Sin dai tempi del suo debutto, l'originale mouse Drakonia di Sharkoon ha conquistato i cuori di tantissimi appassionati, grazie ad una scheda tecnica piuttosto valida per il prezzo di vendita e - soprattutto - per un design senz'altro fuori dal comune.
A quanto pare, nonostante siano passati diversi anni dal suo debutto, i concetti che lo hanno reso grande non sono andati perduti ... e, difatti, la recente presentazione del suo successore è una chiara dimostrazione di tutto ciò.
Spunti di lettura:
Recensione mouse SGM2 e mousepad 1337 XXL RGB di Sharkoon
Sharkoon presenta Drakonia II, il successore del famoso mouse da gaming Drakonia
Il nuovo Drakonia II di Sharkoon si presenta con un design ancora più aggressivo e personale, con a bordo il sensore PixArt 3360, un sistema di regolazione del peso tramite un set di 5 pesi, tanti tasti programmabili in tutta semplicità tramite il software dedicato, un discreto bundle e, soprattutto, una retro-illuminazione RGB non troppo invasiva.
Il tutto a soli 41.99€ di listino con due colorazioni disponibili, un prezzo davvero stuzzicante in base a quanto offerto, che sicuramente invoglierà molti di voi ad acquistarlo ... vero?!
Per scoprire se vale davvero la pena di acquistarlo, mi sono cimentato nella scrittura di una recensione più dettagliata che mai, che vi invito a leggere tutta d'un fiato :P
Il prodotto è arrivato nei nostri laboratori all'interno della confezione retail, ossia quella che chiunque può trovare al momento dell'acquisto, nella versione Black Edition.
Questa, caratterizzata da uno sfondo di colore nero, offre sul frontale un rendering d'anteprima del prodotto, che mette in risalto le squame di drago che ne caratterizzano il design. Sui lati troviamo le specifiche, mentre sul posteriore le feature del mouse in diverse lingue (Segno che si tratta di un prodotto destinato alla commercializzazione globale).
La confezione risulta caratterizzata, inoltre, da uno sportellino con chiusura magnetica sul frontale, il quale offre una rapida vista del prodotto - ancor prima di rimuoverlo dalla stessa e preservandolo dunque dal contatto con l'esterno - ed un riassunto delle feature offerte:
All'interno della confezione abbiamo trovato, in maniera ben riposta:
- il mouse;
- la manualistica;
- un set di piedini addizionali, sempre apprezzato;
- una custodia per l'eventuale trasporto.
Maggiori informazioni sul mouse Drakonia II di Sharkoon - insieme al software di gestione - sono disponibili sul sito ufficiale, a questa pagina.
Di seguito le specifiche tecniche del prodotto:
Sebbene molti produttori stiano puntando sempre più spesso su design eleganti e poco tamarri per i propri mouse top di gamma, come la stessa Sharkoon ha fatto per il SGM2, questa formula non vale affatto per il nuovo Drakonia II.
Proprio come fu per il modello originale, anche questo nuovo modello punta, in maniera piuttosto evidente, ad essere unico e riconoscibile anche da lontano, offrendo una caratteristica grafica a squame di drago con finitura lucida, tutt'altro che sobria (E questo ci piace, in quanto sarà pur "tamarro", ma lo fa con uno stile tutto suo).
Ciononostante, molti di voi rimarranno sopresi dal sapere che la retro-illuminazione LED RGB risulta piuttosto contenuta, in quanto ristretta al solo logo del drago, rotellina e tasti laterali programmabili (Vedi prossime pagine per maggiori dettagli).
Le dimensioni complessive sono pari a 127mm di lunghezza (Un valore nella norma), 42mm di altezza massima e ben 83mm di larghezza (Si, è piuttosto largo a favore di una più salda presa ed un più ampio appoggio per pollice e mignolo, che non rischieranno mai di poggiare sul mousepad).
A parte la finitura lucida della scocca superiore, il Drakonia II è realizzato interamente in plastica con finitura nera di tipo "soft touch", e nel complesso risulta davvero ben rifinito.
