Da un IDF all'altro Intel continua ad elogiare il lavoro fatto per portare l'architettura Haswell ad un livello di feature per overclock superiore a quello della precedente generazione (Sandy/Ivy Bridge).
Operazione non difficile agli occhi di un utente comune ma estremamente complessa dal punto di vista ingegneristico, considerando la sfida presentatasi dinanzi agli ingegneri di Santa Clara riguardante il FIVR.
Cos'è il FIVR? Il FIVR, acronimo di Fully Integrated Voltage Regulator, è la più grande novità tecnica introdotta da Intel con Haswell. Fino a ora tutte le CPU hanno sempre avuto un sistema di regolazione della tensione esterno composto da diversi circuiti, ciascuno dedicato ad una precisa porzione del processore: c'era il Vcore per la tensione dei core, Vio per l'Input Offset, Vgfx per l'iGPU, Vsa per il system agent e Vpll per il generatore di clock. Con Haswell tutte le tensione partono da un unico segnale (Vccin) che confluisce nel regolatore di tensione integrato (iVR) per poi essere distribuito alle varie parti della CPU.
Si tratta di un grande miglioramento dal punto di vista dell'efficienza e del risparmio energetico, perchè consente di avere un'unica sorgente in grado di distribuire in maniera diretta l'alimentazione dove effettivamente necessario (es. se il controller PCIe integrato non viene utilizzato può essere downvoltato in tempo reale). Ovviamente questo non significa che le schede madri non avranno più la sezione VRM, l'ingresso Vccin al FIVR dovrà pure arrivare da qualche parte, anzi ora sarà richiesto un input ancora più pulito (ripple, noise ecc.).
Un meccanismo del genere rende semplice l'implementazione di un sistema di auto-overvolt per supportare la funzione Turbo Mode, ma crea problemi quando si deve interviene manualmente sulla tensione. Intel invece è stata brava ed è riuscita a riproporre tutte le feature dell'overvolt che abbiamo visto in Ivy Bridge, mettendo a punto una soluzione definita di "Manual override" che forza il sistema di auto-controllo e consente di fornire fino a 2v di alimentazione ai core del processore (previo adeguato raffreddamento, leggi: LN2).
Passiamo all'overclock vero e proprio. Haswell offre un controllo sul BCLK (Base CLocK) ispirato a quello delle CPU Sandy Bridge-E, con un offset di 100/125/167 MHz ottenuto con i rapporti base 1.00x/1.25x/1.67x, pur mantenendo lo stesso vincolo sul range di modifica visto in Sandy/Ivy Bridge, parliamo di un 5~7% di tolleranza (Es. impostando il BCLK a 100MHz si potrà massimo arrivare a 107 MHz).
Il principale aumento di clock continuerà a venire dal moltiplicatore sbloccato verso l'alto (sui processori K-series), a tal proposito su Haswell il limite è salito da 63x a 80x (teoricamente si potranno raggiungere gli 8GHz con raffreddamenti estremi) ma è indubbio che i tre offset impostabili daranno una grande mano nel finalizzare meglio la frequenza di clock.
Al pari dei core anche gli altri elementi sono sbloccati ed overcloccabili (in automatico o manualmente). Sarà possibile fornire fino a 500mV in più sulla iGPU e modificare il moltiplicatore fino a 60x con step di 50MHz alla volta. L'iMC (Integrate Memory Controller) supporterà memorie DDR3 fino a 2933 MHz di clock (effettivo) a passi di base clock di 200 MHz o 266 MHz con moltiplicatore a 11x.
Insomma per quanto riguarda l'overclock con Haswel ci sarà da divertirsi.