Cosa rende allora l’OpticFilm 135 desiderabile, visto che fino ad ora ne abbiamo elencato quasi solo i difetti? I punti forza di questo prodotto sono principalmente due: la facilità d’uso a livello pratico, e la buona qualità delle scansioni.
Utilizzare l’OpticFilm 135 è semplicissimo: si inseriscono i negativi o le diapositive negli appositi adattatori, si inserisce l’adattatore all’interno del vano apposito, quindi si sceglie il formato in cui salvare le immagini generate e si procede allo scanning con un semplice click. Non serve fare altro. Questa modalità di utilizzo è perfetta per quelle persone che altrimenti si perderebbero nei meandri di opzioni incomprensibili, in sigle mai viste prima ed in valori numerici che non vogliono dire - a parer loro - nulla. Questo scanner è adatto, ad esempio, a quegli utenti che utilizzano le Reflex con tutte le impostazioni in Auto: quelli che vogliono la massima resa, con il minimo sforzo. Oppure, è adatto a pensionati o persone avanti con l'età, giunte nell'era digitale di malavoglia, ma che comunque vorrebbero goderne i vantaggi.
Riguardo la qualità della scansione, questa risulta molto buona se pensiamo che è il software dello scanner a decidere autonomamente le impostazioni (questa è l'opzione impostata di default, ma si può comunque agire manualmente su diversi settaggi). Le immagini non saranno certamente ai livelli di quelle generate dagli altri scanner più avanzati di Plustek, sopratutto se nelle mani di utenti esperti, ma per un utente normale risultano più che soddisfacenti. Chiunque, anche con nozioni inesistenti in ambito fotografico, potrà scannerizzare i vecchi negativi o le vecchie diapositive trovate in casa, in tempi ragionevoli e giungendo a risultati apprezzabili.
Queste sono alcune delle foto che ho recuperato scannerizzando dei negativi ritrovati in soffitta, alcuni in bianco e nero, alcuni a colori. Queste sono in formato jpg, e pesano mediamente 700 KB alla risoluzione di 1800 dpi. Come potete osservare la qualità risulta discreta, ma più che sufficiente per delle classiche stampe fotografiche da 10x15 cm. Se si vuole una qualità superiore, conviene scannerizzare nei formati png o tiff (in questo caso, ogni immagine peserà mediamente 7 MB o più alla risoluzione di 1800 dpi).
Il software di gestione Plustek QuickScan Plus, oltre ad essere molto semplice, come è possibile osservare dagli screenshot, permette di condividere facilmente le proprie foto sui social network più importanti (Facebook, Flickr, Picasa, Twitter), funzionalità ormai indispensabile per una buona fetta dell’utenza, ormai “drogata di socialità”. Come potete osservare da un confronto con il software in bundle con il modello più avanzato OpticFilm 8200i Ai, la grafica del Plustek QuickScan Plus abbinato al OpticFilm 135 è decisamente più piacevole ed alla moda (i professionisti a queste raffinatezze spesso – ma non sempre – non badano!).
Il software, come detto, è decisamente pulito e di facile utilizzo. Le impostazioni su cui mettere le mani sono limitate, ed anche le impostazioni per modificare le scannerizzazione (linguetta "Modifica"), sebbene siano piuttosto numerose (filtri, contrasto e saturazione dei colori, ecc) non raggiungono certamente il grado di raffinatezza che si può ottenere in un secondo momento con un software di fotoritocco del calibro di Photoshop. Per i principianti, comunque, si tratta di una suite più che sufficiente, forse fin troppo (provato di persona con i miei genitori classe 1953!).
Uno screen del molto più spartano software di scannerizzazione che accompagna il Plustek OpticFilm 8200i Ai