La connessione del mouse al PC avviene tramite un classico cavo USB 2.0 lungo circa 1.8m, rivestito da una calza protettiva discretamente rigida, che al tatto sembra molto resistente. L'appoggio alla superficie avviene tramite 5 piedini disposti agli angoli e dalle differenti dimensioni, realizzati in PTFE (Vedi "Politetrafluoroetilene" su Wikipedia).
Il fondo del mouse è realizzato anch'esso in plastica di colore nero. Qui, sul retro, troviamo esclusivamente il sensore PixArt 3360 in posizione leggermente decentrata (Vedi pagina successiva per maggiori informazioni), il classico adesivo tramite il quale vengono indicate diverse informazioni (nome e numero seriale del prodotto, certificazioni e fabbisogno energetico), ed un "insolito sportellino".
Una delle caratteristiche principali del mouse è la possibilità di gestirne il peso a proprio piacimento in un intervallo che va da 106g a 134g, grazie a 5 distinti pesetti da 5.6g individualmente removibili per un totale di 28g.
Come per il mouse SGM2, anche i profili del Drakonia II sono caratterizzati da una finitura con trama a nido d'ape, la quale offre un maggiore grip nella presa, ed una sorta di prolungamento per offrire il migliore appoggio per pollice e mignolo.
Sul lato sinistro troviamo i quattro LED utili ad indicare quale profilo pre-impostato per i DPI (ereditati dall'originale Drakonia) si stia utilizzando, oltre a sei tasti programmabili, per la gioia degli appassionati che li ricercano. Il lato destro rimane pulito, offrendo il massimo appoggio al mignolo (Al contrario dell'originale Drakonia, il quale qui ospitava il tasto Fire).
Nella parte superiore vi è il tasto Fire e l'accoppiata dei tasti dedicata al cambio dei 6 profili pre-impostati per i DPI (600,2.400,4.800,7.200,10.000,15.000), naturalmente personalizzabili a piacere tramite il software di gestione.
La rotellina è caratterizzata da dimensioni contenute, ed è dotata di un rivestimento in gomma con tanto di "intaglio a freccia". Com'è possibile notare, al contrario di molti altri mouse, nel Drakonia II questa sporge rispetto ai tasti principali di appena un millimetro (Questo può essere un bene durante le sessioni di gioco, ma non tanto durante l'utilizzo quotidiano).
Analizzando ulteriormente il dorso del mouse, che ricordiamo è prettamente indicato per i destrorsi, possiamo notare come il profilo ergonomico non sia tanto marcato come ci si potrebbe aspettare (In parole povere, il Drakonia II è piuttosto piatto).
Non manca il classico logo del drago che - non sappiamo per quale motivo - continua ad essere ruotato a sinistra di 90° come nell'originale Drakonia.
Si tratta di un prodotto adatto prevalentemente - date le dimensioni - a chi predilige la cosiddetta presa con la mano ad artiglio (Claw) ... non proprio comoda per chi ha le mani grandi quanto le mie!
Dopo aver analizzato l'esterno del mouse Drakonia II di Sharkoon, non potevamo certo esimerci dal verificarne la qualità dell'assemblaggio oltre a scoprire la componentistica interna.
N.B. Ricordate sempre che tale pratica potrebbe invalidare la garanzia del prodotto in questione, e anche provocare anche qualche danno data la complessità di tale operazione.
Per smontare il mouse Drakonia II di Sharkoon bisogna rimuovere un totale di sei viti a croce, posizionate al di sotto dei piedini laterali, di quello superiore ed al di sotto del supporto in gomma che mantiene in posizione i cinque pesetti.
Una volta aperto, il mouse Drakonia II mostra sin da subito un mix di "semplicità" e "complessità" che lo caratterizza allo stesso tempo, in termini di assemblaggio e progettazione (E ci sta, date le varie feature offerte).
