarlo appoggiato alle vostre gambe.
Peso
Il peso è rimasto invariato rispetto alla precedente generazione di macchine Alienware, quantificabile in 4,3 kg per computer + batteria e circa 800 grammi per l'alimentatore.
Per valutare la qualità del pannello LCD ci serviamo di un certo numero di test e strumenti. In ogni caso i test vengono effettuati impostando i parametri del monitor (solitamente luminosità e contrasto) secondo i valori di fabbrica, pulendolo perfettamente da polvere o altre tracce di sporco e lasciandolo pre-riscaldare per almeno mezz'ora.
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Gamut (insieme di colori che il pannello è in grado di riprodurre): utilizziamo il colorimetro Spyder 3 Elite di Datacolor per verificare quanto la gamma di colori riprodotta dal monitor del notebook sia compatibile con la gamma di colori che ci si aspetta da un dispositivo RGB.
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Uniformità: utilizziamo il colorimetro Spyder 3 Elite anche per verificare l'uniformità della retroilluminazione dello schermo. Effettuiamo le misure in 9 punti suddividendo il pannello secondo una griglia 3x3 a valori di IRE pari al 100% (bianco) ed al 50% (grigio).
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Rapporto di contrasto: sempre lo stesso colorimetro ci permette di valutare il rapporto di contrasto effettivo considerando appunto il rapporto fra una immagine con luminanza al 100% ed una con luminanza allo 0%. Le misurazioni vengono effettuate variando la luminosità del display dal minimo al massimo consentiti dalle regolazioni.
La curva di Gamut del display del notebook Alienware M17X R4 è pessima, pari a quella del predecessore basato sullo stesso monitor con risoluzione di 1600x900 pixel. Le tonalità rosse sono decisamente sbiadite come quelle blu mentre quelle verdi troppo fluorescenti. Trattasi di un prodotto decisamente mediocre, da scartare a priori in luogo del pannello Full HD (con sovrapprezzo di 80 euro).
La distribuzione dell'illuminazione è nella media degli altri pannelli di monitor testati in precedenza. Il punto più luminoso è nella parte alta a destra mentre quello più scuro sempre in alto ma a sinistra. La differenza fra il punto più luminoso e quello meno luminoso è del 20% circa.
La curva gamma misurata sul monitor si adagia su quella standard a gamma 1.8. Generalmente sarebbe meglio che il monitor seguisse quella a gamma 2.2 ma tutto sommato non è questo il difetto più evidente.
La linea di schede video Mobile serie 600 di Nvidia è stata presentata contestualmente all'avvento di Ivy Bridge. Nella declinazione iniziale e, soltanto per quel che riguarda i prodotti gaming, si presentava come serie ibrida, che univa GPU di vecchia generazione (architettura Fermi), con prodotti novelli, basati su chip GK104.
Nuova serie di GPU Mobile NVIDIA basate su Kepler e Fermi |
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GTX 660M | GTX 670M | GTX 675M | GTX 680M | |
Architettura | Kepler | Fermi | Fermi | Kepler |
Processo produttivo | 28nm | 40nm | 40nm | 28nm |
Cuda Cores | 384 | 336 | 384 | 1.344 |
Nome in codice | GK107 | GF114 | GF114 | GK104 |
Bus memorie | 128 bit | 192 bit | 256 bit | 256 bit |
Numero Transistors | ND | 1.950 Milioni | 1.950 Milioni | ND |
Tipologia Memorie | GDDR5 | GDDR5 | GDDR5 | GDDR5 |
Velocità di clock GPU | 835 MHz | 598 MHz | 620 MHz | 720 MHz |
La linea ha subito, proprio in questi giorni, un'ulteriore evoluzione con i modelli MX: GeForce GTX 670MX, 675MX e 680MX rimpiazzano le "vecchie" GeForce GTX 670M, 675M e 680M. Nel caso di GeForce GTX 670MX e 675MX si tratta di prodotti Kepler a tutti gli effetti che mettono definitivamente in pensione i modelli Fermi, mentre GTX 680MX subisce un'ottimizzazione prestazionale rispetto a GTX 680M derivante dalle maggiori frequenze di clock per il core video, memorie e maggior numero di Cuda Cores.
