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Arriviamo un po’ in ritardo con la recensione di NBA 2K17, ce ne rendiamo conto, ma questo tempo ci è servito per testare a fondo il titolo e giudicarlo nella maniera più serena possibile. Quando si devono seguire delle scadenze si cade inevitabilmente o in semplificazioni o in giudizi affrettati, quindi quello che vogliamo fare è quello che abbiamo realizzato anche con Cossacks 3: testare un titolo discusso, cercando di sviscerarlo nella maniera più articolata, al fine di fornire un parere oggettivo.

 

 

Prima di iniziare con la recensione, comunque, ci tengo a sottolineare che non sono un fan sfegatato dei giochi di basket (o di calcio), in quanto preferisco giocare in prima persona su un campo reale. Quanto andrete a leggere, quindi, si basa sul giudizio di un videogiocatore poco innamorato di questo genere di giochi, che fornirà principalmente un'opinione da esterno. ;)

Bando agli indugi, e vediamo cosa ci offre questo nuovo capitolo della 2K.

NBA 2K17 è disponibile su Steam al prezzo di 49.99 Euro nella versione base.


Prima di addentrarci nel gameplay, voglio parlare della componente grafica del titolo, in quanto è ormai assodato che molti videogiocatori cerchino un foto-realismo sempre più marcato, a costo di limitare le risorse delle software house per le altre componenti del gioco (Ottimizzazione, gameplay, trama, ecc).

Sicuramente 2K17 ha fatto un buon passo avanti rispetto a 2K16 da questo punto di vista, in quanto la fisionomia dei giocatori più famosi è stata riprodotta in maniera fedele, ed anche le animazioni risultano più realistiche, grazie probabilmente a tecniche di motion capture più raffinate (Sebbene i movimenti a volte risultino ancora un po' scattosi).

 

I dettagli sono maniacali: volti, tatuaggi e perfino i peli sotto le ascelle!

 

Il problema principale risiede nelle richieste hardware necessarie a muovere il motore grafico, a quanto pare decisamente esigente. Lasciata la gestione delle ventole in modalità Automatica (Possiedo una Sapphire Radeon RX480 Nitro+ 4GB), con TotalWar: Warhammer o altri videogiochi recenti riesco a giocare senza che la ventole diventino eccessivamente rumorose, e quindi fastidiose. Quando però gioco a NBA2K17, le ventole dopo qualche secondo raggiungono la massima velocità di rotazione, rovinando di fatto l’esperienza ludica. NBA 2K17 sembra quasi uno stress test! Mi sono quindi trovato costretto ad impostare manualmente la velocità di rotazione delle ventole per testare questo gioco.

Leggendo online, sui forum, ho controllato se non fosse solo un mio problema, ma ho notato che diversi altri utenti hanno constatato una certa pesantezza nel motore grafico. A parte questo difetto (Probabilmente dovuto al pubblico sugli spalti, eccezionalmente dettagliato), la grafica risulta più che buona, rendendo di fatto l’immedesimazione del videogiocatore decisamente profonda.


Partiamo subito con il dire che NBA 2K17 migliora alcune caratteristiche di NBA 2K16, ma al contempo ne peggiora altre.

Partendo proprio da queste ultime, non possiamo non citare una IA ai limiti della mediocrità quando si gioca a difficoltà elevata. Solitamente più si alza la difficoltà più l’IA dell’avversario è “smaliziata”. In questo caso accade l’opposto: l’IA dei nostri giocatori regredisce, soprattutto quando si è in fase difensiva. Sembra quasi che i propri giocatori vadano a farfalle! Dall'altra parte, invece, i giocatori avversari spesso tenderanno ad effettuare azioni piuttosto suicide: tireranno da tre quando vi è un corridoio per inserirsi ed appoggiare al tabellone o schiacciare, oppure al contrario tenderanno a inserirsi a testa bassa in una difesa già posizionata invece di portare a termine un'azione pensata, come ad esempio un pick and roll.

