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Una settimana d'uso intenso con entrambi i prodotti ci ha permesso di individuare i vari pregi e difetti. Per la tastiera CK550:

  • Si tratta di una vera rivoluzione tecnica per il prodotture taiwanese: impiega i nuovi microinterruttori Gateron che, a differenza dei Cherry MX, hanno una maggiore sensibilità nell'attuazione, e garantiscono una migliore illuminazione LED grazie alla copertura superiore in plastica trasparente; permettono, inoltre, di reimpiegare i tasti già acquistati per tastiere Cherry MX, avendo la sede di montaggio meccanicamente compatibile;

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  • I microinterruttori Gateron sono disponibili in tre versioni, Brown, Blue e Red; la CK550 che ci è stata fornita è dotata della versione RED, quella con corsa lineare che non fa avvertire alcuna risposta tattile alla pressione. Tale design fa si che non sia necessario rilasciare completamente il tasto per poter effettuare una nuova pressione (cosa fondamentale nella pratica gaming ove capita che lo stesso comando debba essere ripetuto in rapida sequenza);

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  • CK550 è anche evoluzione estetica. La plastica vista nei modelli MasterKeys lascia spazio ad un gradevole ed elegante piano in alluminio spazzolato ed anodizzato; il colore scelto per l'anodizzazione è il grigio canna di fucile, ma è presente anche una variante nera denominata CK552;

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  • Il sistema di LED RGB è configurabile oltremodo: la presenza di molteplici effetti speciali e la possibilità di cambiare il colore di ogni singolo tasto rendono questo prodotto una vera manna per i maniaci della personalizzazione. La potenza della retroilluminazione è interessante: al buio, CK550 brilla come una lampadina accesa, rendendo agevole l'individuazione di lettere e numeri e favorendo la battitura nelle ore notturne;

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  • Una nota di demerito va alla connessione al computer: CK550 è dotata di un cavo fisso tradizionale, mentre la concorrenza ed alcuni modelli della stessa CoolerMaster offrono, ad un prezzo simile, prodotti con cavo in treccia removibile; è assente, inoltre, qualsiasi sistema di gestione del cavo.

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Passiamo al mouse. MasterMouse MM530 è un affinamento del predecessore, MasterMouse Pro L, che era già perfetto di suo e, forse,  tecnicamente sovradimensionato rispetto al target di riferimento e al prezzo di vendita!

  • MM530 è dotato dello stesso sensore ottico PixArt (costruito su licenza Avago) con risoluzione di ben 12.000 DPI, velocità di tracciatura di 250 IPS/50g e distanza di sollevamento inferiore ai 2 millimetri. La sensibilità è regolabile su quattro livelli, richiamabili al volo ed impostabili secondo le proprie preferenze tramite software. Si tratta di specifiche tecniche MONSTRE, capaci di soddisfare qualsiasi gamer in ogni tipo di contesto. Noi l'abbiamo utilizzato nel disegno artistico, e siamo rimasti stupiti di come sia stato possibile controllare il puntatore pixel per pixel senza sforzo, tracciando linee ed aggiustamenti a mano libera;

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  • I tasti di servizio sono dotati degli IMMORTALI microinterruttori OMRON, che garantiscono una vita media di 20 milioni di pressioni. E' più facile che si consumi la plastica del mouse, che tali microinterruttori si rompano in corso d'opera;

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  • Il sistema di illuminazione LED RGB è degno compagno di quello impiegato nella tastiera CK550: ne consegue che, programmando MasterMouse MM530 per ottenere certe combinazioni di colore ed effetti speciali, è farle combaciare con quelle della tastiera, ottenendo una personalizzazione uniforme;

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  • L'unico vero neo di MasterMouse MM530 è palese e lapalissiano: trattandosi di una evoluzione estetica di MasterMouse Pro L, non risulta necessario aggiornare al nuovo prodotto se già si possiede tale mouse.

Il nostro verdetto è più che positivo: con un prezzo di vendita combinato di sole 120 euro iva inclusa (street price) è possibile portare a casa due prodotti belli da vedere, superpersonalizzabili, performanti e duraturi, e che si adattano a qualsiasi condizione di impiego che sia gravosa o meno. La qualità "percepita" è molto alta, confermata poi dalla qualità intrinseca da top di gamma garantita dalla "farcitura" tecnica (microinterruttori Gateron ed Omron, sensore da 12.000 DPI e chi più ne ha più ne metta).

Avremmo voluto vedere i cavi in treccia, definitivamente più resistenti delle classiche guaine in gomma, e qualche sistema di gestione del cavo per la tastiera, per poterlo indirizzare meglio quando si opera in ambienti con poco spazio di lavoro; eppure ci rendiamo conto che, a giochi fatti, si tratta di sole inezie, e che mettendo il tutto sui piatti della bilancia, l'ago pende vistosamente a favore di CK550 ed MM530.

Definitivamente consigliati, con tanto di menzione d'onore.

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