Quando la mitragliatrice automatica, e non a manovella, fece la propria comparsa sui campi di battaglia fu, sia per gli utilizzatori sia per i nemici di questi, una tremenda novità. I primi compresero che le battaglie, che una volta avrebbero richiesto ore o giorni e migliaia di morti per essere vinte, si sarebbero potute decidere in pochi minuti e con appena qualche perdita. I secondi, privi di tale innovazione tecnologica, si videro tutto d'un tratto relegati nel campo della preistoria, fossili viventi in un mondo non più loro.
L'esempio principe è la battaglia di Omdurman, combattuta tra un contingente di soldati inglesi (8.200 soldati) ed egiziani (17.600) comandato dal Gen. Sir Herbert Kitchener, e da un numeroso esercito di soldati appiedati (52.000) comandato da Abdullah al-Taashi, il 2 settembre del 1898 nel Sudan centrale.
La battaglia si concluse in circa tre ore. Il corpo di spedizione inglese ebbe 47 morti e 382 feriti, le truppe sudanesi più di 10.000 morti e più di 15.000 feriti. Un soldato inglese presente alla battaglia scrisse: “It was not a battle, but an execution. The bodies were not in heaps, bodies hardly ever are; but they spread evenly over acres and acres” (William Weir, Fifty Weapons that Changed Warfare, Book-mart Press, 2005).
Sedici anni più tardi, quando scoppiò la Grande Guerra, le nazioni entrarono in guerra con eserciti preparati all'utilizzo della mitragliatrice, ma non a subirne le conseguenze. Nonostante si sia combattuta la battaglia di Omdurman, e se ne siano combattute altre simili per tutto il globo, a centinaia, i Capi di Stato Maggiore utilizzarono da principio le tattiche che risalivano ancora alle guerre napoleoniche, e le utilizzarono per tutta la durata della guerra: attacchi frontali di grossi corpi d'armata. Intere generazioni di giovani morirono sui campi di Verdun, Sedan e Caporetto, citando i più famosi, falciati dai proiettili delle Maxim o delle Spandau.
Quei Capi di Stato Maggiore, quei Generali, formatisi in un'epoca in cui ancora si combatteva con i fucili ad avancarica e a palle di cannone, nonostante fossero galvanizzati dall'utilizzo delle mitragliatrici e conoscessero l'enorme potenziale distruttivo delle stesse, non modificarono in nulla il proprio pensiero bellico, il proprio approccio alla battaglia.
Solo ufficiali giovani come J.F.C. Fuller e Sir B.H. Liddell Hart, tra gli inglesi, C. De Gaulle, tra i francesi, e J. F. L. von Seeckt, tra i tedeschi, compresero che l'epoca degli scontri frontali era finita, e che la fanteria da sola non poteva più vincere le battaglie, innovando la tattica e la strategia militare, ma con grandi difficoltà e nell'arco di molti anni. Non mi dilungherò a descrivere il loro operato, non è il luogo adatto, ma vi basti sapere che quanto teorizzarono Fuller e Liddell Hart fu utilizzato da Heinz Guderian, allievo di von Seeckt, per formare quelle Panzer Divisionen che nel 1940 spazzarono via la Francia in meno di un mese, meravigliando il mondo. Fuller e Liddell Hart, in Inghilerra, si videro invece rigettate le proprie proposte. Scrive così Liddel Hart in "La prossima guerra" (Pag.313, Le Edizioni del Borghese, Milano, 1962): "Nel 1928, quando la prima forza corazzata sperimentale fu disciolta dal British War Office dopo due anni di esperienze, un portavoce ufficiale dichiarò alla stampa: -I carri armati non sono più una minaccia-. nel 1932, il Capo della sezione storica del Comitato della Difesa Imperiale, il Generale Edmonds, mi dichiarò con sicurezza in una delle sue lettere: -Un carro armato che mostrasse la punta del 'naso' ... sarebbe distrutto immediatamente ... Le guerre come le vedete voi e Fuller sono sorpassate-". Si badi bene, comunque, che gli inglesi e i francesi non smisero di utilizzare i carri armati, anzi all'inizio della seconda guerra mondiale la sola Francia ne aveva in servizio più della Germania, ed erano anche migliori. Perché allora la Francia fu sconfitta, e gli inglesi dovettero abbandonare il continente? Per il metodo di utilizzo. I carri armati li seppero usare al meglio solo i comandanti più giovani: Guderian, Rommel, Model, Von Manstein per citarne solo alcuni tra i tedeschi, oppure Patton tra gli statunitensi, o Zukov tra i russi. Questo non estromise dagli stati maggiori i generali più anziani, anzi questi ebbero un ruolo ancora più fondamentale: frenare i facili entusiasmi dei più giovani ufficiali, fondendo vecchia e nuova dottrina militare. Da qui l'affermazione di Liddell Hart, massimo storico militare mai vissuto, e cioè che la Germania, durante la seconda guerra mondiale, avesse avuto il miglior corpo ufficiali (giovani e anziani) di tutte le nazioni in guerra (Che poi abbia perso, è dipeso da altri fattori).
Quello che mi preme sottolineare è l'estrema somiglianza che corre tra l'introduzione della mitragliatrice o dei carri armati negli eserciti e dei tablet o dei notebook nelle scuole. Inserire un mezzo molto moderno in un sistema decisamente vecchio e statico porta inevitabilmente a errori grossolani, spesso deleteri. Se a prima vista può sembrare semplicissimo, ed anche razionalmente giusto, l'implementazione di un mezzo simile è complicatissima. L'idea di Tattica militare che utilizzarono gli ufficiali è assimilabile all'idea di Didattica che utilizzano oggi gli insegnanti alle prese con la Digitalizzazione della scuola. Rischiamo di ritrovarci con gli studenti, a casa, e gli insegnanti, a scuola, che utilizzeranno i tablet nello stesso identico modo, ovvero generalista, e questo potrebbe provocare lo scontro tra due muri (Grande Guerra). Oppure, ancora peggio, potremmo ritrovarci con gli studenti che prendono il sopravvento sugli stessi insegnanti (Seconda Guerra Mondiale). Comunque vada, questo provocherebbe conseguentemente un calo di interesse verso tali strumenti ed un ritorno, dopo le notevoli speranze iniziali, ad una didattica piatta e priva di spunti interessanti, vanificando i fondi spesi e rovinando qualche generazione di studenti.