Durante i primi giorni dell'ormai passato Dicembre, un report Coreano ci ha informato dei problemi relativi al surriscaldamento, alla gestione dei driver per la iGPU e per il controller della RAM che Qualcomm stava affrontando durante la produzione di massa del SoC Snapdragon 810.
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Secondo tale report - dalla veridicità purtroppo mai verificata - il colosso dei chipmaker avrebbe avuto difficoltà nel fornire la giusta quantità di SoC alle varie aziende che speravano di presentare i propri smartphone top di gamma entro il mese di Marzo o poco prima, giusto in tempo per il MWC 2015 di Barcellona.
Fortunatamente tale voce fu smentita direttamente da LG la quale, in occasione del CES 2015 di Las Vegas, ha presentato il rinnovato G FLEX 2 con a bordo proprio tale SoC e previsto per la commercializzazione entro la fine del mese in Corea. Proprio in quei giorni però, nel mentre che le varie voci di corridoio confermavano la presenza di tale SoC sui prossimi top di gamma in arrivo da parte di HTC e Xiaomi (vedi il recente Mi Note PRO), Samsung lamentava diversi problemi di surriscaldamento durante la sua sperimentazione.
Data la propria esperienza, quasi come voler smentire le cattive voci a riguardo, LG ha così deciso di rispondere a Samsung con questa frase: "G Flex 2 è uno smartphone concepito per l'utilizzo di Snapdragon 810 e, di conseguenza, anche la dissipazione interna favorisce lo smaltimento delle temperature elevate."
Nei giorni a seguire, diverse voci indicavano Qualcomm come pronta a realizzare una revisione del SoC appositamente per Samsung, al fine di evitarne i problemi da lei sperimentati. Naturalmente LG non ha visto di buon grado la cosa (chi di voi vorrebbe essere al suo posto per fare da beta-tester?) e si è dichiarata pronta a farle causa nel caso in cui questa proposta fosse divenuta realtà.
FONTE - HDBlog.it / TheVerge.com
Da un punto di vista neutrale, e quindi sopra le parti, la situazione appare ben chiara. Samsung sta in tutti i modi tentando di mettere in cattiva luce tale SoC, probabilmente al fine di giustificare l'esclusiva presenza del SoC Exynos 7420 (clicca qui per maggiori dettagli) a bordo dell'imminente Galaxy S6.
Ad essere onesti però dobbiamo anche ricordare che per non perdere eccessivo terreno con i vari contendenti, non avendo quindi tempo per realizzare "la solita" ed acclamata architettura custom, Qualcomm ha tirato fuori un SoC "vanilla" a 64 bit dotato di architettura big.LITTLE e realizzato a 20nm ma, sfortunatamente, la fretta ha determinato un non perfetto disegno con tutti gli svantaggi del caso (in parole povere un SoC non proprio perfetto ma non per questo da screditare completamente).
A rafforzare tale idea ci pensa la stessa Qualcomm, la quale ieri pomeriggio ha espressamente dichiarato "will not be in the upcoming design cycle of a large customer's flagship device" (che in parole povere vuol dire "il SoC Snapdragon 810 non sarà presente su di un importante ed imminente smartphone top di gamma") giustificando così le minori aspettative di guadagno per il secondo semestre del 2015.
Sin dai tempi del Galaxy S4 e del Galaxy Note 3, Samsung si è vista obbligata a produrre due varianti dei dispositivi - tra le quali una con SoC Qualcomm, dedicata esclusivamente al mercato internazionale - a causa di alcuni brevetti relativi al modulo LTE. Sarà riuscita in qualche modo ad aggirare tale limitazione?
Non sappiamo quindi se realmente Samsung abbandonerà Qualcomm, e difficilmente riusciamo ad immaginare Sony o Microsoft abbracciare la nuova soluzione MT6795 di MediaTek (per quanto la riteniamo più che valida ed al di sopra di molte aspettative data l'estrema somiglianza con i concorrenti) o un ipotetico SoC realizzato da Intel, perciò potremo dirlo solo nel momento in cui "tale smartphone top di gamma" verrà presentato ufficialmente.