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Conclusioni

ADATA ha cercato di caratterizzare la propria linea di SSD SandForce distinguendosi dalla massa grazie ad una minore incidenza sulla capacità dello stesso dovuta a fattori costruttivi. Certo, se il mercato fosse composto solo da SSD SandForce la scelta potrebbe essere tutto sommato interessante ma è bene sapere che gli SSD basati su controller differenti già offrono capacità effettive più vicine a quelle massime nominali.

Abbiamo visto nel corso dell'articolo che ADATA ha ottenuto una maggiore capacità per l'utente (circa 8GB in più rispetto ad altri SSD SandForce da 240GB) tagliando fuori la tecnologia RAISE. Il prezzo da pagare è quello di una minore affidabilità del disco che non può contare su un algoritmo ECC complesso ma si deve rifare solo a quello di base. Scelta che a detta del produttore non influenza in alcun modo l'utilizzo quotidiano di un utente comune; tale feature è invece indicata per uitilizzi enterprise ove la mole di dati da scrivere è notevolmente superiore (e aggiungiamo anche molto più critica).

Fatta salva questa peculiarità, il disco rispecchia quelle che sono le caratteristiche e le prestazioni di altri modelli d SSD SandForce analizzati in precedenza. Restano dunque la sensibilità alla comprimibilità dei dati ed il decadimento delle prestazioni a seguito di utilizzo o di riempimento del disco.

Il prezzo di questo disco sul mercato italiano (circa 180 euro) si attesta su quelli del Crucial M4, dell'OCZ Agility 4 o del Corsari Neutron, indicando un posizionamento sulla parte bassa della fascia di prezzo. Nel prezzo sono inclusi anche alcuni utili accessori a seconda che vi serva la versione per desktop oppure quella per notebook.