Stando alle informazioni riportate dal sito MyDrivers, a questo indirizzo, la versione desktop dei processori Ivy Bridge-E continuerà ad avere "solo" sei core abilitati. Come per le attuali soluzioni Sandy Bridge-E, Intel riserverà i modelli dotati di 8 core attivi solo al mercato server. Il motivo è ancora da ricercare nel TDP massimo e nelle frequenze da impostare in relazione al numero dei core. Una CPU Core i7-49xx con sei core e frequenze elevate dovrebbe garantire, in ambito desktop con la maggior parte delle applicazioni, prestazioni mediamente superiori a quelle di una soluzione con 8 core e frequenze ridotte. Discorso diverso per il settore server dove il multi-threading pesante è predominante.

I processori Ivy Bridge-E continueranno a sfruttare il socket LGA-2011 e funzioneranno sulle attuali piattaforme X79, previo aggiornamento BIOS. Il controller quad-channel supporterà moduli DDR3 con frequenza di 1866MHz mentre sul fronte PCI-E 3, dopo i vari problemi riscontrati sulle piattaforme SNB-E, Intel promette una migliore gestione del nuovo bus. Non mancherà l' Hyper-Threading per processare contemporaneamente fino a 12 thread, così come la compatibilità alle funzioni DVFS, VT-x e VT-d ed il supporto alle istruzioni SSE4, AES , AVX, Float 16.

Il TDP massimo sarà di 130W ma, grazie al processo produttivo a 22nm, la frequenza di base clock si avvicinerà sempre di più ai 4 GHz e quella di boost clock la supererà agevolmente  (Turbo Boost 2.0).

Il debutto sul mercato dei primi processori Ivy Bridge-E è previsto per il terzo trimestre del prossimo anno.

Ivy-Bridge-E