L'International Solid-State Circuits Conference, detta più comunemente ISSCC, è un evento sconosciuto ai più, eppure da questo saltano fuori sempre informazioni interessanti. Dedicato al pubblico professionale, viene spesso snobbato dai siti più dediti al gossip e agli articoli di facile presa.
Anche quest'anno, come quelli passati, ci ha regalato un'ulteriore chicca. Durante il proprio Keynote, Intel, nella persona di Vivek K. De (Fellow and director of Circuit Technology Research presso gli Intel Labs), ha parlato di Haswell e del suo Fully Integrated Voltage Regulator, di cui abbiamo parlato spesso. Tale tecnologia non è stata una trovata estemporanea, come molti possono credere, per tamponare l'attacco dei SoC ARM, e limitare i consumi delle proprie CPU. Sull'IVR Intel era al lavoro da tempo, più precisamente dal 2007.
Fu testato per la prima volta nel 2008 sui Core 2 Duo, con un chip montato sullo stesso package, ma non on-die. Successivamente è stato realizzato un prototipo apposito, l'Ozette, molto più raffinato. Lo stesso chip di controllo dei voltaggi non solo gestiva in maniera più precisa i vari stadi, ma spegneva anche parte dei propri regolatori di tensione inutilizzati.
Tale tipologia di IVR fu poi utilizzata con un prototipo esclusivo, nel 2010, dotato di 48 core IA-32 (Denominato Single-chip Cloud Computer - SCCC), così da testarne le effettive capacità operative in situazione di stress estremo. Il sistema era tanto raffinato che il Sistema Operativo, attraverso la virtualizzazione di altri SO, poteva gestire ogni singolo chip come un computer a parte, nelle tensioni, nelle frequenze ed in ogni altra funzione.
Schema del SCCC a 48 core
Con Haswell, finalmente, la tecnologia IVR è pronta a fare il proprio grande debutto, perfettamente rodata ed affidabile.