Secondo quanto riporta Junko Yoshida su EETimes, l'azienda cinese Spreadtrum, cui Intel si è legata a doppio filo acquistandone il 20% delle azioni, utilizzerà i 14nm FinFET della casa di Santa Clara per produrre SoC ad alte prestazioni, a partire dal 2016.
Ad affermarlo è lo stesso CEO di Spreadtrum, Leo Li. Il poter utilizzare i 14nm di Intel, infatti, potrebbe mettere la compagnia cinese sullo stesso livello (almeno teoricamente) delle più blasonate MediaTek e Qualcomm, attese con i primi SoC FinFET a 14nm o 16nm tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016, grazie al minuzioso lavoro di tweak che sarà in grado di garantire questa partnership. In particolare, Li afferma che Spreatrum, passando da TSMC (dove vengono attualmente prodotti a 28nm i SoC SoFIA entry level) a Intel, effettuerà anche il passaggio completo dall'ISA ARM all'ISA x86: “Nowhere in a series of agreements the two companies signed last fall is it stipulated that Spreadtrum must switch from ARM-based architecture to Intel Architecture in future chips”.
Una svolta epocale, in quanto si tratterà non solo di lavorare con un'architettura completamente nuova, e ad alte prestazioni, ma anche su una serie di tool di sviluppo decisamente diversi rispetto a quelli standardizzati che troviamo presso le varie fonderie Pure-Play. Riuscirà Spreadtrum ad essere pronta nell'effettuare questo grande passo?
Attualmente, infatti, Spreadtrum sembra ancora ben ancorata ad ARM, come scrive sempre Junko Yoshida, in quanto i SoC realizzati in collaborazione con Intel stanno subendo diversi ritardi: “Whatever happened to the Intel Architecture-based SoCs that Spreadtrum and Intel were supposedly developing together? They were scheduled for rollout in the second half of 2015, but the project has apparently slipped”. Al momento l'unico SoC ad alte prestazioni di Spreadtrum in cantiere sarà ancora basato su ARM, ed utilizzerà i 16nm FinFET di TSMC: “Before the end of this year, the new SoC that will actually come out of Spreadtrum will use ARM-based octa-cores. That processor will be made by using Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.’s 16nm process technology”.
Sembra, in particolare, che lo slittamento dei SoC x86 possa essere correlato ai più elevati consumi delle architetture x86 rispetto a quelle ARM, ed alla domanda di Yoshida su quando questo problema possa venire risolto, Li ha risposto che potrebbero volerci anche tre anni: “Li thinks Spreadtrum can work with Intel to customize IA for power improvements. “Intel could fine tune it, and optimize it” for the mobile market. But that may be “three years from now,” Li said”.
A quanto pare la strada per diventare effettivamente competitiva nel mercato Mobile, per Intel, è ancora lunga. Lo dimostra il fatto che i recentissimi SoC Atom X3 non hanno avuto una grande accoglienza, a causa soprattutto delle prestazioni sotto le aspettative, e che la strategia dei Contra Revenue è dura a morire.