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In occasione dell'IDF (Intel Developer Forum) 2012 di San Francisco, Intel ha svelato molti dettagli circa l'architettura delle CPU di prossima generazione, nome in codice Haswell che saranno disponibili dal prossimo anno. Le nuove informazioni ottenute permettono di diradare un po' la nebbia che si era creata seguendo le indiscrezioni degli ultimi mesi che non avevano mancato di rimarcare alcuni aspetti critici.

La presentazione della piattaforma parte, per forza di cose, dagli aspetti legati al computing in mobilità, un ambito che la stessa Intel ha contribuito a sviluppare fortemente partendo dalle prime piattaforme Centrino. Oggi si è probabilmente in attesa di una nuova rivoluzione in questo senso che permetta di avere con sé dispositivi leggeri, potenti, con una autonomia elevata e capaci di offrire all'utente la possibilità di fare tutto quello che farebbe con un computer tradizionale, dalla produttività al divertimento.

Sarà Haswell una piattaforma così efficiente e flessibile da permettere tutto ciò? Oggi scendiamo nel dettaglio delle sue caratteristiche per scoprire come e dove Intel è intervenuta per ottenere una CPU che dovrà essere in grado di supportare dispositivi di computing di ogni genere e grado.

Come accade ormai da diversi anni, lo sviluppo delle CPU Intel segue un ciclo fatto di cambiamenti solo al processo produttivo oppure solo all'architettura. La fase indicata con "tick" è quella che prevede l'utilizzo di un processo produttivo più avanzato rispetto al predecessore mentre la fase indicata come "tock" segna l'introduzione di aggiornamenti architetturali. Haswell è il prodotto di una fase "tock" e rappresenta la seconda generazione di CPU prodotte a 22nm con transistor tri-gate dopo Ivy Bridge e la quarta generazione di CPU Core.

La piattaforma, dal punto di vista dell'architettura, è stata dunque completamente ri-progettata. Ciononostante in Haswell sono ancora presenti le feature che abbiamo incontrato nelle CPU Sandy Bridge ed Ivy Bridge quali Turbo Boost, Hyper Threading e Ring Interconnect. Queste, unite a tutte le novità, permetteranno di caratterizzare la nuova famiglia di CPU rendendola idonea all'uso in tutti i dispositivi di computing oggi sul mercato dai tablet ai notebook, dagli Ultrabook ai convertibili, ai desktop ed ai server.

 

Per poter raggiungere nella pratica un simile obiettivo, Intel ha dovuto lavorare sulla modularità della CPU permettendo di configurarla - in fase di produzione - in maniera semplice come soluzione a 2 o 4 core, con iGPU più o meno potente (GT1, GT2 e GT3), con dimensioni delle cache e interconnessioni variabili e con la possibilità di regolare gli assorbimenti. Dunque le versioni ultra-mobile di Haswell avranno pochi core e frequenze di funzionamento ridotte, il tutto abbinato a importanti feature di risparmio energetico. Al contrario, i modelli per server e desktop potranno accedere a TDP più elevati (probabilmente gli stessi di quelli di Ivy Bridge) con limiti entro i quali sarà possibile avere più core e frequenze elevate. Si tratta tutto sommato della stessa politica delle CPU di precedente generazione ma stavolta le combinazioni possibili sono molte di più.