Il reparto marketing di AMD ancora una volta si rende protagonista di un clamoroso scivolone, mandando su tutte le furie molti dei propri simpatizzanti e facendo diventare di fatto un bersaglio facile per i detrattori la casa in rosso.
A far scoppiare una due giorni d’inferno sui forum e sui social network ci ha pensato una semplice icona, quella che clickata avrebbe portato l’utente sul sito ufficiale di Quake Champions, ultimo titolo di Bethesda. Si tratta semplicemente di un collegamento sul desktop ad una pagina web, al fine di pubblicizzare il recente pieno supporto di Bethesda ed id Software ai prodotti di AMD, Ryzen in particolare: "We're very excited to be working with Bethesda and we wanted to make it easy for Radeon users to sign up for the Quake Champions beta program. Our installer placed a shortcut on gamers’ desktops – we've updated our 17.4.4 release and this shortcut install has been removed. We apologize if this has caused any inconvenience for anyone" ha affermato un portavoce di AMD dopo le urla di indignazione levatasi nei forum.
Sono stati i recentissimi driver Crimson 17.4.4 (Rilasciati il 27 Aprile) ad integrare questa innocua “pubblicità” che però, come accennato, ha scatenato ogni tipologia d’utente: dagli utenti storici AMD, che si sono sentiti presi in giro, vedendo nella casa in rosso la paladina della correttezza assoluta, agli utenti NVIDIA ed Intel, i quali non hanno perso tempo a sbeffeggiare gli utenti rossi per quanto sono boccaloni nelle loro ottuse credenze.
Certo, AMD è corsa subito ai ripari, eliminando in meno di 24 ore dai driver l’icona “maledetta” di Quake Champions (I driver attualmente disponibili al download non integrano più questa pubblicità), ma il danno sembra essere fatto: servono anni per costruirsi un’immagine (Attualmente, lato driver, per noi AMD è superiore a NVIDIA), ma molto poco per distruggerla, soprattutto se si è gli outsider, e questa volta AMD vi è andata vicina.
Speriamo che questa lezione le serva per il futuro: attualmente non ha la forza di NVIDIA o Microsoft per inserire, rispettivamente, adware o pubblicità (Candy Crush, e altri giochi di qualità infima) nei propri software e uscirne indenne. La scelta è stata fatta in buona fede, al fine di pubblicizzare un'importante partnership, ma in un mondo tanto concorrenziale bisogna pensare almeno 10 volte prima di intraprendere un'azione del genere.