L’8 settembre il New York Times ha pubblicato un lungo articolo, completo di intervista, dove si è parlato delle future periferiche di gioco allo studio, tra cui il casco per la realtà virtuale aumentata. Valve, infatti, starebbe studiando nuovi controller da gioco così da favorire sia l’immedesimazione del giocatore sia un più elevato controllo dell’avatar in gioco: “Even basic input, the keyboard and mouse, haven’t really changed in any meaningful way over the years”.

 

 

Alla luce di queste dichiarazioni su un forum cinese sono apparse ulteriori indiscrezioni riguardo la futura console da gioco di Valve, la “SteamBox”, e le sorprese non mancano. Secondo quanto riportato in questi rumor la console di Valve in realtà sarebbe solamente un PC Desktop certificato per lavorare senza problemi di incompatibilità tra i vari componenti.

Nei forum, nei siti di hardware, ci si sta domandando, fin dall’inizio, come Valve potrà risolvere i problemi di aggiornamento della console, come potrà vendere a buon prezzo la stessa, realizzata con componenti hardware desktop, ed altri quesiti simili. Tutte domande puntuali, realistiche, cui però non si è saputo dare ancora una risposta concreta.

Se effettivamente la futura SteamBox dovesse rivelarsi un PC Desktop con componentistica certificata il cerchio potrebbe quadrare. Valve si concentrerebbe sulle periferiche da gioco, e collaborerebbe con le case produttrici di hardware per la realizzazione dei driver e dei software di gestione. In particolare la casa che starebbe collaborando maggiormente con Valve pare sia proprio AMD, e ciò non dovrebbe meravigliare, per vari motivi: AMD ha già iniziato una specie di collaborazione con Valve permettendo l’aggiornamento dei driver Catalyst tramite Steam, ha le proprie GPU all’interno di due delle tre console attualmente in commercio, e ciò permetterebbe un porting meno faticoso dei titoli console sulla “SteamBox” (Continueremo a chiamare così il PC certificato), ed inoltre questo permetterebbe di collaborare attivamente allo sviluppo dei driver Catalyst per Linux (quasi del tutto Open, ormai) così da certificarne l’utilizzo. Non va dimenticato che Valve sta preparando il porting di Steam per Linux (Ubuntu in particolare) e il poter gestire in maniera autonoma sia lo sviluppo del SO, sia di Steam sia dei driver renderà la piattaforma quasi del tutto priva di incompatibilità, almeno teoricamente.  

La SteamBox, in conclusione, non sarebbe nient’altro che un PC Desktop certificato per funzionare sotto Linux, con hardware AMD e periferiche Made in Valve. Questo permetterà a Valve di avere una piattaforma su cui far sviluppare le Software House, soprattutto Indie, con hardware certificato, ai videogiocatori di continuare ad assemblare la propria macchina da gioco secondo le proprie esigenze e, in ultimo, potrebbe rendere Linux finalmente appetibile al grande pubblico.