Il primo SoC a beneficiare della architettura big.LITTLE ideata da ARM è stato il Exynos 5410 di Samsung, il quale integra 4 core a basso consumo Cortex-A7 impostati a 1,2GHz e 4 core ad alte prestazioni Cortex-A15 impostati a 1,6GHz insieme una GPU Power VR SGX 544MP3 di Imagination Tecnologies.

Visto di recente a bordo del Meizu MX3 ed ancor prima sul Samsung Galaxy S4 i9500 insieme ai suoi problemi di surriscaldamento, questo SoC non ha avuto molto successo anche a causa della sua scarsa ed immatura implementazione; il suo funzionamento prevede l'utilizzo in maniera on-off dei due processori quad-core, incapaci di lavorare contemporaneamente.

Fortunatamente, l'architettura big.LITTLE può funzionare in 3 diversi modi:

  • Core Switching - ogni modulo formato da un core A7 e un core A15 viene visto come un unico core virtuale ma solo uno dei due è realmente attivo;
  • Cluster Switching - possono essere attivi o tutti i core A7 or tutti gli A15 proprio come avviene sul SoC Exynos 5410;
  • Heterogeneous Multi-Processing (HMP) - il kernel riconosce singolarmente gli 8 core e può utilizzartli tutti quanti assieme.

Esempio di utilizzo HMP con la suite Quick Office:

Esempio di utilizzo HMP insieme alla GPU Mali T-628 MP6:

Esempio di utilizzo HMP con il videogame Angry Birds:

La svolta di Samsung per il suo nuovo SoC Exynos 5420 sta, oltre che nell'impiego della potente GPU Mali T-628 MP6 di ARM e frequenze maggiorate per le CPU, nell'implementazione del Heterogeneous Multi-Processing che difatto lo rende un "vero" octa-core, grazie alla Cache Coherency Interface (CCI-400) che permette l'utilizzo simultaneo di tutti i core.

Attualmente non sono stati divulgati i risultati dei benchmark di questo SoC, ma basterà aspettare l'arrivo del nuovo Galaxy Note 3 e Galaxy Tab 10.1 '2014 per verificarne l'effettiva bontà.

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