Una flebile voce proveniente da gsmarena sembra qualcosa più simile ad un grido di dolore che ad un rumor: Texas Instruments starebbe effettivamente sospendendo le proprie attività relative ai SoC dedicati a smartphone e tablet.

 

 

Questa notizia ai più potrebbe semplicemente sembrare un addio come tanti altri: la dura legge del mercato non prevede pietà per chi non riesce a generare utili, e Texas Instruments non può certamente portare avanti un progetto poco remunerativo o, addirittura, lesivo delle proprie finanze. Addio, quindi, ai SoC OMAP, che tante ottime recensioni hanno raccolto, e prodotti hanno equipaggiato, negli anni passati.

Ma addio, soprattutto, all’unico SoC, di un certo peso, per smartphone e tablet completamente esente da librerie proprietarie, l’unico SoC capace di abbracciare completamente la filosofia ARM, così da essere un prodotto aperto agli sviluppatori al 100%, grazie ad un tool di sviluppo completamente Open Source.

La strada della condivisione non paga, e molti altri esempi sono lì a dimostrarcelo, quindi con la dipartita di TI da questo mercato si vedranno sempre più soluzioni con delle caratteristiche tutte particolari, che renderanno sempre più impervio agli sviluppatori lo sviluppo di software interoperabili al 100%: nVidia, con Tegra, ha introdotto le proprie librerie grafiche, Samsung ha anch’essa delle proprie librerie, ed anche Qualcomm.

Come si evolverà il mercato dei SoC ARM, ma soprattutto quello dei terminali mobile? Potrebbe essere questa una manna dal cielo per Intel? Nel prossimo futuro, con una differenziazione sempre più marcata tra i SoC ARM, i vari produttori di software (compresa Microsoft) potrebbero fare marcia indietro nel supportarli: se è vero che vi saranno tanti SoC ARM differenti, soprattutto nelle librerie, è altrettanto vero che i SoC Intel saranno sempre gli stessi, e soprattutto saranno molto simili alle CPU Desktop. Sarà questo addio la chiave di svolta per il mercato mobile?