Chi mette in giro voci riguardo la presunta acquisizione di AMD da parte di qualche grossa azienda lo fa per due motivi: o è certo che questa fantomatica azienda ha raggiunto un accordo con Intel per la cessione delle royalties sul'architettura x86, o lo fa per specularci.

 

 

Intel e AMD negli anni passati hanno stretto un accordo in cui si impegnavano a scambiarsi vicendevolmente, senza però dichiarare secondo quali termini finanziari, l'utilizzo di alcune tecnologie e brevetti: in particolare Intel avrebbe utilizzato le estensioni a 64 Bit di AMD, mentre quest'ultima avrebbe sfruttato la licenza sull'architettura x86 di Intel. Questo accordo, però, è valido solo per AMD, non per un’eventuale società che acquisti AMD.

Nel caso questo accada, le possibilità sono due: o l’azienda acquirente di AMD trova subito un accordo monetario con il colosso di Santa Clara, o si decide tutto in tribunale, con la possibilità che i prodotti AMD basati su x86 possano essere dichiarati illegali e quindi ritirati dal mercato fino al verdetto (con conseguente perdita di introiti).

Guarda caso, per il 2015 AMD commercializzerà processori Opteron basati su architettura ARMv8, secondo la roadmap della casa di Sunnyvale, e proprio quell’anno il contratto tra Intel e AMD sulle licenze sopra menzionate dovrà essere ridiscusso, in quanto in scadenza.

Forse non è un caso che alcuni mesi fa Mark Papermaster abbia affermato che AMD farà valere pesantemente i propri brevetti, soprattutto quelli relativi alle estensioni 64 Bit, ormai necessarie e immancabili (quelle Intel, chiamate EM64T, sono state pesantemente bocciate dai produttori software, e sarebbe impensabile un loro riutilizzo, oggigiorno).

Forse non è neppure un caso che AMD abbia deciso di assoldare la JP Morgan come consulente per la vendita, non di AMD stessa,  ma delle licenze relativamente ai propri brevetti hardware e software. Forse, ancora, non è neppure un caso che Ahmed Yahia Al Idrissi, della Mubadala Development Company (Principale investitore esterno in AMD), ora sieda alla Board of Directors di AMD. Forse, in ultimo, non è un caso che AMD abbia chiesto la collaborazione a varie agenzie di consulenza strategica, come la Boston Consulting Group.

 

Qualcuno potrebbe avere equivocato (di proposito o meno) questi movimenti, pensando ad una vendita. E se invece, come alcuni sostengono, AMD si sta preparando a diventare simile ad ARM? Dare in licenza le proprie CPU, in cambio di royalties.