Dopo aver analizzato l'esterno del mouse Drakonia II di Sharkoon, non potevamo certo esimerci dal verificarne la qualità dell'assemblaggio oltre a scoprire la componentistica interna.
N.B. Ricordate sempre che tale pratica potrebbe invalidare la garanzia del prodotto in questione, e anche provocare anche qualche danno data la complessità di tale operazione.
Per smontare il mouse Drakonia II di Sharkoon bisogna rimuovere un totale di sei viti a croce, posizionate al di sotto dei piedini laterali, di quello superiore ed al di sotto del supporto in gomma che mantiene in posizione i cinque pesetti.
Una volta aperto, il mouse Drakonia II mostra sin da subito un mix di "semplicità" e "complessità" che lo caratterizza allo stesso tempo, in termini di assemblaggio e progettazione (E ci sta, date le varie feature offerte).
Non ci sono componenti o fili fuori posto come spesso accade nei prodotti economici, v'è da notare come il cavo USB passa al di sotto del PCB senza dar fastidio ai vari switch oppure alla rotellina.
Come potrete notare voi stessi dalle varie foto di dettaglio allegate in questa pagina, l'interno del Drakonia II è composto da tre differenti sezioni.
Si parte in primis da un caratteristico PCB di colore bianco, customizzato e prodotto appositamente per questo mouse, dove è impressa la data di costruzione, risalente a fine Settembre 2018 (Dunque molto recente).
Questo ospita, come già anticipato, il sensore ottico PixArt PMW3360DM-T2QU, accompagnato dal controller I/O Holtek HT68FB560 (Un'accoppiata già apprezzata in diversi mouse di fascia medio-alta). La distanza lift-off è pre-impostata a 2mm, e non risulta programmabile per questo mouse, nonostante l'opzione sia supportata dal sensore (Ricordiamo che si tratta della distanza massima percebile dal sensore del mouse dal piano di appoggio).
Per quanto riguarda gli switch utilizzati, a bordo del Drakonia II troviamo due discreti Omron D2FC-F-7N (10M) per i tasti principali (Garantiti appunto per 10 milioni di pressioni).
Per quanto riguarda il tasto della rotellina troviamo, invece, un più economico Huano RED, tutto sommato abbastanza "duro" alla pressione rispetto alla variante Silver trovata nel mouse SGM2, sormontato da un piccolo ed articolato PCB che ospita l'unico LED RGB necessario per retro-illuminare il corpo della rotellina.
Oltre al PCB troviamo la seconda sezione, dedicata al tasto Fire ed ai tasti per la gestione on-the-fly dei DPI, che ospita il singolo LED RGB che illumina il logo del drago presente sul dorso del mouse
Da qui parte il cavo di connessione che alimenta il sopracitato LED RGB per la retro-illuminazione della rotellina.
Per tutti e tre i tasti troviamo degli switch BoYue RED (Prodotti dall'azienda Zhejiang Yueqing BoYue Electronic Co.,Ltd) molto simili ai classici Omron (Tant'è che a quanto pare online li vendono come fossero tali), per i quali non siamo riusciti a scoprire alcun dettaglio.
La terza sezione è composta dal PCB laterale che ospita i 6 tasti programmabili, basati su dei classici switch a bottone, accompagnati ognuno dal proprio LED RGB.
Qui troviamo i quattro LED di colore bianco che indicano il settaggio dei DPI attualmente in uso, osservabili sul bordo sinistro, che analizzeremo nella prossima pagina.