Non ci sono componenti o fili fuori posto come spesso accade nei prodotti economici, v'è da notare come il cavo USB passa al di sotto del PCB senza dar fastidio ai vari switch oppure alla rotellina.
Come potrete notare voi stessi dalle varie foto di dettaglio allegate in questa pagina, l'interno del Drakonia II è composto da tre differenti sezioni.
Si parte in primis da un caratteristico PCB di colore bianco, customizzato e prodotto appositamente per questo mouse, dove è impressa la data di costruzione, risalente a fine Settembre 2018 (Dunque molto recente).
Questo ospita, come già anticipato, il sensore ottico PixArt PMW3360DM-T2QU, accompagnato dal controller I/O Holtek HT68FB560 (Un'accoppiata già apprezzata in diversi mouse di fascia medio-alta). La distanza lift-off è pre-impostata a 2mm, e non risulta programmabile per questo mouse, nonostante l'opzione sia supportata dal sensore (Ricordiamo che si tratta della distanza massima percebile dal sensore del mouse dal piano di appoggio).
Per quanto riguarda gli switch utilizzati, a bordo del Drakonia II troviamo due discreti Omron D2FC-F-7N (10M) per i tasti principali (Garantiti appunto per 10 milioni di pressioni).
Per quanto riguarda il tasto della rotellina troviamo, invece, un più economico Huano RED, tutto sommato abbastanza "duro" alla pressione rispetto alla variante Silver trovata nel mouse SGM2, sormontato da un piccolo ed articolato PCB che ospita l'unico LED RGB necessario per retro-illuminare il corpo della rotellina.
Oltre al PCB troviamo la seconda sezione, dedicata al tasto Fire ed ai tasti per la gestione on-the-fly dei DPI, che ospita il singolo LED RGB che illumina il logo del drago presente sul dorso del mouse
Da qui parte il cavo di connessione che alimenta il sopracitato LED RGB per la retro-illuminazione della rotellina.
Per tutti e tre i tasti troviamo degli switch BoYue RED (Prodotti dall'azienda Zhejiang Yueqing BoYue Electronic Co.,Ltd) molto simili ai classici Omron (Tant'è che a quanto pare online li vendono come fossero tali), per i quali non siamo riusciti a scoprire alcun dettaglio.
La terza sezione è composta dal PCB laterale che ospita i 6 tasti programmabili, basati su dei classici switch a bottone, accompagnati ognuno dal proprio LED RGB.
Qui troviamo i quattro LED di colore bianco che indicano il settaggio dei DPI attualmente in uso, osservabili sul bordo sinistro, che analizzeremo nella prossima pagina.
Sebbene il design che caratterizza il Drakonia II di Sharkoon sia tutt'altro che sobrio, l'azienda ha deciso di non ostentare troppo la retro-illuminazione RGB, offrendola solo in specifici punti del mouse.
Il driver, scaricabile direttamente dal sito ufficiale, offre la possibilità di gestire con semplicità tutti gli effetti disponibili, oppure di disattivare al volo la retro-illuminazione.
Il Drakonia II dispone dell'effetto di retro-illuminazione statica o pulsante di un singolo colore, oppure offre come effetto animato il classico arcobaleno (Qui denominato Spectrum, ossia un continuo susseguirsi di alcuni colori predefiniti) in versione standard o pulsante.
• Il mouse con la retro-illuminazione integrale Rossa, Verde e Blu:
•Di seguito invece un esempio dell'effetto arcobaleno non pulsante:
Infine, possiamo osservare nel dettaglio il comportamento dei quattro LED che indicano quale settaggio dei DPI si stia utilizzando, dei massimo sei registrabili.
Si parte con il primo LED da destra che indica la prima regolazione sino alla combinazione del primo e dell'ultimo che indicano la quarta regolazione, per passare poi alla quinta ed alla sesta (Quest'ultima identificata da tutti e quattro i LED accesi).