 

 

Una sola immagine per mostrare due cose: il menù della funzionalità "Replay", e gli enormi spazi che l'IA dei nostri giocatori lascerà alla squadra avversaria

 

Altro difetto, almeno per me, è il gameplay eccessivamente arcade. Personalmente avrei preferito una maggiore attenzione simulativa, attraverso cui ci si potesse realmente immedesimare giocando con il proprio alter ego (Più avanti parleremo della modalità Carriera). In questo caso la comunità di NBA 2K17 si è spaccata in due fazioni: c’è che appoggia il gioco così com’è, affermando che “essendo un videogioco è bello fare qualcosa che nella realtà non si sarebbe in grado di fare”, e c’è chi vorrebbe vedere gesti atletici più vicini alla realtà in pieno stile simulativo (Ad esempio, in questo video su YouTube viene evidenziato un recupero irreale!).

Ricollegandoci al video citato, possiamo allo stesso modo affermare che le ankle breaker sono decisamente facili da portare a termine, divenendo di fatto una di quelle tecniche che più utilizzerete, sebbene nelle partite reali non sia tra le tecniche più semplici o efficaci (Bisogna essere un buon giocatore per sfruittarle, oppure bisogna incontrare un difensore proprio scarso!).

 

Non solo i giocatori, ma anche gli arbitri ed i loro gesti sono stati resi benissimo: notate le mani di questo arbitro dopo un mio tiro da 3

 

Essendo sparito NBA Live di EA, per 2K è effettivamente difficile accontentare entrambe queste tipologie di videogiocatori. In precedenza i due titoli su dividevano la platea, come hanno fatto per anni PES e FIFA, quindi ora ci sarà necessariamente qualche scontento. Quest'anno sono i fan delle simulazioni. Ma di questo non si può certamente incolpare 2K. Una scelta doveva essere fatta, ed è stato priviliegiato lo spirito arcade.

Oltre ai difetti qui citati (Alcuni dei quali in realtà non lo sono per alcuni videogiocatori), vi sono comunque anche numerosi pregi, e non da poco: NBA 2K17 ci trasporta nitidamente nel mondo del basket statunitense, con i suoi colori, il suo gioco veloce e spettacolare, ed i suoi nomi.

Le azioni, una volta padroneggiato il sofisticato sistema di controllo, potranno essere veloci e spettacolari allo stesso tempo, con schiacciate, ankle breaker, pick and roll, stoppate e contropiedi fulminanti (Sono stati aggiunti anche i passaggi schiacciati, finalmente). Da questo punto di vista NBA 2K17 garantisce al giocatore una libertà incredibile. Su YouTube sono numerossimi i filmati pubblicati relativi alle azioni spettacolari che i videogiocatori di tutto il mondo sono stati in grado di portare a termine, e come detto in precedenza questo è quello che cercano moltissimi videogiocatori.


La modalità di gioco più interessante è sicuramente la MyCareer, la quale ci permetterà di impersonare un nostro alter ego e di farlo crescere nel mondo della NBA. Un po' come accade nei giochi di ruolo, anche qui dovremo scegliere un archetipo di giocatore (Come in D&D, ad esempio, ci sono le classi base), il quale avrà caratteristiche migliori per certe giocate: ci sarà quello forte fisicamente, quello bravo nei tiri da 3, e via di questo passo.

 

La schermata di scelta della modalità di gioco

 

L'editor del personaggio ci permetterà di scegliere altezza, robustezza, lunghezza delle braccia e molto altro, ma al contrario di quello che si potrebbe pensare, sono tutte caratteristiche che andranno ad impattare direttamente l'esperienza sul campo. Se cercherete di realizzare un pivot alto un metro e una sega, aspettatevi di non vedere una palla sottocanestro: quello che vedi è quello che hai, e la graficca non è solo estetica. Va inoltre notato che, attraverso un'App per smartphone, è possibile "scannerizzare" il proprio volto per creare un giocatore che ci raffiguri perfettamente! Sfortunatamente io non sono riuscito a fare questo, in quanto l'App non esiste per Windows Phone, ma solo per iOS e Android.

 

Il livello di personalizzazione è estremo: potremo creare anche le nostre scarpe!

