Pagine

Quando una casa attualmente in salute come OCZ, controllata da una famosissima multinazionale come Toshiba, propone una garanzia di tale livello per un proprio prodotto, può voler dire solo una cosa: questo prodotto è praticamente perfetto sotto tutti i punti di vista.

Gestire un RMA, accollarsi le spese di trasporto di andata e ritorno e, soprattutto, mettere in gioco il proprio nome (nel caso di OCZ, per la seconda volta), non è cosa poco. Cosa ha di così speciale, allora, l'ARC 100?

Esteriormente, nulla. Interiormente, tolta la scocca, abbiamo invece molte sorprese. Al pari dei fratelli maggiori Vertex 460 e Vector 150, l'ARC 100 utilizza sia il medesimo CTRL NAND, il Barefoot 3 Mx0, sia le medesime NAND Flash MLC prodotte a 19nm da Toshiba. Anche il PCB è molto simile, per non dire identico a quello dei fratelli maggiori. Quello dell'ARC 100 è caratterizzato dal seriale PCB-0316-X05, quello del Vertex 460 dal seriale PCB-0316-X04, mentre quello del Vector 150 dal seriale PCB-0316-X03.

 

 

Da sinistra verso destra: Vector 150 e ARC 100

 

Sembra quasi che OCZ stia applicando con i propri SSD la medesima strategia che AMD e nVidia, attraverso i propri partner, applicano alle GPU per le schede video: commercializzare VGA praticamente identiche, limando qua e là frequenze e funzioni attraverso i BIOS personalizzati. Questa è una prova di forza non indifferente per OCZ e Toshiba, in quanto alcune delle altre case, come ad esempio Samsung, utilizzano NAND Flash (anche di tipo TLC) provenienti da linee differenti per i propri SSD più economici, oppure PCB semplificati, rendendoli di fatto SSD di serie A, B, C, ecc. Con gli SSD di OCZ questo non accade, in quanto la componentistica è identica per tutti. Come mi è stato comunicato dalla stessa OCZ, inoltre, Toshiba sta attualmente aumentando la produzione di NAND Flash prodotte con nodo a 19nm sia per migliorare le economie di scala (minore costo degli SSD) sia per migliorare la disponibilità degli ARC 100, i quali offrono circa le stesse prestazioni degli SSD Vertex e Vector (indirizzati, rispettivamente, al mercato prosumer ed enthusiast), a fronte di qualche rinuncia di limitato interesse per l'utenza casalinga: un maggior numero di IOPS per i Vector 150 e Vertex 460, e due anni di garanzia in meno (3 contro 5) rispetto al già citato Vector 150.

Quello che differenzia le tre linee (ARC, Vertex, Vector) è allora il Firmware, studiato appositamente per i differenti campi d'impiego dei tre SSD, come è possibile osservare dalla tabella qui in basso.

SSD ARC 100 @240GB Vertex 460 @240GB Vector 150 @240GB
CTRL NAND Barefoot 3 M10 Barefoot 3 M10 Barefoot 3 M00
Sequential Read Speed 480 MB/s 540 MB/s 550 MB/s
Sequential Write Speed 430 MB/s 525 MB/s 530 MB/s
Random Read Speed(4K, QD32) 75.000 IOPS 85.000 IOPS 90.000 IOPS
Random Write Speed(4K, QD32) 80.000 IOPS 90.000 IOPS 95.000 IOPS
Steady State Random Write(4K QD32) 18.000 IOPS 23.000 IOPS 26.000 IOPS
Garanzia 3 Anni - Shield Plus 3 Anni 5 Anni

 

Il Barefoot 3 M10 non è altro che una versione con un clock un po' più basso del Barefoot 3 M00, mentre il Firmware dell'ARC 100 è stato tarato con impostazioni più conservative, al fine di garantirgli una vita media più lunga rispetto a quella degli SSD concorrenti. Tutto questo permette ad OCZ di poter offrire l'ottima garanzia ShieldPlus.

 

L'ARC 100 giunge a noi in una elegante confezione di cartone il cui colore primario è il blu, protetto da un generoso e robusto blister di plastica rigida.

Appena preso in mano, l'ARC 100 fa sentire tutto il proprio peso, segno di una qualità costruttiva superiore alla media. Lo chassis di alluminio è visibilmente più spesso rispetto alla media, mentre tramite l'etichetta inferiore scopriamo che l'assemblaggio è stato effettuato a Taiwan, e non in Cina, come accade per buona parte dei prodotti di fascia Workstation ed Enterprise.

 

 

Sul fondo dell'SSD troviamo l'etichetta in cui è presente il seriale da utilizzare per beneficiare della garanzia ShieldPlus, descritta in precedenza.

Eccezionale, in ultimo, il valore MTBF (mean time between failures - tempo medio tra i guasti), pari a due milioni di ore, ben superiore a quello di molti concorrenti diretti: il Crucial MX100 ha un MTBF di 1,5 mln di ore, il Samsung EVO di 1,5 mln di ore, il Kingston V300 ha un MTBF di appena 1 mln di ore.