Con l'architettura Bulldozer, annunciata oltre un anno fa, AMD è riuscita solo parzialmente nei suoi intenti. L'idea era quella di portare sul mercato una serie di processori performanti e molto efficienti ma, vuoi per qualche inghippo non dipendente espressamente dalla propria volontà quali i problemi di produzione, vuoi per cause legate ad una struttura completamente nuova e tutta da ottimizzare i tempi di presentazione si sono allungati oltre misura facendo sfumare ogni sogno di gloria. L'azienda è riuscita comunque a far parlare del proprio prodotto e riempire pagine di giornali e siti web specializzati, tutti più o meno concordi sui risultati e pronti ad accoglierne le evoluzioni.
Evoluzioni che non si fanno attendere più di tanto: oggi vedono la luce le nuove CPU della serie FX, nome in codice Vishera, basate su quello che rappresenta il primo aggiornamento dell'architettura Bulldozer, ovvero Piledriver, prodotta a 32 nm. Cosa ci si possa aspettare dai nuovi modelli AMD lo mette subito in tavola, riducendo il tutto ad un mero 15% di miglioramento delle performance: con questo non vogliamo tirare già le conclusioni, quantomeno non vogliamo farlo prima di aver valutato tutti i risultati dei test, i prezzi di vendita e le potenzialità del prodotto.
Nulla di nuovo vi è nel disegno architetturale se non alcune ottimizzazioni. AMD ha limato quà e là, ottimizzato qualche particolare ma soprattutto portato la frequenza di base a ben 4GHz, un valore che la stessa azienda utilizza a suon di spot per dire che le proprie CPU top di gamma oggi non solo dispongono di architettura a 8 core ma sono anche le prime a funzionare con simili parametri.
Le CPU FX-series 2012 continuano a tener saldo il proprio legame col passato anche riguardo il socket, ancora AM3+ facendo così felici coloro che già possiedono una scheda madre di questo genere e oggi hanno a disposizione un più ampio ventaglio di scelta per pensare ad un eventuale upgrade.