Diciamocelo francamente, Optane non è mai stata una soluzione praticabile per l'utente finale: costosa, legata alla piattaforma Intel e non eccessivamente sicura dal punto di vista Software (essendo un ibrido SSD-HDD, i dati potevano corrompersi irreparabilmente ... come è accaduto anche a me).

Le vendite delle soluzioni NAND Flash di Intel non versano in buono stato da diverse trimestrali, come da noi sottolineato periodicamente, ed Optane non è altro che l'immenso specchio di questa tragica situazione. Sarebbe potuto essere un sistema di storage fantastico (le velocità di lettura erano astronomiche appena commercializzato), ma si decise di renderla una soluzione di nicchia per gli utenti Intel, quando ancora erano la maggioranza. Noi stessi puntualizzammo ciò nella nostra recensione della prima generazione di Optane.

Possiamo affermare, quindi, che stiamo assistendo al funerale delle memorie 3D XPoint, create da una joint venture tra Intel e Micron. Nel 2018 le due aziende decisero di sviluppare queste memorie separatamente, in quanto la visione commerciale differiva notevolmente. Nel 2021 Micron pose la parola fine al loro utilizzo, considerate le scarse vendite. Ora, un anno dopo, è la volta di Intel. Dopo aver venduto le proprie FAB dedicate alle NAND Flash a SK Hynix nel 2020 per 9 mld di Dollari, Intel esce definitivamente di scena dal mercato Storage come produttore. Ora sarà semplicemente un assemblatore, al pari di Kingston.

Optane, l'ennesima tecnologia che sarebbe potuta essere un qualcosa di mostruoso e che, invece, si è rivelata un buco nell'acqua. Peccato.