D: Giocando a Donald Dowell si intuisce, inoltre, che non siete solamente dei programmatori o dei grafici. In alcuni dialoghi saltano fuori altre conoscenze, ben diverse da quelle informatiche. Karl, uno dei personaggi incontrati da Donald, proprio all'inizio del gioco dice una battuta di chiara derivazione filosofica, durante il dialogo sui vampiri. Quali sono i vostri interessi od hobby che avete inserito, per vie dirette o indirette, nel gioco? Avete inserito citazioni, oltre che da altri videogiochi, anche da libri e film?
R: Se vogliamo definire il gioco, oltre ad usare aggettivi come comico, retro-game, ecc. di sicuro non si può omettere l’aggettivo “citazionista”. Il gioco è infatti una marmellata di tutte le cose che ci piacciono, che ci hanno ispirato e soprattutto che, in un certo senso, definiscono la nostra generazione, che non era ancora del tutto digitale! Nel gioco sono citate tantissime cose in diversi ambiti (letteratura, cinema, musica, altri videogames, ecc.), sia in maniera esplicita, sia in maniera implicita. Le citazioni sono talmente tante che sarebbe lunghissimo elencarle tutte: andiamo da Frankenstein junior ai Duran Duran, dalla radiolina del mulino bianco al telefilm di Mac Gyver, da Day of the tentacle a Ken Follet, da Marx a Happy Days, da Mr Magoo a “Il vecchio e il mare” di Hemingway, da Van Gogh a Leonardo da Vinci, e migliaia di altre citazioni …
L'arrivo al maniero sarà davvero demenziale.
D: Donald Dowell sta incontrando un ottimo successo, guardando il numero dei download giornalieri, fin dalla presentazione della versione completa, segno anche che la storia presentata ha un certo mordente. Nel numero di Marzo del 1996 di The Game Machine, ove si dedicava uno speciale a Broken Sword (1996), Charles Cecil, fondatore di Revolution Software, alla domanda “Ma come mai in un mondo di seguiti e vendette, voi non avete ancora presentato il seguito di nessuno dei vostri precedenti successi, quantunque al momento siano solo due (“Lure of the Temptress” e “Beneath a Steel Sky”)?” rispose “Perché a noi piace lavorare su ciò che ci stimola. Se un giorno sentiremo il bisogno di dare un seguito a uno dei nostri prodotti, sarete i primi a saperlo”. Da allora la Revolution ha realizzato solo videogiochi sul brand di Broken Sword, con risultati alterni. Voi cosa ne pensate dei seguiti nei videogiochi? Realizzerete un seguito di una delle vostre avventure grafiche o punterete su titoli sempre diversi?
R: E’ un discorso difficile. Devo dire che da “sviluppatori” non è detto che creare un seguito sia “stimolante”. Si ha sempre voglia di rinnovarsi e di creare qualcosa di diverso. E’ anche vero che, però, il pubblico lo richiede. Per fortuna abbiamo scelto di tenerci lontani anni luce da ogni logica commerciale, quindi siamo totalmente liberi di fare ciò che vogliamo. Un seguito di Donald non è affatto escluso a priori, ma, magari, tra un po’.
Quanto ai seguiti dei giochi commerciali spesso, se si va oltre il secondo o il terzo, si inizia, statisticamente, a perdere mordente (a parte Sierra che, come detto in precedenza, non li sbagliava mai, vedi Leasure Suit Larry 7 che è l’apoteosi della serie).
D: Quale ultima domanda, poiché siamo tra videogiocatori, ho la grande curiosità di sapere quali videogame avete giocato recentemente. Personalmente, anche se quello delle avventure grafiche è il mio genere preferito, mi diletto con altri generi e titoli. Voi cosa giocate, o cosa consigliate ai nostri lettori?
R: Ultimamente abbiamo giocato poco perché, purtroppo, Donald ci ha prosciugato il tempo libero. Ad ogni modo, come detto, siamo retro-gamers quindi passiamo il tempo a “ripescare” gli abandonware. [Andrea: Tu pensa che alcuni mesi fa ho rigiocato a Red Baron della Dynamix (un simulatore di volo ambientato nella prima guerra, uscito nel 1990)]. Di giochi nuovi abbiamo provato principalmente avventure grafiche. Un gioco molto bello è Machinarium, da provare!
D: Andrea, Giovanni, grazie ancora per essere stati qui con noi, e per aver condiviso le vostre idee e il vostro talento. Ma, soprattutto, grazie per averci dato Donald Dowell. A presto!
R: Grazie a voi.