La crisi dei semiconduttori, che ha colpito in particolare chi produce e vende prodotti di fascia alta, sta permettendo alle fonderie Pure Play che stanno inseguendo TSMC di tirare una preziosa boccata d'ossigeno.

TSMC, secondo fonti recenti, potrebbe tagliare i prezzi dei Wafer per i nodi N5 e N3, a causa della diminuzione degli ordinativi di Apple, Qualcomm e delle altre grandi aziende attive nel settore Mobile e delle Telecomunicazioni (5G soprattutto).

Ad avvantaggiarsi della situazione saranno sia le aziende di secondo livello in termini di ordinativi medi, come NVIDIA e AMD, sia le fonderie Pure Play rivali.

Le prime potranno probabilmente godere di un leggero sconto per i nodi più avanzati: TSMC spera che questa strategia commerciale possa convincere AMD e NVIDIA ad aumentare gli ordinativi, così da mantenere alta la produzione con i nodi N5 e N3, e rientrare più in fretta negli investimenti fatti per i nodi in oggetto nelle FAB di Taiwan.

Le seconde, invece, stanno osservando come la produzione con i nodi più “vecchi”, a 16/28/40nm, non stia diminuendo. Questo accade perché, a causa degli aumenti delle materie prime, i consumatori dei paesi occidentali sono meno propensi ad acquistare prodotti di fascia alta. A far la parte del leone, attualmente, sono i prodotti di fascia media e bassa, comunque più che sufficienti per far tutto quello che è necessario: non serve uno Smartphone da 1000 Euro per utilizzare Whatsapp o TikTok, così come non serve un Notebook da 1000 Euro per leggere la posta e utilizzare MS Office.

Alla luce di ciò, nel prossimo futuro, se la situazione dovesse rimanere tale per tutto il 2023, SMIC e UMC potrebbero giungere ai 7nm e 5nm senza perdere eccessive quote di mercato.