Abbiamo scritto, qualche settimana fa, come Intel utilizzi un nanometro tutto suo per determinare la grandezza dei transistor, e come abbia utilizzato molto liberamente questa peculiarità per confrontare i propri nodi produttivi con quelli dell'attuale rivale più pericoloso, TSMC.
Morris Chang, CEO e fondatore di TSMC, ha deciso di rompere il silenzio in cui si è chiuso durante questi decenni, per fare finalmente chiarezza sulla situazione. Se fino a qualche anno fa, a Chang e soci, non poteva interessare minimamente di entrare in attrito con il gigante di Santa Clara (non essendo una fonderia conto terzi), oggi le cose sono molto diverse. TSMC produce chip (le APU custom di AMD, i SoC per smartphone e tablet, ecc) per i diretti concorrenti di Intel, ma soprattutto quest'ultima ha le “rubato” un grosso cliente, Altera, convincendola a produrre sui 14nm 3D Tri-Gate.
La guerra è ormai alle porte, e non si può più transigere su nulla. Una volta, forse, si poteva sorvolare sui grafici ballerini di Intel, ma oggi no, e la risposta è davvero pungente, già dall'incipit: “Let me comment on Intel's recent graph shown in their investor meetings, showing on the screen. I -- we usually do not comment on other companies' technology, but this -- because this has been talking about TSMC technology and, as Chairman said, has been misleading, to me, it's erroneous based on outdated data”, ha affermato Morris Chang.
Ad accompagnare il testo vi è anche una slide, modifica diretta di quella mostrata da Intel, come è possibile osservare. I 16nm di TSMC sembra non siano peggiori dei 14nm di Intel, in quanto a densità, anzi, sembrano addirittura migliori in rapporto ai costi di produzione che TSMC si aspetta. Logicamente, anche questi dati vanno presi con le pinze, al pari di quelli Intel, ma la situazione è chiara: il vantaggio tecnologico della casa di Santa Clara potrebbe avere i mesi contati.
La corsa a quattro (Intel, Samsung, GloFo e TSMC) per i 14/16nm è appena cominciata, ma la lotta sembra essere già entrata nel vivo.