Fine 2012, Geforce GTX 600M Family - Kepler Only. |
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GTX 660M | GTX 670MX | GTX 675MX | GTX 680MX | |
Architettura | Kepler | Kepler | Kepler | Kepler |
Processo produttivo | 28nm | 28nm | 28nm | 28nm |
Cuda Cores | 384 | 960 | 960 | 1.536 |
Velocità di Clock | 835 MHz | 600 MHz | 600 MHz | 720 MHz |
Bus memorie | 128 bit | 192 bit | 256 bit | 256 bit |
Tipologia Memorie | GDDR5 | GDDR5 | GDDR5 | GDDR5 |
Velocità di clock | 2.000 MHz | 1.400 MHz | 1.800 MHz | 2.500 MHz |
Banda Memorie | 64 GB/s | 67,2 GB/s | 115,2 GB/s | 160 GB/s |
Cos'è successo a GTX 680M? La cura ricostituente è evidente, ed attendiamo a breve un sample del prodotto per verificarne l'incremento prestazionale.
GTX 680M vs 680MX | ||
GTX 680M | GTX 680MX | |
Architettura | Kepler | Kepler |
Processo produttivo | 28nm | 28nm |
Cuda Cores | 1.344 | 1.536 |
Velocità di Clock | 720 MHz | 720 MHz |
Bus memorie | 256 bit | 256 bit |
Tipologia Memorie | GDDR5 | GDDR5 |
Velocità di clock | 1.800 MHz | 2.500 MHz |
Banda Memorie | 115,2 GB/s | 160 GB/s |
Eppure, questi numeri li abbiamo già visti da qualche parte... non è che hanno messo anche stavolta delle GPU Desktop nei nostri notebook? Era successo con GTX 670M e 675M, che altri non erano che GeForce GTX 560 e GTX 560Ti sotto cura dimagrante per clock di core e memorie, per abbassarne i consumi e la produzione di calore.
GTX 680M - 680MX a confronto con prodotti Desktop | ||||
GTX 680M | GTX 670 | GTX 680MX | GTX 680 | |
Architettura | Kepler | Kepler | Kepler | Kepler |
Processo produttivo | 28nm | 28nm | 28nm | 28nm |
Cuda Cores | 1.344 | 1.344 | 1.536 | 1.536 |
Velocità di Clock | 720 MHz | 915 MHz | 720 MHz | 1.006 MHz |
Bus memorie | 256 bit | 256 bit | 256 bit | 256bit |
Tipologia Memorie | GDDR5 | GDDR5 | GDDR5 | GDDR5 |
Banda Memorie | 115,2 GB/s | 192,2 GB/s | 160 GB/s | 192,2 GB/s |
Adesso si capiscono molte cose e si spiegano molti perchè. Nvidia può chiaramente affermare di aver prodotto una delle più veloci GPU mobile al mondo con cognizione di causa, poichè ha preso la sua più veloce GPU Desktop, l'ha ridimensionata, vi ha aggiunto alcune tecnologie utili a migliorarne l'efficienza energetica ed ha regolato qualche parametro per farla stare in un notebook.
In questa pagina sono riportati i grafici del confronto tra tutte le proposte di fascia alta di casa Nvidia, eccezion fatta per GTX 680MX di cui ancora non disponiamo un sample.
Far Cry 2
Stalker: Clear Sky
Devil May Cry 4
The Last Remnant
Stalker: Call of Prypiat
Mafia II
World in Conflict
Sniper Elite V2
Tactical shooter sviluppato da Rebellion Developments e basato sull'engine Asura con supporto DirectX 11. Il gioco implementa funzioni avanzate di Supersampling, DirectCompute Accelerated Antialiasing e DirectCompute Accelerated Post Processing.
