Pagine

Cancellato Mustang, si passa a Palomino

Successore diretto di Thunderbird sarebbe dovuto essere Mustang, un Thunderbird rivisitato con ben 1024Kb di cache! Un tale aumento della cache avrebbe portato la superficie del Die della CPU a più di 170 mm2 stimati, davvero immensa se paragonata ai 120 mm2 di Thunderbird.

Questo fatto, oltre a diminuire il numero di Die realizzabili per Wafer, avrebbe anche aumentato considerevolmente la possibilità che alcuni Die si rivelassero difettosi. Il tutto si sarebbe tradotto nell’impossibilità di vendere le CPU ad un prezzo concorrenziale, come era stato fatto fino ad allora. Va aggiunto che la nuova Fab30 di Dresda, l’unica Fab posseduta al 100% da AMD, contro la decina che possedeva al tempo Intel, operava ancora a 180 nm e che un upgrade della stessa a 150 nm o 130 nm, così da diminuire la superficie del Die di Mustang, avrebbe richiesto oltre che tempo anche ingenti investimenti.

Per risolvere la situazione, gli ingegneri di AMD si trovarono a dover tentare nuovamente la strada dell’azzardo dopo l’introduzione della Cache L2 on Die su un processo produttivo nuovo: avrebbero utilizzato le recenti memorie DDR Sdram. DDR è acronimo di Double Data Rate, e caratteristica di questa tipologia di Ram è la possibilità di trasmette i dati sia sul fronte di salita sia sul fronte di discesa del ciclo di Clock, raddoppiando di fatto la bandwidth delle classiche memorie Sdram.

Il Pentium 4 nei benchmark da ufficio e generalisti non godeva di un grosso vantaggio rispetto a Thunderbird, ma nelle applicazioni multimediali il divario si ampliava in maniera critica. Questo vantaggio era dovuto principalmente all’utilizzo della costosa memoria RDRAM di Rambus, capace di fornire alla CPU di Intel un’elevata bandwidth, molto superiore a quella che potevano fornire i moduli di Sdram allora utilizzati dalle schede madri per Socket 462.

Già a fine 2000 AMD commercializzò il chipset AMD-760, il quale supportava le DDR. Tale chipset riscosse un notevole successo poiché permetteva di sfruttare al meglio i processori AMD, i quali operavano, grazie al Bus EV6, a 200/266 MHz di bus effettivo a seconda del modello di T-Bird (100 o 133 MHz x2). Grazie al supporto di Via, con il chipset KT266, e di nVidia, con il chipset nForce, AMD poté utilizzare per la propria evoluzione dell’Athlon le DDR Sdram al massimo del loro potenziale.

E’ il 9 ottobre del 2001 quando AMD lancia finalmente sul mercato l’Athlon XP con core Palomino, destinato a sostituire l’Athlon con core Thunderbird. Questa evoluzione porterà con sé notevoli novità, non soltanto architetturali, ma anche di marketing.

Il core Palomino poté essere realizzato a 180 nm come il predecessore grazie ai miglioramenti architetturali, i quali permisero una diminuzione dei consumi nell’ordine del 20% e un aumento del 10% dell’IPC a parità di frequenza. Fu inoltre la prima CPU K7 ad integrare le istruzioni SSE (ma non SSE2), che tanto vantaggio stavano dando ai Northwood nelle applicazioni multimediali. Di Palomino fu anche commercializzata una versione per server, che prese il nome di Athlon MP (MultiProcessor), e che si sarebbe dovuta scontrare con il chiacchierato Xeon core Gallatin, processore che invece uscirà solo un anno più tardi.  L'ottima resa di queste CPU permise ad AMD di sostituire anche i Duron core Spitfire, basati su core Thunderbird, così da creare una CPU di fascia bassa dalle prestazioni comunque ottime.  Il core Palomino fu la base del core Morgan dei nuovi Duron.

Grazie all’aumento di IPC rispetto al core Thunderbird, l’Athlon XP poteva scontrarsi senza problemi con processori Pentium 4 dalla frequenza molto più elevata. Sfortunatamente per AMD, Intel, per arginare lo strapotere prestazionale della rivale, da mesi stava portando avanti una campagna pubblicitaria che poneva quale caratteristica principale della CPU la frequenza, affermando che solo questo valore determinava la potenza effettiva del processore.

Gli utenti meno smaliziati, cioè la quasi totalità, credette a queste affermazioni e ad AMD non rimase altro da fare che rispolverare il Performance Rating. Il Performance Rating fu inizialmente utilizzato da Cyrix e AMD ai tempi dei Pentium I, in quanto ci si rese conto che le proprie CPU, rispettivamente serie 6x86 e K5, avevano prestazioni similari alle controparti Intel sebbene operassero a frequenza minori. Per ovviare a questo difetto di marketing, perché di questo si trattava, diedero un nome commerciale alle proprie CPU non basandosi sulla frequenza ma sulla capacità di calcolo prendendo come metro di paragone le CPU di Intel. Ad esempio il K5 PR166 operava a 116 Mhz, e gli fu dato il nome PR166 perché, prestazionalmente parlando, era confrontabile con il Pentium 166.
Ecco quindi che con il core Palomino fa la sua ricomparsa il Performance Rating (PR): il modello di punta venne  chiamato Athlon XP 1900+, con una frequenza di funzionamento pari a 1600 Mhz.

Il suffisso XP fu inserito per rafforzare il fatto che si trattasse di processori veramente eccezionali. XP infatti non si rifaceva all'appena uscito Windows XP, ma era acronimo di Xtreme Performance (prestazioni estreme).

Il nuovo logo degli Athlon XP


L'introduzione del PR portò con sé anche conseguenze negative, già il giorno seguente la sua apparizione. I produttori di PC cominciarono a pubblicizzare i computer su cui erano installati i Palomino come operanti effettivamente alla frequenza del Performance Rating (1800+ = 1800 Mhz). Intel stessa accusò AMD di pubblicità fraudolenta. La casa di Sunnyvale, d'altro canto, mostrò come nelle recensioni l'Athlon XP 1800+ spesso superasse il Pentium 4 in alcuni benchmark, affermando che il PR fosse del tutto relativo. Si cercò quindi di venirne a capo senza chiamare in causa quale giudice supremo la Federal Trade Commission: fu chiamato a sbrogliare la faccenda un soggetto terzo, estraneo alle due società in lite, la Arthur Andersen, una delle più grandi multinazionali di revisione di bilancio e consulenza.

Dopo i primi mesi di furiose lotte nei forum, in articoli di riviste e nelle pubblicità, le acque si calmarono ed il Performance Rating, per AMD, poté divenire uno standard. Citando un articolo apparso su PC World, un dipendente di Alienware disse: "To the end user, all they need to know is the 1800+ will outrun a comparable 1.8-GHz chip”.