Questa voce si sta facendo sempre pressante tra i principali analisti informatici, soprattutto asiatici. Lo stesso Hiroshige Goto, in questo speciale su Hawaii, ha ventilato l'ipotesi che AMD possa usare i 16nm FinFET di TSMC, saltando a pié pari i 20nm planari.

 

 

D'altra parte, non è una novità assoluta. Tre settimane fa Carl Wakeland, Fellow Design Engineer in AMD, ha affermato che i 20nm di TSMC, al momento, non sono convenienti per essere utilizzati con le GPU della casa di Sunnyvale. Costano troppo per i vantaggi che possono offrire (costo delle maschere litografiche, di design, ecc), ma soprattutto, come abbiamo già avuto modo di scrivere, non possono garantire nessun boost relativamente alle frequenze di funzionamento, almeno non pari a quello che si ha avuto con il passaggio 40nm → 28nm. TSMC ha studiato i 20nm per la produzione di chip Mobile, ed infatti sono stati chiamati, dalla stessa fonderia taiwanese, “20nm SOC”.

Per realizzare le GPU, e soprattutto le GPU ad alte prestazioni, TSMC punta molte delle proprie speranze sui 16nm FinFET, come è stato scritto in questa news: garantiscono una maggiore densità (e quindi una superficie del Die minore), offrono consumi minori, e non dovrebbero costare poi molto di più, per la clientela, rispetto ai 20nm. Inoltre, fattore da non sottovalutare, dovrebbero essere pronti appena sei mesi dopo i 20nm.

AMD, considerate tutte queste variabili, potrebbe continuare con questa line-up per tutto il 2014, affinando Hawaii, per poi far uscire Pirate Island High-End e Mid-End a fine 2014-inizio 2015 con i 16nm FinFET. I 20nm sarebbero utilizzati per la fascia medio-bassa (Die-Shrink di Cape Verde?).