Prima di passare alla prova sul campo, non ci resta che analizzare il software di gestione del Drakonia II, ricordiamo scaricabile direttamente dal sito ufficiale. Sebbene risulti un po' spartano, questo permette di programmare in maniera piuttosto semplice il mouse.
É possibile scegliere quali azioni far eseguire ai vari tasti (Oltre a quelle di base, anche replicare un definito tasto della tastiera oppure una macro, facilmente registrabile), settare i sei livelli di DPI a proprio piacimento a step da 100 (Minimo 100, Massimo 15.000), impostare il polling-rate fino a 1000Hz (500Hz di default), ed ulteriori parametri (Accellerazione, velocità del Puntatore, scroll e doppio click).
Infine, è possibile salvare fino a 5 distinti profili nella memoria interna da 16kB.
Prima di analizzare i risultati ottenuti dai benchmark, ci teniamo a fare una precisazione in merito al sensore utilizzato:
come molti di voi avranno notato, sebbene il sensore ottico PixArt 3360 supporti una risoluzione massima di 12.000 DPI, sul Drakonia II è possibile impostare un massimo di 15.000 DPI. Questo avviene tramite interpolazioni varie direttamente al livello del firmware, ma in ogni caso i DPI massimi "reali" restano 12.000.
Per testare le potenzialità del mouse abbiamo optato per l'utilizzo del mousepad 1337 RGB XXL di Sharkoon, e sfruttato una versione aggiornata del famoso programma MouseTester, con il quale abbiamo testato il mouse a 800 DPI, e recuperato il programma Enotus Mouse Tool, con il quale abbiamo testato il mouse a 4000 DPI (Simulando così un utilizzo reale).
Durante l'esecuzione di questi test sintetici, il Drakonia II si è comportato egregiamente sia in termini di precisione che di accelerazione massima rilevata. L'unico "problema", già conosciuto da tempo, è che il sensore PixArt 3360 si comporta meglio con un polling-rate di 500Hz piuttosto che 1000Hz.
Ricordiamo che a conti fatti non si tratta di un reale problema, in quanto per l'utilizzo che ne fanno oltre il 90% dei videogiocatori è più che sufficiente un polling-rate di 500Hz (A livello competitivo è tutto un altro discorso, il polling-rate di 1000Hz è strettamente necessario, ma non è questo il caso).
Passando ai test sul campo, il Drakonia II si è comportato piuttosto bene anche nei titoli FPS come Battlefield 1 e nei più classici giochi di avventura come Assassin's Creed: Odyssey. E per quanto riguarda i tasti programmabili?!
Beh, devo esser sincero, i titoli di tipo MMO non mi sono mai piaciuti e pertanto non ho provato il mouse in questo specifico campo, ma l'ho fatto sotto l'aspetto lavorativo, da non sottovalutare affatto. Utilizzando in maniera intensiva diversi software per il CAD et similia, ho potuto beneficiare dei tasti programmabili affidandogli determinati tasti o scorciatoie da tastiera (Tramite la semplice registrazione delle macro), così da ridurre al minimo l'utilizzo stesso della tastiera ... è stato uno spasso!
L'unico appunto che posso fare è che, in base alla presa, per chi ha delle mani più piccole delle mie potrebbe essere difficile raggiungere il tasto programmabile 1, in quanto un po' lontano rispetto al punto di appoggio del pollice.
Giunti a questo punto, è arrivato il momento di tirare le somme su questo "Ritorno del Drago".
Il Drakonia II vanta un rapporto prezzo/performance piuttosto elevato, in quanto è capace di offrire davvero tanto per i soli 40€ circa necessari all'acquisto.
Dalla sua parte troviamo un design unico e ricercato, diverse feature come i tasti programmabili e la gestione del peso, una custodia per l'eventuale trasporto e dei piedini in PTFE di ricambio, una componentistica "sotto al cofano" di buon livello, un sensore dalle ottime performance, una retro-illuminazione LED RGB non troppo invasiva ... cosa vorreste di più dalla vita?!
Si ringrazia come sempre Sharkoon Italia per il sample gentilmente offerto.