Conclusioni
Dall'inizio dell'anno i rumors su Polaris si sono susseguiti ad un ritmo incessante ed hanno portato una lunga scia di polemiche e di false informazioni. Eppure AMD è stata molto chiara sin dal CES 2016 di Las Vegas quando ha svelato la nuova strategia che prevede prima la realizzazioni di chip di fascia media (Polaris) e poi lo sviluppo delle soluzioni di fascia alta (Vega). Evidentemente a molti non piace vedere l'introduzione di una nuovo processo produttivo senza le costosissime GPU top di gamma ma non è la prima volta che AMD/ATI impiega questa tipologia di approccio (qualcuno si ricorda della Radeon HD 4770 ?).
Polaris è un bel chip, compatto e veloce, che adotta alcune soluzioni interessanti per compensare i limiti del ridotto numero di ROPs e del piccolo IMC. Ad esempio l'incremento della cache L2 (che su Polaris 10 è quattro volte più grande di quella di Tonga e il doppio di Hawaii) serve proprio a questo. E' chiaro che si tratta di una GPU mirata per contenere i costi di produzione e avere una grande disponibilità, il tutto senza sacrificare le performance (in relazione al prezzo di vendita). A questo aggiungiamo la scelta di AMD di non alzare troppo le frequenze e di effettuare tante piccole tweak hardware (CU beefed, motori geometrici e DCC migliorati, ecc. ) in modo da contenere i consumi energetici.
Dal punto di vista prestazionale la RX 480 8GB si piazza tra le R9 380/380X e le R9 390/390X e ha il vantaggio di consumare meno. L'upgrade è consigliato soprattutto per chi proviene dalla prima generazione di schede GCN (Tahiti / Pitcairn) e per chi ha una GPU Bonaire (GCN2) oppure per chi necessita del supporto alle nuove connessioni video DP1.3/DP1.4 e HDMI2b o agli ultimi standard di compressione dei filmati. Paragonata con la concorrenza, la diretta rivale in questo caso è la GeForce GTX 970, la RX 480 cede il passo nei giochi DirectX 11 ma si rifà con quelli di nuova generazione DirectX 12.
Il modello reference utilizza un PCB di discreta fattura ed ha un sistema di raffreddamento che, a dispetto dell'impiego di una ventola a centrifuga, tende ad essere silenzioso anche in full-load.