Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dalla testata University Herald, Apple avrebbe integrato con somma delizia le memorie 3DXPoint nei propri nuovi notebook, ma il ritardo accumulato da Intel ha mandato all’aria questo proponimento. Forse è stato il voler attendere fino all’ultimo momento una possibile disponibilità di queste memorie la causa della presentazione così posticipata dei nuovi MacBook Pro?
Difficile saperlo, anche perché entrambe le aziende sono abbottonatissime, ma conoscendo Apple non è una tesi da scartare a priori. Dalla presentazione dei primi SSD, la casa di Cupertino ha sempre integrato delle memorie non-volatili velocissime, come ad esempio i primi, costosissimi drive M.2 V-NAND di Samsung con connessione PCIe 3.0 x4, proprio nei MacBook Pro.
Si tratta d’altra parte di uno dei tratti distintivi di questi prodotti così elitari: costano molto, ma integrano anche le migliori tecnologie disponibili. Così Apple pubblicizza questi prodotti ai suoi clienti.
Per Intel, invece, si tratta di un’occasione mancata per dare visibilità a queste memorie, il cui hype si sta lentamente affievolendo, soprattutto dopo aver saputo che la prima generazione di SSD 3DXPoint sarà commercializzata con un taglio massimo di 32GB ...