Diventata nel 2013 la prima compagnia cinese produttrice di Smartphone come quote di mercato, davanti a Huawei, e la quarta al mondo dietro Apple, Samsung e la già citata Huawei, Lenovo con l'acquisizione degli asset produttivi di Motorola, degli studi di sviluppo e dello stesso prestigioso marchio, punta a farsi conoscere fuori dai confini del gigante asiatico.
Come fece a suo tempo con l'acquisizione della linea PC consumer e pro-sumer di IBM, puntando molto sul brand ThinkPad, Lenovo punterà a farsi conoscere con il brand Motorola, così da invogliare gli acquirenti all'acquisto dei propri prodotti: “Using Motorola, just as Lenovo used the IBM ThinkPad brand, to gain quick credibility and access to desirable markets and build critical mass makes a lot of sense”, ha affermato Frank Gillett, analista presso la Forrester Research.
Lenovo, per questo, ha acquistato solo gli asset di facciata, non i brevetti che a suo tempo spinsero Google a sborsare più di 12 mld di dollari nell'acquisto della compagnia statunitense. Il Congresso degli Stati Uniti non avrebbe permesso l'acquisto di tali brevetti da parte di una compagnia cinese. Per tale ragione, il prezzo di acquisto di Motorola, da parte di Lenovo, è un pari a “soli” 2,91 mld di dollari.
La mancanza dei brevetti, comunque, potrebbe non essere un problema per Lenovo e le altre compagnie cinesi. Il governo di Pechino ce la sta mettendo tutta per avere quei brevetti gratuitamente. A Qualcomm, infatti, è stata confermata una multa da 1 mld di dollari, in quanto accusata di posizione dominante in Cina (accusa ridicola, visto il market share relativo a questo mercato, pari al 49%). La multa sarebbe annullata da Governo cinese, qualora Qualcomm offrisse gratuitamente alcuni suoi brevetti per l'integrazione dei modem LTE e WiFi e del GPS all'interno dei SoC. Come ben saprete, cari lettori, l'integrazione di tali componenti all'interno dei SoC è una sfida ingegneristica non da poco, ed attualmente solo Qualcomm è in grado di offrirla su tutta la gamma, da molti anni. Alcune case, come nVidia, sono arrivate ad offrire tale feature solo recentemente, solo in alcuni modelli e solo per l'LTE. Altre case, come Intel, ancora non sono state in grado di farlo, dopo anni di studi. La Cina vuole far sì che le proprie aziende non debbano sprecare anni in R&D per arrivare a tali risultati.
Tornando all'acquisto di Motorola, probabilmente Google e Lenovo avviarono le consultazioni per questa cessione già diversi mesi fa, e un primo indizio di ciò sarebbe nella volontà di Lenovo di produrre SoC in proprio. Poiché Lenovo ha tutto quel che serve per produrre uno Smartphone in casa, a parte i SoC, la Dram e le NAND Flash, il poter contare sullo sviluppo interno del SoC abbasserebbe ulteriormente i costi di produzione, a tutto vantaggio del prezzo di commercializzazione finale degli Smartphone.
Questa acquisizione segue di pochi giorni l'annuncio dell'acquisizione della divisione Server x86 di IBM, sempre da parte di Lenovo.