- GTX 680M: Full HD (limitazione monitor)
- VGA desktop: 2048x1536
Come avete avuto modo di osservare dai grafici, sembra che esistano dei problemi di compatibilità nella modalità No - AA, poichè GTX 680M subisce un taglio prestazionale decisamente evidente nei confronti della concorrenza. Infatti, in modalità con AA tutto torna in ordine, ed il livello di prestazioni è tale da giustificare la caratura del prodotto.
Unigine Heaven 3.0
Ultima versione del benchmark 3D "Heaven" basato sull´omonimo motore grafico proprietario Unigine in grado di sfruttare le API DirectX 11. Nelle nostre prove abbiamo cercato di evidenziare le differenze prestazionali con i seguenti settaggi della Tessellation: Normal ed Extreme.
- GTX 680M: Full HD (limitazione monitor)
- VGA desktop: 2048x1536
I valori restituiti da GTX 680M sono, in entrambi i casi, soddisfacenti: ci si avvicina ad HD7950 in entrambi i casi. Le velocità di clock decisamente ridotte per core e memorie fanno da vera e propria discriminante al confronto con i prodotti desktop.
Metro 2033
Sparatutto in prima persona con ambientazione post-apocalittica sviluppato da 4A Games e pubblicato da THQ. Il gioco supporta appieno tutte le feature DirectX 11, come tessellation e DirectCompute, e per questo richiede molte risorse hardware.
- GTX 680M: Full HD (limitazione monitor)
- VGA desktop: 2048x1536
Uno dei titoli più evoluti degli ultimi anni, Metro 2033 continua a mietere vittime nonostante l'età. GTX 680M può offrire una corretta esperienza videoludica solo con Antialiasing disattivato. La controparte Desktop riesce a far meglio, ma l'asticella delle medie resta decisamente bassa.
Lost Planet 2
Avventura d´azione sci-fi di CAPCOM disponibile in versione DirectX 9 e DirectX 11 nella quale vengono pesantemente sfruttati effetti di tesselation.
- GTX 680M: Full HD (limitazione monitor)
- VGA desktop: 2048x1536
Lost Planet II rende giustizia a GTX 680M, esaltandone le prestazioni e le varie potenzialità. L'asticella dei 50 fps è ampiamente superata in entrambi i casi.
Passion Leads Army
Sparatutto multiplayer online attualmente in sviluppo da Giant Interactive. Il gioco è costruito intorno all'UE3 con supporto DX11 e fa un massiccio uso di Tesselation con aggiunta di HBAO (Horizon-Based Ambient Occlusion) e Bokeh-DOF. Volendo è possibile attivare gli effetti PhysX tramite GPU.
- GTX 680M: Full HD (limitazione monitor)
- VGA desktop: 2048x1536
Passion Leads Army permette a GTX 680M di raggiungere risultati stratosferici, tali da superare tutte le proposte AMD in gioco e di avvicinarsi a GTX 680 e 670. Non dobbiamo però dimenticare che questo benchmark è sviluppato in diretta collaborazione con Nvidia, indi le ottimizzazioni verso i prodotti del camaleonte verde diventano piuttosto evidenti.
Rieccolo. E' tornato per recitare la parte del leone. Naturalmente, se supportato da un buon portafogli, poichè una configurazione come quella che abbiamo appena analizzato costa più di 3.000 Euro. Il modello base da 1.500 euro è comunque adatto al gaming pesante, anche se poi bisogna darsi una regolata in termini di dettaglio grafico e risoluzione video.