 

Sempre in questa modalità potrete portare avanti la storia privata del giocatore, che sarà arricchita da diversi intermezzi, sfortunatamente non saltabili. Questo, devo dirlo, è davvero un grosso handicap, in quanto rallenta moltissimo la fruizione della modalità My Career, e potrebbe non invogliare l'utente a tentare altre strade creando ulteriori alter ego/storie. V'è però la possibilità di creare una forte armonia con un compagno di squadra, che si tramuterà in preziosi vantaggi in partita: il feeling tra i due giocatori sarà talmente elevato, che potremo portare a termine azioni incredibili in maniera molto più semplice.

Altre modalità presenti sono:

  • MyPark, che ci permette confronti 2 contro 2 o 3 contro 3 in un parco. E' una delle modalità più divertenti soprattutto in multiplayer, in quanto vi sono moltissimi giocatori pronti a sfidarvi!
  • MyGM, vestiremo i panni di un General Manager che deve portare la propria squadra a vincere la lega
  • MyLeague, vestiremo i panni di un General Manager, ma dovremo gestire tutta la lega!
  • MyTeam, potremo realizzare la nostra squadra come stessimo facendo una raccolta di figurine Panini.

 

Una cosa che non mi è andata molto giù, è stata la gestione delle micro-transazioni, ora decisamente invasiva. Se qualcosa va storto nella modalità My Career o MyGM (Un giocatore vuole lasciare la tua squadra? Paghi!), basterà sistemare tutto sfruttando i crediti di gioco, o comprandone altri attraverso la valuta reale. Non c'è nulla che non può essere sistemato con un po' di contante. Sebbene NBA 2K17 costi circa 50 Euro, per molti alla fine verrà a costare centinaia di Euro nel medio-lungo periodo.


NBA 2K17 è sicuramente il miglior gioco di basket in circolazione, sia perché è effettivamente di qualità elevatissima, sia perché è effettivamente l'unico sul mercato degno di essere giocato (NBA Live di EA meglio lasciarlo perdere). Proprio questa limitata concorrenza è però alla base delle numerose critiche che aleggiano attorno al titolo di Visual Concepts, in quanto deve venire incontro alle esigenze di due diverse tipologie di videogiocatori: quelli che prediligono un gioco più arcade, e quelli che preferiscono un titolo più simulativo. Difficile accontentare entrambi, e proprio per questo risulta difficile per me dare a NBA 2K17 un voto eccessivamente alto.

Dal punto di vista dei contenuti i ragazzi di Visual Concepts si sono superati, offrendo una quantità di sfide innumerevoli, grazie alle diverse modalità di gioco, tutte di qualità e molto longeve. Parimenti, la trasposizione sul campo della complessità del gioco del basket è stata resa in maniera maniacale, tanto che serviranno centinaia di ore di gioco per padroneggiare perfettamente i comandi. La curva d'apprendimento, infatti, è ripidissima e lunghissima!

Quello che personalmente non mi è piaciuto è stata la gestione dell'Intelligenza Artificiale, decisamente sottotono. In tutta sincerità avrei preferito che il computer si fosse rivelato un avversario difficile non perché aumenta all'improvviso la velocità dei propri giocatori o peggiora l'IA dei nostri giocatori, ma perché sfrutta schemi più articolati. Allo stesso modo, la grafica di questo capitolo è sì bellissima, ma anche pesantissima! Urge assolutamente un motore grafico realizzato ex-novo, magari basato sulle DirectX 12. In ultimo, la presenza massiccia delle microtransazioni favorisce i giocatori più spendaccioni/danarosi.

In conclusione, si tratta sicuramente del miglior gioco di basket attualmente in circolazione, ma con alcuni difetti che potevano essere evitati.

 

Pro

  • Grafica bellissima
  • Modalità My Career ottimamente realizzata
  • Gameplay eccezionale
  • Compreso nel prezzo vi è un gestionale di ottimo livello (MyGM e MyLeague)
  • Personalizzazioni a non finire

Contro

  • IA "ballerina"
  • Motore grafico pesante
  • Microtransazioni