Prima di partire con i test, ecco una breve descrizione della tecnologia XFR2. Oltre ad essere gestita da una serie di sensori che affollano tutto il Die, l’XFR2 è governata da una serie di algoritmi, in combinazione con la tecnologia Precision Boost 2 (Il classico Turbo "alla Intel").
Dalle slide si nota come AMD sia consapevole che per sfruttare al massimo la tecnologia XFR2 serva necessariamente un dissipatore di qualità superiore.
Se si rimane entro determinate condizioni termiche e di consumo, le CPU Ryzen 2 di 2a generazione possono – in maniera aggressiva – aumentare la frequenza operativa di uno o più Core, fino al raggiungimento di un limite massimo, determinato da una serie di fattori: l’XFR2 aumenta la frequenza della CPU, fino al raggiungimento o del TDP massimo (A seconda della CPU utilizzata), o della corrente erogabile dal Socket AM4 (95 Amp) o della temperatura di sicurezza (60 tCase°C).
Per garantire sempre il massimo delle prestazioni, per le CPU Ryzen 2 di 2a generazione AMD ha inoltre di deciso non scendere a compromessi per quanto concerne la qualità costruttiva, confermando l’utilizzo della saldatura tra Die ed IHS (Per la gioia degli utenti Enthusiast), e l’utilizzo di un materiale di saldatura di qualità ancora più elevata. Questa scelta permette di migliorare notevolmente lo scambio di calore tra Die ed IHS, e quindi tra IHS e dissipatore, offrendo un più elevato margine di manovra per i boost di frequenza dell’XFR2.
Questo significa che, se si vuole utilizzare una CPU Ryzen2 a Default, un buon sistema di dissipazione è molto importante, anche con una CPU da 65W come il 2700.