M17X è un'icona nel mondo videoludico mobile. Nella sua quarta reincarnazione, rappresenta il meglio della tecnologia Alienware, offrendo hardware di nicchia unito a finezze come il rivestimento soft touch per il corpo macchina e l'impiego della lega di magnesio per le parti interne del telaio. Il sistema di illuminazione AlienFX gioca un ruolo chiave a livello di personalizzazione e fornisce valore aggiunto, permettendo all'utente di sbizzarrirsi con chicche estetiche che nessun altro ha sinora proposto.
Vista la stretta parentela con i modelli di precedente edizione, la maggior parte dei commenti resta identica a conferma di quanto avevamo scritto e poi verificato nel tempo confrontandoci con alcuni possessori di questi notebook, con community online e con gli utenti del nostro forum.
1Design (come da precedente recensione). Alienware ha capito da un pezzo che la forza di un prodotto non è insita nel solo hardware, ma deve soddisfare anche la parte estetica. Le macchine portatili della casa extraterrestre sono state caratterizzate da un design sui generis sin dagli inizi, idea in seguito adottata anche da Asus per la linea RoG e Toshiba od MSI, rispettivamente, con le macchine Qosmio e GX/GT. M17X-R3 colpisce chiunque: la linea è estremamente aggressiva ed, allo stesso tempo, non sfocia negli eccessi, risultando gradevole sia ai giovanissimi che a chi ha una certa età. Il rivestimento soft touch nero ha un che di elegante e, se si ha dimestichezza con il pannello di controllo Alienware, si possono creare combinazioni di colore gradevoli, vestendo il proprio computer come realmente lo si vuole. L'idea è stata in parte ripresa da MSI con i modelli GX e GT780, che offrono una tastiera a zone programmabili nel colore, mentre Asus si è fermata alla sola retroilluminazione bianca.
2Dimensioni (come da precedente recensione). Con un sistema di raffreddamento così potente ed hardware di una certa caratura, questo computer non può essere l'HP Envy od il MacBook di turno. E' grosso e pesa 4,3 kg. Amen.
3Performances. Over The Top. M17X R4 è stato dotato di un veloce Core i7 3610QM Ivy Bridge che, al pari di proposte concorrenti come Asus G75Vw, fornisce muscoli a non finire per le operazioni più comuni e quelle di calcolo avanzato. E' ovvio che, disponendo di un budget più elevato, si possono installare processori ancor più potenti ma, in verità, non se ne sente poi così tanto bisogno. La GPU GTX 680M tampona le eventuali mancanze della CPU, dimostrandosi all'altezza di ogni situazione e diventando un temibile rivale per la proposta avversaria di casa AMD, HD 7970M.
4Memoria (come da precedente recensione). Gli otto gigabytes sono decisamente sufficienti. L'espandibilità incontra il limite dei 32 GB: dubitiamo che qualcuno possa dotare una macchina gaming di tale quantitativo di memoria.
5 Connettività (come da precedente recensione). Eccellente. La macchina è dotata di due porte USB 2.0, due porte USB 3.0, una porta USB - eSATA, due porte HDMI con segnale audio, una porta MiniDP, una porta VGA 15-pin, una connessione RJ45 per Lan, un lettore di schede di memoria SSD - MMC, un controller Bluetooth 3.0 ed una scheda di rete WiFi Dell 1500, liberamente upgradabile ad Intel Centrino Serie 6000 o BigFoot Networks Killer con una spesa minima.
6Mobilità e autonomia. La macchina pesa quattro kg e mezzo, a cui vanno aggiunti gli 800 grammi dell'enorme alimentatore da 240 Watts. L'autonomia operativa è eccezionale, e tocca le quattro ore senza problema alcuno. Il problema è l'avere invece i muscoli per portarsi appresso un tale bisonte.
7Display (come da precedente recensione). Probabilmente l'unico vero punto debole di questo sistema a causa di una qualità non così elevata come ci saremmo aspettati ed una risoluzione tutto sommato non proprio al di fuori del comune. E' comunque possibile dotare il sistema, con un ulteriore sovrapprezzo, di un pannello Full HD 1080p.