La quarantena dovuta al COVID-19 ha messo in evidenza come i ragazzi di oggi non possano lavorare in maniera costruttiva solo con uno smartphone o un tablet, strumenti si comodi, ma anche estremamente inadeguati per una didattica multimediale completa e polivalente. Solo un masochista utilizzerebbe un word processor, un programma di fotoritocco o di montaggio video su un device ultra mobile come uno smartphone o un tablet. Per utilizzare in maniera proficua questo genere di software (che non sono App!), un PC non solo è consigliato, ma anche obbligatorio, come già scrivemmo anni fa in una serie di articoli dedicati alla didattica multimediale:
- Samsung Smart School: Intelligente? No, alla moda (2013)
- Digitalizzazione della scuola italiana: perché è destinata al fallimento (2013)
- Scuola Digitale: i terminali ed il loro utilizzo (2013)
Un PC decente basato su Windows 10, cioè abbastanza potente e polivalente, però richiede teoricamente un esborso monetario che può risultare problematico per alcune famiglie, così come trovare lo spazio per installarlo nel caso l'abitazione sia piccola ed i figli siano numerosi. Ugualmente, bisogna stare attenti all'acquisto di PC compatti o 2in1 di fascia economica, in quanto spesso integrano CPU dalle prestazioni infime.
Fortunatamente giunge in nostro soccorso il recente Raspberry Pi 4, il quale, come andremo a vedere, offre quanto serve per un'esperienza SOHO più che soddisfacente, decisamente su un altro pianeta rispetto a quanto abbiamo visto con il primo Raspberry Pi. Non va poi dimenticato che il Raspberry Pi 4 offre una serie di funzionalità, hardware e software, quasi impossibili da trovare in un normale PC Windows.