I sistemi di dissipazione costituiscono da sempre un interessante argomento di discussione grazie alle tecnologie che offrono continue possibilità di miglioramento. Esistono però dei limiti fisici oltre i quali non si può andare: se parliamo di dissipatori ad aria, il massimo che si potrebbe pensare di ottenere è una temperatura pari esattamente a quella ambiente. Chiaramente siamo in una situazione di pura idealità, irraggiungibile nei casi reali (a meno che non siate in grado di sconvolgere le leggi della fisica).
I produttori dei sistemi di raffreddamento puntano, dunque, a rendere sempre più efficienti i loro prodotti ovvero a trovare soluzioni che permettano di avvicinarsi il più possibile ala caso ideale. Tolti perciò i sistemi estremi che possono garantire il raggiungimento di temperature più basse di quelle ambiente grazie all'applicazione di una "forza" esterna (quella elettrica nel caso di celle di Peltier e frigoriferi di varia natura, quella di un sistema a temperatura inferiore a quella ambiente nel caso di azoto liquido e ghiaccio secco), chi deve usare il proprio computer nella sua quotidianità deve orientarsi su soluzioni funzionali che non richiedano alcun tipo di manutenzione.
Sarà anche per questo motivo che negli ultimi anni si è assistito ad un certo proliferare di sistemi di dissipazione a liquido all-in-one. Queste soluzioni, nate inizialmente dalle mani di alcuni appassionati, si sono poi imposte solo fra quella fetta di pubblico che, senza indugio alcuno, possiamo definire "enthusiast". L'ingresso in questo settore di nomi dotati di una certa forza commerciale ne ha poi allargato il campo d'azione ma non senza ridurne quel fascino del "fai-da-te".
Dalla iniziale necessità di scegliere ed assemblare pompe, radiatori, waterblock e vaschette attraverso tubi di gomma, dover manutenere l'impianto per evitare la formazione di alghe e ripristinare il liquido evaporato, si è passati a prodotti che, almeno dal punto di vista dell'installazione, sono "easy as 1-2-3", se proprio vogliamo pescare nel nostro spirito esterofilo. Facile come installare un dissipatore ad aria, ma con quali risultati?
La risposta a questa domanda, se guardassimo all'efficienza media dei kit a liquido all-in-one, sarebbe tutto sommato semplice: i risultati non sono dissimili da quelli di un buon dissipatore ad aria. Allora perché scegliere un sistema a liquido come quelli proposti in commercio? Le motivazioni sono, a nostro avviso, almeno un paio ma purtroppo non possono essere applicate a tutti i modelli disponibili. La garanzia di accesso ad una vasta platea di utenti ha fatto sì che molti produttori invadessero questo mercato ma non sempre con le competenze adeguate, tanto che non poche volte abbiamo trovato sulla nostra strada kit a liquido "inutili". Quando ci troviamo di fronte ad un prodotto ben bilanciato e adeguatamente realizzato, i vantaggi offerti rispetto ad un sistema di dissipazione ad aria sono:
- Minore rumorosità di funzionamento
- Migliore risposta all'overclock perché in grado di "strappare via" il calore al chip più velocemente
Oggi metteremo sul nostro banco di prova uno dei kit all-in-one più interessanti fra quelli presentati negli ultimi tempi. Lo analizzeremo non solo dal punto di vista delle prestazioni pure ma cercheremo di comprenderne i meccanismi per scoprire i migliori casi di applicazione e quelli per cui non varrebbe la pena acquistarlo, vuoi per i costi superiori, vuoi per le maggiori difficoltà di integrazione che, seppur ridotte al minimo, in una certa maniera persistono.
Fra i kit a liquido all-in-one, il Corsair Hydro Series H100 si presenta di dimensioni abbastanza ragguardevoli, in particolare per il suo radiatore a doppia ventola. L'idea di base è quella di offrire prestazioni elevate e strizzare l'occhio agli overclockers per scrollarsi di dosso quell'etichetta di concorrente diretto di un buon dissipatore ad aria. Si può fare di meglio e Corsair è qui per dimostrarlo.
Si parte già da un package ben progettato che prevede spazi appositi per ognuno degli elementi che fa parte del kit. Corsair tiene ognuno di essi imbustato per evitare che si rovini durante il trasporto.
Aprendo la confezione ci troviamo di fronte ad un kit già quasi completamente montato: pompa, waterblock e radiatore sono già collegati e sigillati per evitare qualunque dispersione del liquido per evaporazione. Non esiste più il concetto di vaschetta perché il liquido è tutto contenuto in questo circuito chiuso. Sono poi presenti due ventole da avvitare sul radiatore, kit di fissaggio per i socket di ultima generazione, la necessaria minuteria ed un paio di manuali di istruzioni per l'assemblaggio.