Correva il giugno del 2014 quando Roawen Chen, Senior Vice President of Global Operation presso Qualcomm, affermò al ConFab di Las Vegas che la, così detta, Legge di Moore era ormai morta. Questa affermazione, come avemmo modo di constatare, non era determinata da un odio viscerale verso Intel, la casa che l'ha supportata e resa reale per due decenni (la chiamiamo Legge, sebbene in realtà sia più un Assioma), ma da una constatazione oggettiva: Chen semplicemente affermò che i costi sempre più elevati di Design e Produzione sarebbero risultati deleteri per quelle aziende che cercano di realizzare chip dalle prestazioni elevate.
Nel 1965 Gordon Moore, allora alla Fairchild, affermò che ogni 12 mesi si sarebbe potuto integrare un numero doppio di transistor in un chip di pari superficie, grazie all'avanzamento dei Processi Produttivi. Nel 1975 aggiornò la propria osservazione, passando da 12 a 24 mesi. La Legge di Moore, nell'arco degli ultimi due decenni, è stata associata anche ad un raddoppio delle prestazioni ogni 2 anni, e se questa affermazione può risultare vera fino a Nehalem, da Sandy Bridge in poi è sorto più di qualche dubbio presso l'utenza, nonostante le affermazioni altisonanti di Intel (Ancora oggi un i5-2500K è una signora CPU, a 5 anni dall'introduzione!).
Oggi, due anni dopo l'affermazione di Chen, anche Intel ammette che la Legge di Moore sembra essere giunta al capolinea. O, meglio, la parte della Legge che vuole il raddoppio delle prestazioni ogni 24 mesi. William Holt, Executive Vice President e General Manager dell'Intel's Technology and Manufacturing Group, ha affermato: “The best pure technology improvements we can make will bring improvements in power consumption but will reduce speed”.
Abbiamo già visto con Haswell e Broadwell (i7-4790K @ 4,2 GHz → i7-5775C @ 3,6 GHz) che la frequenza operativa stock sta diminuendo rispetto alle CPU della precedente generazione, a parità di architettura, passando ad un nodo più recente (22nm → 14nm), e nel prossimo futuro questo sarà un trend cui dovremo fare l'abitudine. Ancora una volta, citando Chen, i produttori di SoC e CPU saranno chiamati principalmente ad integrare un numero di feature sempre maggiori, e non a cercare le prestazioni pure. I nodi che verranno permetteranno l'integrazione di un numero sempre maggiore di transistor e consumi minori, ma non di mantenere le attuali frequenze operative.